Midnight in Paris |
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Un film di Woody Allen.
Con Owen Wilson, Rachel McAdams, Michael Sheen, Nina Arianda, Kurt Fuller.
continua»
Commedia,
durata 94 min.
- USA, Spagna 2011.
- Medusa
uscita venerdì 2 dicembre 2011.
MYMONETRO
Midnight in Paris
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Opera della maturitàdi RescartFeedback: 8315 | altri commenti e recensioni di Rescart |
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sabato 5 maggio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E’ questa l’intenzione che Allen manifesta di avere sulla base di almeno un paio di indizi. Il primo è quando il protagonista, ottimamente interpretato da un Owen Wilson nei panni mimetici di Woody attore, racconta a Buñuel la trama di un film che non solo non ha ancora realizzato, ma mostra di non avere ancora sufficiente maturità artistica per concepirlo. Il secondo è la scelta del regista americano di realizzare subito dopo questo film il raffazzonato ed infelice “To Rome with love”, quasi a voler sottolineare il fatto di aver appena raggiunto un vertice artistico difficilmente ripetibile (almeno in tempi brevi). Non sempre talento e maturità vanno a braccetto, come fu nel caso di Bunuel. Allen aveva già dimostrato con Manhattan di avere talento da vendere, ora che quel talento si sposa con la maturità, o almeno dichiara di volersi sposare con essa, il risultato non è all’altezza delle aspettative. Ma come suol dirsi, tutto è relativo. Nei confronti del talento di Allen le aspettative sono altissime e ovviamente è lui il primo ad essere consapevole di ciò. Di qui la trama del film, il cui senso ultimo è quello di relativizzare la stessa grandezza artistica. Per quanto di talento possa essere un regista e artista come Woody Allen, non sarà mai possibile disporre di uno strumento di misurazione assoluto. Per chi vive oggi la Parigi degli degli anni venti potrà sembrare il non plus ultra esattamente come per chi è vissuto allora poteva sembrarlo la Belle Epoque, e per chi visse in quest’ultimo periodo storico potrebbe sembrare il Rinascimento italiano. Nessuna lezione potrebbe essere più azzeccata, sia dal punto di vista di un americano a Parigi che soffre di un innato complesso di inferiorità nei confronti della vecchia Europa, sia dal nostro punto di vista che forse soffriamo al contrario di un simmetrico complesso di superiorità. Di qui forse anche la scelta degli attori, il cui curricolo artistico non è certo di altissimo livello. Ma come si diceva prima, tutto è relativo.
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