Midnight in Paris |
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Un film di Woody Allen.
Con Owen Wilson, Rachel McAdams, Michael Sheen, Nina Arianda, Kurt Fuller.
continua»
Commedia,
durata 94 min.
- USA, Spagna 2011.
- Medusa
uscita venerdì 2 dicembre 2011.
MYMONETRO
Midnight in Paris
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La favola di Cenerentola al contrariodi marialuFeedback: 0 |
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domenica 4 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cenerentola doveva lasciare il ballo e il principe al rintocco della mezzanotte, altrimenti avrebbe ripreso le sembianze della ragazza cenciosa e la carrozza e i cavalli sarebbero tornati ad essere zucca e topolini. Al “principe” di Woody Allen, succede il contrario perché allo scoccare della mezzanotte entra nella sua amata Parigi degli anni ’20, magica e popolata dagli artisti dei suoi sogni di scrittore Gil, giovane e ricco sceneggiatore americano di successo si trova a Parigi insieme ad Ines, la donna di cui pensa di essere innamorato e prossimo marito felice. Nel presente, invece, subisce la frustrazione di sentirsi quasi deriso quando le manifesta l’amore per questa città insieme al desiderio di restarci a vivere per scrivere il suo romanzo ambientato nel passato. La coppia risulta poco ben assortita: nostalgico, insoddisfatto e sognatore lui, prosaica ed opportunista lei. I due sembrano vivere in realtà parallele: lei è piena di certezze mentre lui vive con disagio nel presente e rimpiange un passato immaginato, in antitesi al suo lavoro ben remunerato e considerato per niente creativo. Parigi è il mondo interiore di Gil, il luogo dove sarebbe felice. La galleria di personaggi che Allen fa vivere sul set sono l’espressione delle nostre tante anime: i futuri suoceri impersonano il lato conservatore e appagato della vita presente. Ines rappresenta la sicurezza, l’istituzione che, momentaneamente è la stabilità che stempera l’emozione e riduce il sogno di Gil ad un ridicolo comportamento infantile, piuttosto che ad una forma di disturbo da curare. L’arrivo della coppia di amici, dapprima è un disastro per Gil, poi si rivelerà provvidenziale in quanto, fungendo da rispecchiamento, gli permetterà di iniziare il suo percorso di autonomia e di abbandono di come non vuole essere. I due, attrarranno nella loro orbita Ines, che aderisce esplicitamente alla visione conformista dell’arte e daranno a Gil la chance di vivere la notte parigina con goffa spontaneità ed in libertà. Bighellonando e perdendosi, allo scoccare della mezzanotte, al contrario di Cenerentola, vedrà materializzarsi il suo sogno nelle vesti degli scrittori americani che a Parigi hanno vissuto negli anni ‘20 a contatto con gli artisti europei “corrotti”. Nelle feste notturne e nel salotto di Gertrud Stein, Gil incontra Scott e Zelda Fitzegerald, in perenne competizione fra loro e con Hemingway; Picasso, Dalì, l’ombra di Modigliani e, nella sensuale e un po’ ambigua Adriana, amante di Picasso, troverà una figura un po’ sorella, un po’ alter ego, un po’ amore inespresso. Il sogno avrà funzione di trasformare il suo ideale macchiettistico in progetto. I personaggi fungeranno da aiutanti affinché il suo sogno lo conduca ad un equilibrio reale: saranno voci interiori che gli forniranno lo spunto per abbandonare la sua visione nostalgica di un passato idealizzato per sopportare il presennte e i rapporti, cause di insoddisfazione e sofferenza. Il messaggio principale che ho colto nel film è che il passato lo sogniamo depurato ed idealizzato, perciò lo facciamo diventare vincente su un futuro che ci spaventa perché ancora non esiste. La nostalgia di un ricordo mai vissuto è il freno che ci creiamo per non vivere pienamente il presente. Accettando l’incertezza del domani e prendendo le distanze dal romanticismo Gil assume su di sé il rischio di vivere e condividere i suoi sogni nel presente.
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