In Darkness

Film 2011 | Drammatico, 145 min.

Regia di Agnieszka Holland. Un film Da vedere 2011 con Robert Wieckiewicz, Benno Fürmann, Agnieszka Grochowska, Maria Schrader, Herbert Knaup. Cast completo Genere Drammatico, - Germania, Polonia, 2011, durata 145 minuti. Uscita cinema giovedì 24 gennaio 2013 distribuito da Good Films. - MYmonetro 3,20 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 20 novembre 2017

La storia di Leopoldo Soha che salvò una dozzina di ebrei dalla persecuzione nazista. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office In Darkness ha incassato 126 mila euro .

In Darkness è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,20/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,36
PUBBLICO 3,23
CONSIGLIATO SÌ
Cinema che rievoca la Storia, ponendosi in lotta contro il torpore del presente con sensibilità ma senza sentimentalismo.
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 21 gennaio 2013
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 21 gennaio 2013

Leopold Socha, ispettore fognario nella Leopoli occupata del ’43, ha una moglie e una bambina a cui garantire un piatto caldo e un futuro. Scaltro e intraprendente, ruba nelle case dei ricchi e non ha scrupoli con quelle degli ebrei, costretti nel ghetto e poi falciati dalla follia omicida dei nazisti. Avvicinato da un vecchio compagno di cella, l’ufficiale ucraino Bortnik, gli viene promessa una lauta ricompensa se troverà e denuncerà alla Gestapo gli ebrei sfuggiti ai rastrellamenti. Nascosti undici di loro in un settore angusto delle fognature, in cambio di cibo e silenzio, Leopold ricava profitto e benessere. Un benessere vile come la sua condotta. Ma il tempo della guerra e della sopraffazione, ammorbidisce il suo cuore e lo mette al servizio del prossimo. Tra aguzzini famelici, perlustrazioni, fame, buio, bombardamenti e alluvioni, Leopold riuscirà a salvare uomini, donne e bambine conducendoli fuori dalle tenebre verso la luce.
Con In Darkness il cinema torna a occuparsi della Shoah e della drammatica esperienza dei sopravvissuti, testimoni che si sono misurati con il male assoluto e la cui memoria riempie un vuoto privato e collettivo. Ma più diffusamente, il film di Agnieszka Holland indaga il comportamento umano in situazioni limite, affrontando la più grande tragedia del Novecento e richiamando insieme quelle successive, che si sono consumate nell’oblio e nelle derive della noncuranza. Sprofondando letteralmente personaggi e spettatori nelle tenebre, la regista polacca produce un cinema che mentre rievoca la Storia si pone in lotta contro il torpore del presente. In un buio lungo centoquaranta minuti Leopold Socha è la luce che rischiara, il protagonista di una vicenda eccezionale (e reale) connessa alle scelte di chi si sente parte della Storia avvertendo la necessità di rigettarne gli orrori. Privilegiando la prospettiva sull’individuo, la Holland realizza un racconto esistenziale e una battaglia tenace contro la cecità, descrivendo le tappe e i passaggi di una presa di coscienza individuale dentro un tempo segnato da sentimenti di insicurezza e da uno stato di pericolo permanente. In Darkness, trasposizione del romanzo “Nelle fogne di Lvov” di Robert Marshall, è dedicato a Marek Edelman, vice comandante della rivolta del ghetto di Varsavia e leader del Bund, il movimento operaio ebraico che lottava per l’autonomia culturale. Oscurato e incarnato, il film osserva l’umanità brancolare in un nero profondo dove le energie migliori sono destinate a lottare contro la fame e la miseria. Quella materiale e quella spirituale.
Ambientato quasi interamente in una città sotterranea, In Darkness trova il suo contrappunto nello spazio urbano emergente e in cui emerge Leopold, traghettatore e corriere sospeso tra il mondo di sotto e quello di sopra, dove giorno dopo giorno la macchina di distruzione perfeziona la sua intenzione. Le fognature di Leopoli esemplificano i percorsi di una ricerca di liberazione, i vicoli ciechi dell’autodistruzione, i bivi della perdizione, un labirinto in cui non è facile fiutare tracce di salvezza. L’underground narrato dalla Holland assume un valore universale e la dimensione di una parabola, per nulla buonista, in cui un uomo si consegna alla propria rinascita affrontando il rischio della morte. L’autrice restituisce con sensibilità e nessun sentimentalismo l’ambivalenza della doppia logica alla quale l’occupazione nazista ha condannato il protagonista, appeso tra una tormentata ribellione e una speranza di redenzione, indeciso se diventare custode di vita o pedina decisiva della mostruosità del potere. Ma Leopold Socha non si sottrae, diventando simbolo di una possibilità, invertendo la direzione degli eventi, facendosi ‘giusto’ tra i giusti. Agnieszka Holland col suo film compie un atto memoriale che non dimentica che la Storia è in primo luogo quello che gli uomini hanno fatto.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 9 marzo 2013
Ashtray_Bliss

