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Sarà anche un'astuta operazione di marketing. Sarà anche un'americanata. Non è certo L'Esorcista...ma diamine, funziona.
Il prequel del prequel, per molti un motivo valido per stroncare a priori, mai memori della natura intrinseca dell'horror, concepito come puro intrattenimento emozionale e solo raramente espressione di un complesso lavoro artistico.
Le origini della persecuzione demoniaca che funesterà la vita le sorelle Katie e Kristy ci vengono proposte nel solito, collaudato pacchetto: hand camera/riprese amatoriali/crescendo della tensione, non troverete infatti nulla di innovativo in questo terzo capitolo fatta eccezione per la trovata geniale della telecamera montata sul ventilatore.
C'è però qualcosa che eleva PA3 al di sopra dei suoi predecessori, vuoi l'ambientazione fine anni 80, vuoi la presenza di due bambine come fulcro centrale (esiste qualcosa di più inquietante dell'innocenza del diavolo?), l'atavica paura del male che si siede alla nostra tavola con un sorriso familiare..
Sottotono il finale che parte benissimo con il 'viaggio nella bocca del lupo', ricorda un po' Wolf Creek, poi si perde con corse rocambolesche alla slasher movie, pentacoli e le altre banalità dell'esplicito. Superiore a qualsiasi Blair Witch e, perchè no, perfino a qualche peso massimo come Poltergeist; in pochi realizzeranno che la nuova frontiera del genere è tutta qui.
Gli stessi che alla fine chiedevano a gran voce il rimborso del biglietto erano quelli che in sala facevano chiasso e battutacce per coprire un visibile stato d'ansia..difficile che abbiano sbagliato sala cercando Von Trier.
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