Quando la notte

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Un film di Cristina Comencini. Con Claudia Pandolfi, Filippo Timi, Thomas Trabacchi, Denis Fasolo, Michela Cescon.
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Drammatico, durata 114 min. - Italia 2011. - 01 Distribution uscita venerdì 28 ottobre 2011. MYMONETRO Quando la notte * * - - - valutazione media: 2,21 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
miticazoe domenica 30 ottobre 2011
una seduta psicoanalitica di coppia a 14 euro Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

Intanto grazie dal profondo del cuore alla Comencini. Una risposta cercata per anni , per alleggerire un cuore oppresso dalla cocente scoperta della nostra "pericolosità", del nostro strapotere rispetto al quale forse gli uomini, dalla notte dei tempi, hanno cercato di difendersi e mai di capire. E ieri, in quelle due ore, mi è stata offerta una possibile soluzione: la femmina-natura, custode di una forza generatrice e distruttrice al tempo stesso, se lasciata sola dilaga, correndo il rischio di distruggere ciò che essa stessa ha creato. Allora va affiancata dalla natura stabile e vigile del maschio, del fratello di Manfred che non ha "mai dato niente per scontato", che ha vigilato perchè nella sua donna non prevalesse la "tentazione della distruzione". [+]

[+] e' diventato difficile fare le madri (di oi22814)
[+] sì, meravigliosa scena (di cateri)
[+] che voglia di vederlo (di mikiscott)
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lella sabadini mercoledì 22 febbraio 2012
come si può " deridere" un film simile ? Valutazione 4 stelle su cinque
81%
No
19%

Bellisssimo, carico di emozioni, mai noioso, estremamente introspettivo pur senza  dialoghi lunghi e complessi . Un tema   difficile affrontato con coraggio.Penso che solo una donna e madre possa capire  davvero quanta verità ci sia in quest'opera.La difficoltà nell'accettare  la maternità  si è oltremodo accentuata in  un mondo dove  le donne sono sempre più, mentrein un recente passato " coro" di sorelle, mamme , zie, cugine  aiutavano con la loro esperienza a superare tante paure e insicurezze, Ben venga il parlarne, l'affrontare il tema come si sta facendo  finalmente con dei libri ma anche con questo film. [+]

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sinopis venerdì 29 marzo 2013
un dramma raccontato come un pettegolezzo Valutazione 1 stelle su cinque
100%
No
0%

Sotto l'immensa presenza del Monte Rosa tutti i fatti umani sembrano assumere poca importanza. Io credo che la Comencini , che ho visto lavorare durante molte riprese del film, si sia fatta dominare dalla grande e severa " Mamma Rosa" che non le ha concesso di rivelare tutto il dramma che una madre  riesce a creare quando è portata ai limiti della sopportazione.  Quando si frquentano le case e i cuori della gente di montagna è facile ricevere in dono il raccondo di una immensa sofferenza che ha condizionato tutta la loro vita, racconto che un giorno, dopo tanti altri fatti di parole convenzionali, improvvisamente scaturisce con semplicità e ci vuole un po'  prima di rendersi conto della preziosità di quanto si sta ascoltando, di quale grande dolore quelle "normali"  parole stanno svelando i perché. [+]

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gianleo67 sabato 16 febbraio 2013
oscuri tormenti di una difficile maternità Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
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Marina alle prese con una difficile maternità, si trasferisce insieme al figlio di due anni presso una località montana del Piemonte per riprendersi da un grave esaurimento nervoso. Qui conosce Manfred, il suo padrone di casa, un uomo introverso in rotta con la moglie che fa la guida alpina ed è animato da una livorosa misoginia. Tra i due sulle prime diffidenti l'uno verso l'altro, si instaura un forte legame emotivo percorso da una sotterranea attrazione fisica e rinsaldato dagli eventi drammatici che li vedono protagonisti.
La Comencini adatta per l'occasione un suo romanzo di discreto successo per condurci negli oscuri meandri di una sensibilità femminile esasperata e dolente, incapace di elaborare con equilibrio e razionalità un sentimento ambivalente di odio-amore per la sua piccola creatura e nel conciliare il suo difficile status di madre e nutrice con quello piu' natuale di donna e amante, in un gioco di rimandi e di ricorsi in cui la sua storia personale si intreccia con quella complementare e antitetica del protagonista maschile, uomo indurito da un infanzia segnata dall'abbandono materno. [+]

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rita branca venerdì 19 luglio 2013
una verità troppo scomoda Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

  Quando la notte (2011) film diretto da Cristina Comencini e ispirato al suo romanzo, con Claudia Pandolfi e Filippo Timi.
 
