Sucker Punch |
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Un film di Zack Snyder.
Con Abbie Cornish, Oscar Isaac, Daniel Bristol, Malcolm Scott, Lee Tomaschefski.
continua»
Azione,
durata 105 min.
- USA, Canada 2011.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 25 marzo 2011.
MYMONETRO
Sucker Punch ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Immagine e simbolo di libertà
di Fenrir19Feedback: 6 | altri commenti e recensioni di Fenrir19 |
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domenica 18 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un film che è ottimo o è un capolavoro non lo capisci subito, ma dopo un po'. In testa tornano le immagini, nelle orecchie risuonano le battute. Alla fine vedi nel film oltre il film. E questo non succede all'uscita dal cinema, ma dopo qualche giorno, dopo qualche settimana. Questo è quello che è successo a me con Sucker Punch. Il fascino estetico, la forza/sensualità delle immagini sono innegabili, ma l'elemento sorprendente è la profondità. Il sogno, il sogno dentro al sogno, già visto in Inception, viene qui portato su un piano morale e simbolico molto profondo. La protagonista e le compagne compiono delle azioni alla ricerca di una mappa prima, cioè di un sistema per comprendere la vita. Poi passano alla ricerca di una fiamma e di una lama, cioè di un fuoco interiore che porta a dare senso alla vita e di uno strumento che permette di distinguere tra bene e male. Infine cercano una chiave, simbolo chiaro ed esplicito di liberazione sul piano fisico (il manicomio), sul piano emotivo (il club di intrattenitrici) e sul piano mentale (le avventure belliche/fumettistiche/oniriche che le protagoniste vivono). La conclusione è sinceramente banale se la si legge sul solo piano narrativo. Tutt'altro se si legge la concatenazione dei simboli e dei piani "seminati" nel corso del film. Il sacrificio della protagonista per la redenzione del gruppo. Alla fine del viaggio di liberazione dal brutto e dal male, il sacrificio individuale diviene strumento attraverso la quale il male viene eliminato, il bello/buono può "tornare a casa" ed essere libero. Sinceramente un ottimo film, perché integra una potenza grafica già vista in "300" con un anelito etico presente ne "Il Regno Di Ga' Hoole", ma vi aggiunge un elemento nuovo: l'utilizzo dei cinque simboli che portano alla libertà individuale e l'utilizzo dei tre piani di liberazione, che permettono allo spettatore attento di leggere un film dentro a un film ... cosa che non si vede spesso nella filmografia americana.
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