Sherlock Holmes - Gioco di ombre

Una premessa va doverosamente fatta: Sherlock Holmes - Gioco di ombre è un film fatto davvero bene, con un'ottima regia, attori pienamente a loro agio nei rispettivi ruoli ed un ritmo incalzante. Purtroppo, però, a questo va aggiunto un macroscopico ma doveroso appunto: il precedente film era stato a suo modo un felice capolavoro, essendo riuscito nell'intento di dare un gusto moderno alle avventure di un personaggio "creato e vissuto" a cavallo tra fine '800 e inizio '900. Le masse che si erano godute un'indagine di Holmes, molto viva grazie alle tecniche del cinema contemporaneo, forse si aspettavano di più da questo sequel, o forse si sarebbero accontentate di un semplice "more of the same". Sfortunatamente qualcosa dev'essere andato storto in produzione, perché Sherlock Holmes - Gioco di ombre ci restituisce un detective troppo folle, quasi un buffone, in un'esagerazione dei tratti sbagliati del personaggio. Solo in pochi momenti riemerge (dal comunque ottimo come al solito Robert Downey Jr.) l'investigatore che avevamo apprezzato nel primo film. Questa resa del personaggio si porta dietro una trama che appare eccessivamente rapida, ma al suo interno per nulla armonica, con momenti di pausa ed altri di improvvise accelerazioni di cui solitamente non si dovrebbe mai abusare. E non mancano anche dei "buchi", o più che altro dei "pretesti" per mandare il film in una certa direzione: da una produzione di questo livello, non ce lo si aspetta. In definitiva, dopo aver accettato l'impossibile sfida di modernizzazione del "brand" Sherlock Holmes, ed averla incredibilmente vinta, Guy Ritchie e compagni sono caduti sul più bello, non riuscendo ad essere all'altezza della loro stessa precedente creatura. Voglio ribadire: il film è bello e si fa guardare benissimo, il problema è lo spirito con cui ci si appresta alla visione. La speranza è che un eventuale terzo episodio della serie possa salvare capra e cavoli, magari unendo il meglio di quanto già visto in due film. E quindi, nonostante ci siano produzioni peggiori di questa che però possono agilmente arrivare a tre stelle, io mi fermo a due: sarà forse la delusione personale che mi rende poco oggettivo nel giudizio, ma ero davvero entusiasta quando mi sono seduto sulla poltrona, e in preda al disappunto quando si sono riaccese le luci. Paradossalmente: molto consigliato se non si è visto il primo, ed in quel caso si può far finta che il voto sia, abbondantemente, di quattro stelle.