Cominciamo col dire che il titolo può essere davvero fuorviante, perchè può far pensare a qualche commedia sbilenca, tanto più che l'uscita in sala a luglio non è mai un gran passaporto per un film. E invece la pellicola di Peretz, passata con successo al Sundance Festival, è un piccolo film con un gran cuore pulsante, puro e incontaminato come il suo protagonista, un Paul Rudd semplicemente incantevole nel rappresentare un ragazzo talmente candido da passare appunto per idiota. Avete presente la favola "I vestiti nuovi dell'imperatore" dove solo due bambini hanno il coraggio di gridare che l'imperatore è nudo mentre tutti i sudditi per vigliaccheria o per conformismo si ostinano a lodare gli inesistenti abiti del monarca? Ecco, Ned Rochlin incarna un po' lo spirito di quei due bambini, rivela verità che nella società ipocrita e perbenista tutti sono abituati a tacere, confessa candidamente le proprie colpe mettendosi regolarmente nei guai e spiazza chiunque con affermazioni che nessuno si sognerebbe di fare, ma è anche l'unico capace di capire i desideri di un bambino, di amare incondizionatamente e di gridare verità troppo scomode da affrontare. Il nucleo familiare in cui si svolge la storia - Ned ha una madre e tre sorelle dalle vite a dir poco complicate - è un impianto classico, perfetto per far deflagrare le tensioni sopite e le crisi inespresse, ma l'approccio soft con cui Ned tende a gestire la vita, la facilità con cui concede fiducia agli estranei è toccante oltre il contesto brillante in cui si svolge, e le scene più intense sono quelle in cui le persone con cui Ned interagisce trovano il coraggio di aprirsi alla vita, di mettersi in gioco e di dare una chance agli altri, scelta paradossale e coraggiosa in una società fatta di strategie e finzioni. Le scene divertenti sono molte, ma l'amarezza di fondo, sottolineata proprio dal candore con cui Ned si muove in un ambiente ostile come quello di ogni grande città, appartiene alla realtà più vera e più profonda di ognuno di noi. L'affetto per il suo cane, Willie Nelson, conteso con la sua ex fidanzata, è solo un simbolo della capacità di Ned di donare tutto se stesso, con i suoi limiti, con le sue ingenuità, con la difficoltà a conformarsi agli atteggiamenti e ai comportamenti codificati, ma ci dice molto su quanto nella società contemporanea tratti caratteriali amabili e sinceri siano considerati quanto di più inutile e da relegare ai margini. Una scena su tutte: la sera dei mimi a casa della madre di Ned, con le sue sorelle, il figlio di una di loro e tutte le frustrazioni in campo, fin quando la voce limpida di Ned si leva su tutti, con una verità tanto semplice quanto spiazzante. Bella prova corale di tutti gli attori, che lievemente accompagnano Rudd nelle sue candide avventure.
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