Davanti ad una pellicola come quella della Holland e' difficile non farsi travolgere, non appassionarsi alla vicenda narrata, non percepire la suspense che caratterizza l'intera durata del film. Perche' anche se di storie cinematografiche sull'orrore della Shoa ne abbiamo viste tante, ogni volta si provano emozioni e sensazioni diverse, sempre potenti, sempre coinvolgenti.

domenica 27 gennaio 2013
renato volpone

Il freddo dell'inverno, l'oscurità della sera, la "giornata della memoria" e un cinema. Entro, so a cosa vado incontro, una lunga fila di persone alla cassa, ma tutti vanno a vedere Lincoln, solo in sei entriamo "nell'oscurità" delle fogne di Leopoli a lasciarci raccontare da Agniezka Holland la storia di Leopold Socha e di un gruppo di ebrei che si nascondono [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 gennaio 2013
enzo70

Per ricordarmi di non dimenticare eccomi al cinema per cimentarmi nell’ennesima proiezione dedicata ad uno dei tanti episodi di straordinaria umanità nel periodo e nelle terre in cui l’uomo dimenticòla sua natura per travestirti da demone. Il tema dello sterminio degli ebrei e del macello nazista negli ultimi anni nelle sale cinematografiche è diventato un po’ come il west negli anni sessanta.

giovedì 24 gennaio 2013
donni romani

Si potrebbe pensare che la "tematica Shoa", cinematograficamente parlando, sia stata ormai sviscerata in ogni suo aspetto, e coniugata con ogni possibile emozione, e invece c'è sempre un gesto nobile da scoprire, un orrore da smascherare, una storia che diventa Storia, un brivido da provare, con commozione ma senza facili speculazioni visive.

martedì 29 gennaio 2013
Flyanto

 Film in cui viene raccontato un reale episodio (raccontato nel romanzo di Robert Marshall "Nelle fogne di Lvov")  accaduto ai tempi della Seconda Guerra Mondiale in Polonia dove un ispettore delle fogne della città si adopera per salvare una dozzina di ebrei, nascondendoli nei vari cunicoli sotterranei delle fognature. Riuscirà, sebbene dopo molte peripezie ed ostacoli, [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 gennaio 2014
Luigi Chierico

Se da una parte è semplice raccontare l’intera storia,che dura oltre due ore,non bastano parole per commentarla. Non si scriverà, non si ascolterà, né si sarà visto e parlato tanto di una pagina così nera della nostra civile società, Parole insensate per chi ha fatto della follia una logica perversa.Solo per pochi consiglio ”Vedi alla voce:amore”di D.

venerdì 25 luglio 2014
Haila82

Molti personaggi di questo film si trovano a dover affrontare delle scelte: Leopold Soha può aiutare un gruppo di ebrei o denunciarli alla polizia, in cambio di una cospicua somma di denaro; Yanek deve scegliere se portare con sé, nel rifugio sotterraneo, la moglie e la figlia, oppure l'amante. E ancora, Yanek decide di abbandonare i suoi compagni, nelle fogne, andando incontro al proprio destino. Vai alla recensione »

mercoledì 8 maggio 2013
Cenox

Anche in Polonia, come in Germania iniziano le persecuzioni razziali nei confronti degli Ebrei, ed i ghetti cominciano a svuotarsi di colpo, tra morti e deportati. Ma un gruppo di Ebrei si farà aiutare dal polacco Leopold, un ispettore fognario, che conosce a menadito ogni singolo cunicolo. Certo, si farà pagare il disturbo, ma non sarà nulla in confronto al rischio che corre personalme [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 febbraio 2013
astromelia

difficilissimo come sempre l'approccio alle storie di vita /morte nate con la shoah,ma è giusto approcciarsi per sentirsi in qualche modo solidali.specie se sono fatti realmente accaduti come in questo bellissimo e tragico racconto,non conta il tempo trascorso da quelle terribili vicende,ma se necessario conoscere per celebrare. ciò che nasce dall'orrore a volte cambia l'animo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 6 febbraio 2013
Sean_97

