Native |
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Un film di John Real.
Con Giovanna Mandalari, Andrea Galatà, Nela Lucic, Alessia Leone, Doriana La Fauci.
continua»
Thriller,
durata 98 min.
- Italia 2011.
- Whiterose Pictures
uscita venerdì 9 marzo 2012.
MYMONETRO
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di lorenzo.muscosoFeedback: 214 | altri commenti e recensioni di lorenzo.muscoso |
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mercoledì 14 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Native si presenta come un thriller psicologico che intreccia leggenda e dramma, vissuti dalla giovane dottoressa Michela, che tornata al suo paese natale in Sicilia, comincia ad essere perseguitata dallo spirito di una di una donna. L'opera assume i tratti e gli stili del giallo americano, teso e ritmato da una sceneggiatura adeguata e sfumature psicosociali in uno spazio sempre più schiacciante. Interessanti anche l'uso delle sonorità che drammatizzano ogni istante e movimento visivo e gli effetti che producono tensioni emotive e suspance in un ibrido squarcio di realtà, misticismo e paranormalità. La cupa fotografia ( ricorda quella di film come "The Ring" e le "Verità Nascoste") fa della montagna Etna un luogo algido e misterioso caratterizza di pathos le dinamiche dell'intreccio rese anch’esse funzionali dall'editing che unisce i vari segmenti filmici dondando dona alla storia i tempi necessari allo svelamento dell’intrigo. Cliché americani e personaggi un po' stereotipati del genere, ma funzionali al plot point della storia, che hanno reso la narrazione intrigante, misteriosa ed emotivamente coinvolgente. Tra Michela e la verità si contrappongono personaggi secondari, figure ambigue e avvenenti, forme estatiche ammaliatrici, quasi a sedurre e confondere lo spettatore e la stessa protagonista. Elementi che hanno contribuito a tessere i tratti oscuri della misteriosa vicenda. Il personaggio di Andrea è figura fragile e premurosa ma allo stesso tempo disorientativa e complice di retroscena peccaminosi. Infine, da citare il brano di "Accanto" di Franco Simone che sopraggiunge nei titoli di testa quasi a riportare tensioni ed emozioni al quotidiano dove, per usare una frase del film, "....non è del buio che bisogna avere paura". In definitiva, si può considerare quest'opera indipendente, un esperimento ben riuscito dimostrando una realtà inedita per il fantamovie italiano, una scommessa che ha avuto i suoi riscontri positivi, validata dai premi ricevuti e dai pareri del pubblico intervistato nelle sale.
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