Melancholia |
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Un film di Lars von Trier.
Con Charlotte Gainsbourg, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgård, Alexander Skarsgård.
continua»
Fantascienza,
Ratings: Kids+16,
durata 130 min.
- Danimarca, Svezia, Francia, Germania 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 21 ottobre 2011.
MYMONETRO
Melancholia
valutazione media:
3,54
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'umanità senza speranza di Von Trierdi M.D.CFeedback: 5834 | altri commenti e recensioni di M.D.C |
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sabato 15 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lar Von Trier è sempre se stesso nel male e nel bene(anche se spesso è il primo aspetto a prevalere). Se non è una novità che gli artisti possano essere sregolati e autodistruttivi(che Von Trier appartenga alla categoria è indubbio) il visionario Von Trier ha fatto degli eccessi verbali, fuori dal set, e visivi più sgradevoli il suo marchio(un pò come il Lynch prima maniera o di Cuore Selvaggio). Ma se il regista si autocompiace della propria inventiva fino al punto di violentarla, le sequenze di apertura di Melancholia mostrano un talento visivo quasi parossistico all'altezza, almeno nelle prime scene, dei pochi fuoriclasse in circolazione(solo Mallick è in grado di creare immagini che hanno lo stesso, prodigioso, impatto). Anche in questo film si respira un male morboso, strisciante, come nel precedente opus dell'autore danese,il repulsivo e sgangherato Antichrist ma il discorso in questo caso sembra più compiuto e plausibile. Un lungo capitolo iniziale introduce il matrimonio tra la raggiante Kirsten Dust e il suo aitante sposo, tuttavia sulla cerimonia si addensano subito delle nubi(l'arrivo in ritardo della coppia al banchetto, le sgradevolezze che si scambiano i genitori di lei Charlotte Rampling e John Hurt). Così anche il rito nuziale si infrange alla fine della serata con una separazione imprevista e traumatica. Da qui prende avvio un tortuoso precipizio nel quale scivola Justine/Dunst, invischiata nel male oscuro della depressione da cui neanche le amorevoli cure della sorella Charlotte Rampling sembrano in grado di farla uscire. Sullo sfondo, mentre va in scena un tale psicodramma, aleggia la minaccia del pianeta Melancholia che sembrerebbe sul punto di entrare in collisione con la terra. Mali interiori e minacce universali si fondono così nel plot arricchito dal furore visivo di Von Trier che cita Tarkovskij e persino Resnais(il palazzo con giardino dove si svolge l'azione è piuttosto somigliante all'albergo di Marienbad). Se si può accettare o meno il cinema debordante, tutto eccessi dell'autoriale danese, così come si possono prendere le distanze dal personaggio, è altrettanto indiscutibile che nella creazione visiva il talento registico del bislacco Von Trier possa produrre anche delle sequenze che vanno considerate fra le più stranianti e suggestive passate sui nostri schermi negli ultimi tempi. Matteo De Chiara
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