jamesavatar
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domenica 22 maggio 2011
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ma che film ha visto gabriele niola ?
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Ieri sera, in prima visione, alle 20.00 eravamo in 2 poi 4, allo spegnimento delle luci, poi 6, poco dopo l'inizio del film che era IL DILEMMA. Credo che sia colpa di critici come Niola e di altri della carta stampata questo risultato.
Il film mi è piaciuto: un ulteriore MODERNO spicchio di American way of life (a chi interessa) una tessitura che prosegue da Day-Hudson passando per Lemmon.....
Ma cosa significa centrare la propria attenzione su Ron Howard ?
Perchè parlare di assolo e non di film corale ?
E' una storia di tutti i tempi con personaggi che si muovono nella simpatia, con ritmo lento ma progressivo fino a raggiungere situazioni di godibile divertimento e con un tocco, importante e delicato, di sincera umanità,
Perchè allora prendersala con il regista, che c'entra ? si poteva fare meglio ? Forse.
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Ieri sera, in prima visione, alle 20.00 eravamo in 2 poi 4, allo spegnimento delle luci, poi 6, poco dopo l'inizio del film che era IL DILEMMA. Credo che sia colpa di critici come Niola e di altri della carta stampata questo risultato.
Il film mi è piaciuto: un ulteriore MODERNO spicchio di American way of life (a chi interessa) una tessitura che prosegue da Day-Hudson passando per Lemmon.....
Ma cosa significa centrare la propria attenzione su Ron Howard ?
Perchè parlare di assolo e non di film corale ?
E' una storia di tutti i tempi con personaggi che si muovono nella simpatia, con ritmo lento ma progressivo fino a raggiungere situazioni di godibile divertimento e con un tocco, importante e delicato, di sincera umanità,
Perchè allora prendersala con il regista, che c'entra ? si poteva fare meglio ? Forse. Ma perchè impedire a che ama il cinema di trascorrere piacevolmente la serata sconsigliando il Dilemma ?
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luca_1968
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lunedì 23 maggio 2011
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nè divertente, nè avvincente....
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Un film perennemente in bilico tra commedia e dramma, senza riuscire mai a raggiungere uno stabile punto di equilibrio tra registri così diversi (ammesso che l'operazione fosse di per sé sensata). Tutto ciò genera nello spettatore una costante confusione interiore ed un crescente senso di smarrimento, solo in parte attenuati da un finale -finalmente- "normale"... Delusione.
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renato volpone
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giovedì 26 maggio 2011
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la sincerità ad ogni costo
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Ron Howard ci regala un altro bel film. Il dilemma è se essere sincero con un amico la cui moglie lo tradisce col rischio di ferirlo. Il film è il racconto di Ronny che si trova in questa situazione e che non sa come comportarsi, sbaglia tutto per trovare una risposta a questa domanda e, attraverso una serie di gag esilaranti, ci porta alla soluzione che è quella che spero tutti si aspettino. Con grande delicatezza del regista, maestria degli attori e una buona musica si sviluppa la storia che ci conduce alla sincerità ad ogni costo....ma paga? Andate a vederlo!
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ultimoboyscout
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lunedì 23 luglio 2012
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che fare in questi casi?
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Ogni nuovo film di Ron Howard suscita aspettative e genera attese, l'ex divo precoce si ripresenta con una commedia (21° film della carriera, a 57 anni non è niente male) piuttosto sdolcinata ed estremamente sentimentale. Erano diversi anni ormai che il regista non si confrontava con tale genere e l'ha interpretata nella maniera giusta, indovinando clamorosamente bene i personaggi: sarebbe stato più logico appioppare il ruolo della fatalona traditrice a Jennifer Connelly, invece Wynona Rider l'ha interpretato alla grande e non la si vedeva così pimpante da anni. E che dire di Channing Tatum? Nessuno se lo sarebbe mai aspettato nei panni del macho piagnone! Il dilemma del titolo è qullo che investe Vince Vaughn, che vede la moglie del suo migliore amico tra le braccia di un altro uomo.
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Ogni nuovo film di Ron Howard suscita aspettative e genera attese, l'ex divo precoce si ripresenta con una commedia (21° film della carriera, a 57 anni non è niente male) piuttosto sdolcinata ed estremamente sentimentale. Erano diversi anni ormai che il regista non si confrontava con tale genere e l'ha interpretata nella maniera giusta, indovinando clamorosamente bene i personaggi: sarebbe stato più logico appioppare il ruolo della fatalona traditrice a Jennifer Connelly, invece Wynona Rider l'ha interpretato alla grande e non la si vedeva così pimpante da anni. E che dire di Channing Tatum? Nessuno se lo sarebbe mai aspettato nei panni del macho piagnone! Il dilemma del titolo è qullo che investe Vince Vaughn, che vede la moglie del suo migliore amico tra le braccia di un altro uomo. Non sa se rivelare o no la clamorosa notizia e se decidesse di farlo, come dovrebbe senza scatenare un putiferio? Il taglio che Howard da al film è come detto sentimentale, troppo sentimentale, ed è proprio questo il limite: fosse stato più cattivo, più cinico, più spietato, la pellicola ne avrebbe beneficiato, risultanto sicuramente più divertente. Howard confezione più o meno un buddy movie vecchio stile, sarebbe riuscito meglio un più moderno bro-mance, ormai tanto di moda. Di sicuro il film è sincero e godibile, insolito nel suo genere, che riesce a comunicare disagio e imbarazzo ma anche feeling e empatia. Certo non fa sbellicare dal ridere ne riesce a sollevare questioni morali, è equilibrato e garbato ma non ha preso una direzione e una decisione (forse) fondamentali: voleva raccontare delle insidie che la vita di coppia può nascondere e riservare oppure riflettere sull'impossibilità di conoscere a fondo chi ci circonda? Nel complesso amarognolo ma leggero, ricercato ma un pò stanco, tutto è retto dalla partita a scacchi o forse a carte scoperte tra l'uomo d'onore e la donna fedifraga.
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