Midnight in Paris |
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Un film di Woody Allen.
Con Owen Wilson, Rachel McAdams, Michael Sheen, Nina Arianda, Kurt Fuller.
continua»
Commedia,
durata 94 min.
- USA, Spagna 2011.
- Medusa
uscita venerdì 2 dicembre 2011.
MYMONETRO
Midnight in Paris
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Woody Allen si fa perdonare.di Savio 86Feedback: 814 | altri commenti e recensioni di Savio 86 |
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giovedì 9 agosto 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Midnight in Paris ripaga ampiamente chi è rimasto deluso da certi "scempi" (per essere Allen) degli ultimi anni. Forse non è un film così semplice da sentire. Bisogna essere un pò scrittori, oppure un pò romantici, o nostalgici, o avere in sè una brezza di poesia; bisogna amare Parigi, capire un pò Allen e la sua ironia. Si deve almeno una volta essersi seduti a un cafè immaginando di essere un centinaio d'anni addietro, aver camminato lungo la Senna, essere scesi da Montmartre nel cuore della notte. Se poi si ha un fil rouge che lega tutti questi elementi, questo film diventa pressapoco letale. Perdersi nel tempo, nei pensieri, nel sogno di quel passato perfetto in una città perfetta, forse la più bella dell'universo per quel che ne sappiamo. Gill, sceneggiatore insodisfatto di Hollywood e aspirante scrittore, si innamora e sogna Parigi, la Parigi degli anni'20 di Hemingway, Picasso e Dalì. A mezzanotte, come nella migliore e più classica delle favole, in un punto preciso della città passa una Peugeot 22CV che lo porta direttamente in quella Parigi così tanto sognata. Qui riconoscerà e conoscerà i suoi miti, in una nebbia surrealista che interseca realtà e immaginario(il bello del cinema è che non dobbiamo necessariamente svegliarci) e innamorandosi della bellissima amante di Pablo, Adriana. Poesia e ironia si fondono nei grandi artisti e poeti che costellavano la Ville Lumière creando un percorso per lo stesso Gill, che abbandonerà le scelte ragionate e si lascerà andare, vincendo quella eterna oppressione dei falsi intelletuali moderni, saccenti, pedanti, rpesuntuosi e senza genio artistico, così come il conformismo della sua futura moglie che preferisce quei film hollywoodiani stupidi e scritti a mo' di catena di montaggio, dal dal fidanzato, "belli ma dimenticabili". E'la perenne condizione degli artisti di oggi, pazzi in una camicia di forza, costretti a urlare parole spesso non proprie per accontentare la casa editrice, la produzione o la galleria, rincorrere quel bello non deciso da sè, ma dal pubblico che molto spesso non sa neanche cosa sia il bello. Restiamo incantati di fronte alle parole di Hemigway, al surrealismo rinorocentiano di Dalì, a quel buio illuminato dai lampioni che si riflettono nella Senna. Se non la miglior regia, sicuramente è una delle punte di diamante del repertorio Alleniano, che mette un pò da parte spunti, riflessioni e ironia(presenti ma in misura minore), puntando molto alle immagini, alle atmosfere e alla poesia. Un Owen Wilson che si rivela un attore eccellente, quasi una caricatura perfettamente riuscita del giovane Allen( di cui probabimente il personaggio di Gill ha molto) affiancato da una stupenda e bravissima Mariion Cotillard.
Siamo qui a lamentarci del nostro tempo, ma nessuno è contento del tempo in cui vive, e forse tra cento anni qualcuno ci dirà che gli anni duemila sono stati la vera età d'oro. Tanto vale sognare allora.... che da qualche, in qualche punto imprecisato della città passi una carrozza o un'auto d'epoca, e che ci porti lì dove veramente crediamo di dover stare. Solo così almeno, accettando il presente ma vivendo il passato, si avrà la speranza di scrivere, dipingere, comporre.
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