Intenso, realistico, sincero e coraggioso film sulla drammatica difficoltà dell’esser madri, sulla distanza abnorme fra il viverlo nella  dura quotidianità e l’esserlo nelle descrizioni letterarie. Il tema è quello di una giovane madre, Marina, con un bambino di circa 18 mesi che si reca in montagna, in una casa isolata per fargli cambiare aria. Il bambino  è come molti, vivace e piagnucoloso, soprattutto di notte, per cui sfibra la sua pur amorevole madre. [+]

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gabriella domenica 7 settembre 2014
notte fonda Valutazione 1 stelle su cinque
0%
No
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Quando la notte sopraggiunge improvvisa come ospite indesiderato e non si ha la forza necessaria di cacciarla via, bisognerebbe avere a fianco qualcuno in grado di sostenere , di aiutare, fosse anche solo un appoggio, un supporto psicologico , sarebbe meno duro affrontare le difficoltà che un nuovo stato, quale la maternità comporta inevitabilmente. Sembra innato e naturale nella donna essere madre, come se solo pensare di essere inadeguati al ruolo appare blasmeno. Il tema di maternità difficile sarebbe stato interessante se fosse stato approfondito come prometteva l'incipt del film, invece dopo mezzora viene mollato a favore di altre tematiche.Marina è una giovane mamma in vacanza con il figlioletto di quasi due anni in un paesino alle pendici del Monte Rosa. [+]

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ralphscott mercoledì 3 settembre 2014
non ci siamo Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%

Film debolino. Il materiale narrativo é interessante,ma lo sviluppo langue su ritmi lenti. Il dramma della donna risulta greve poiché reso tale da pianti continui ed irritanti del suo figliolo,senza che la figura materna venga approfondita. L'allestimento é davvero minimal e si respira aria più di fiction che di cinema. La natura rimane sottotono,mancano inquadrature che la rendano protagonista.

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maria mercoledì 2 novembre 2011
bello a metà Valutazione 3 stelle su cinque
32%
No
68%

Certo un bel film , che coinvolge e fa pensare.Ma avendo sempre apprezzato la Comencini, pensavo che avrebbe fatto un salto di qualità verso il grande cinema, visto il tema e visto che non le mancavano certo nè le capacità nè i mezzi. La prima parte mi è piaciuta molto ma, a partire dalle scene al rifugio in poi, trovo che la storia e i personaggi perdano spessore; il senso di tensione presente nelle scene silenziose riempite solo dal pianto del bambino, dall'espressione quasi terrorizzata della mamma e dalla presenza vigile e un po' tenebrosa di Manfred, si perde dopo il climax drammatico, in quella che con troppa evidenza vuole essere una specie di spiegazione che in realtà non c'è, perchè il personaggio femminile non viene mai veramente svelato nella sua storia e nel suo dolore. [+]

[+] troppa tensione sarebbe stata irrispettosa (di miticazoe)
[+] a volte l'anima ha solo bisogno di cenni (di miticazoe)
[+] 0000000 (di oi22814)
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il conformista sabato 10 marzo 2012
dove vuole andare a parare? Valutazione 1 stelle su cinque
32%
No
68%

All'inizio il film si riesce a seguire. Poi avviene la scena in cui la madre da una mazzata al figlio e interviene il montanaro. DA qui il crollo progressivo. Un'amica lo definisce, a ragione, "la mancanza di coraggio della Comencini". Il bambino non muore e viene salvato dal montanaro. Il tema del rapporto madre-figlio viene abbandonato per proseguire con la ridicola storia tra il montanaro e la Pandolfi. Tra gli ultimi stralci sull'argomento materno abbiamo una scena disgustosa di Thomas Trabacchi che succhia la tetta da latte di Michela Cescon e alcuni dialoghi vetero femministi circa la maternità tra lei e la Pandolfi. Amen. La Pandolfi aspetta 15 anni e un altro figlio per ritornare in montagna a farsi una scopata con Timi. [+]

[+] mah (di andreadox)
[+] conformista, (di marezia)
[+] triste conformista (di bum dem all)
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