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Pessimo sotto ogni punto di vista, stupido, volgare, banale, inutile e molto superficiale. E' il sunto del peggi(ssim)o della Napoli cinematografica con una regia improponibile e recitazioni ridicole. D'altronde se "recita" Nina Senicar non si può certo ambire all'Oscar. Ricorda vagamente i cinepanettoni, anche se è uscito un pò in anticipo rispetto al periodo natalizio, lo si potrebbe definire un cinecasatiello o un cinebabà che strizza l'occhio alle commediacce anni '70 tra equivoci, gag che si trascinano stanche e inganni che si fa fatica a non sgamare immediatamente. Divertono (poco) solo i personaggi dello zio truffatore e del Conte Pozzan della Ghera, che già solo dal nome è tutto un programma. La storia ruota intorno alla famiglia DiGennaro, in apparenza una famigliola perfetta, ma ognuno di loro nasconde più di qualche scheletro nell'armadio tra vizi, eccessi ed esagerazioni di ogni genere tipicamente partenopee sottolineate con pesantezza dall'accento. E' costruito come un film a puntate, non corale perchè slegato e scombinato, in cui i protagonisti sono tutti ex secondari o spalle di altri personaggi noti o funzionanti perchè facenti parti di coppie. La trama è banalissimo e le recitazioni approssimative: ma tanto sia la prima che le seconde sono superflue. la trama è solo una traccia che dovrebbe servire da trampolino per eventuali situazioni comiche (che comunque non ci sono), mentre le recitazioni avrebbero potuto essere migliori, visto che qualche attore discreto c'è, ma ognuno sembra recitare solo per se stesso alla ricerca disperata dei propri cinque minuti di gloria. Non fa ridere, ne sorridere e nemmeno riflettere, al massimo fa pensare: infatti dopo pochi minuti mi è venuto da pensare perchè lo stessi ancora vedendo...osceno!
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