Film senza senso pieno di incongruenze, non c'era bisogno di mettere scene di sesso di quel genere completamente fuori luogo... 

mercoledì 30 gennaio 2013
giulypoll97

Ogni anno, il mio liceo promuove la visione di un film il giorno 27 gennaio per sensibilizzarci sull'olocausto. Quest'anno è stato scelto questo film, "In Darkness". Per quanto mi riguarda, anzi CI (perchè parlo per tutta la scuola, sì) il film è stata una, scusate il termine, "paccata".

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Gian Luigi Rondi
Il Tempo

È giusto e opportuno che, nell'imminenza della Giornata della Memoria, esca nelle nostre sale questo bellissimo film polacco con cui Agnieszka Holland ci rievoca per la terza volta, dopo "Europa Europa" e "Raccolto amaro", la grande tragedia delle persecuzioni antisemite durante la seconda guerra mondiale. Il titolo, "In Darkness", per un verso è realistico, per un altro è anche allegorico perchè la [...] Vai alla recensione »

Silvana Silvestri
Il Manifesto

Il cinema internazionale torna a raccontare episodi fino ad ora sconosciuti della persecuzione contro gli ebrei durante la seconda guerra mondiale e si immerge nella rete fognaria di Leopoli, a quei tempi dentro i confini straziati della Polonia. Agnieszka Holland dirige In Darkness, da un libro di Robert Marshall «Nelle fogne di Lvov» storia vera di Leopold Socha (Robert Wieckiewicz, ha debuttato [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Dagli abissi della Shoah continuano a emergere storie terribili come antichi miti. Miti per l'incredibile concentrazione di senso, per il miscuglio di fatalità, dolore e terrore che li permea da cima a fondo, non certo perché frutto di fantasia. Eppure talmente forti da evocare risonanze appunto mitiche, anche nella loro rappresentazione, benché tutti calati in una precisa realtà storica.

Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Polonia 1943 Alla vigilia del rastrellamento del ghetto di Lvov alcuni ebrei si nascondono nelle fognature. Li troverà Leopold Socha, operaio e "faccendiere" esperto di quel tratto di sottosuolo. Inizialmente diviso tra la tentazione di venderli ai tedeschi e quella di aiutarli a sopravvivere, opterà per la seconda nonostante i rischi che tale scelta comporta.

Alessandra Levantesi
La Stampa

Il titolo In Darkness del film di Agnieszka Holland - che non a caso esce in Italia a ridosso del Giorno della Memoria (il 27 gennaio) - allude sia alle tenebre del Male, ovvero alla tragedia dell'Olocausto; sia all'oscurità dei labirinti fognati della cittadina di Lvov dove nel 1948 si nasconde per 14 mesi un piccolo gruppo di ebrei del ghetto in cerca di scampo dai nazisti.

Paolo D'Agostini
La Repubblica

In darkness della polacca Agnieska Holland è un film che mette alla prova lo spettatore e si sottrae ai rischi di ritualità cui purtroppo anche la coscienza e la memoria della Shoah sono esposte (il 27 gennaio è la Giornata universalmente consacrata: quel giorno del 1945 l'Armata Rossa liberò i superstiti del campo di Auschwitz). La scelta di stile, radicale, è quella di condividere la condizione angosciosa [...] Vai alla recensione »

Frédéric Strauss
Télérama

Nata nel 1948 a Varsavia, dove la sua famiglia era stata decimata dai nazisti, l'autrice di Europa Europa torna sull'occupazione tedesca e sullo stermino degli ebrei polacchi, con una storia vera e poco conosciuta. Quella di Leopold Socha, giovane padre di famiglia, imbroglione e collaborazionista, che salvò alcuni ebrei del ghetto di Lvov, nascondendoli nelle fogne della città.

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