Il cuore grande delle ragazze |
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Un film di Pupi Avati.
Con Cesare Cremonini, Micaela Ramazzotti, Gianni Cavina, Andrea Roncato.
continua»
Drammatico,
durata 85 min.
- Italia 2011.
- Medusa
uscita venerdì 11 novembre 2011.
MYMONETRO
Il cuore grande delle ragazze
valutazione media:
2,46
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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il cuore grande di Pupi Avatidi 1234567890987654321Feedback: 1800 | altri commenti e recensioni di 1234567890987654321 |
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domenica 5 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando l'allievo imita il maestro, può stare certo di aver già fatto una cazzata: il maestro si supera semmai. Chi osa è colui che emula, non colui che ripropone. Pupi Avati mi sta simpatico, non lo considero un grandissimo regista ma non lo sottovaluto nemmeno, ma lui, insieme a tanti altri, la devono fare finita di imitare Fellini. Capisco l'ispirazione e mettersi a citarlo in molte scene, ma riproporre servilmente cose quasi viste e sentite (vedi: scena delle figlie del padrone con Carlino) infonde anche un certo patetismo. E questo è già un punto, il peggio arriva nello scorrere del film: inutile dire che la trama è inesistente, ma via via che scorre diventa sempre più noioso, e si conclude in una maniera a dir poco imbarazzante. Mi correggo: questo film è inconcludente, pare come se Avati avesse una scadenza nel realizzarlo e fosse talmente tanto alle strette da doversi sbrigare a finirlo. Perché il film in se parte bene, prosegue un discesa e non finisce. Potrebbe anche essere interessante lo spaccato sociale classista e sessista sull'Italia contadina degli anni '20, che, mi dispiace per qualcuno, ha poco a che vedere col fascismo: un film di redneck negli Stati Uniti meridionali, dove il fascismo non è mai arrivato, avrebbe tirato fuori uno spaccato identico. Qui i redneck invece sono italiani, rozzi e ignoranti, e tra questi spicca la figura di Carlino Vigetti, un ragazzo analfabeta e dalle dubbie capacità intellettive, che diventa il giuramento di fedeltà di una famiglia povera sotto il vassallaggio di un'altra ricca e potente. Il sedicente patriarca di quest'ultima decide di offrire questo omaggio umano a una delle sue intoccabili figlie in cambio di una Guzzi al rozzo Carlino, ma il matrimonio combinato non andrà buon fine, soprattutto dopo l'entrata in scena di Francesca, la figlia adottiva del sor padrone. E non andrà nemmeno in porto l'unione tra questi due, anzi, ci andrà ma con una serie di "sventure", inutili e fuori contesto: sviluppi di trama inutili, senza senso e buttati lì come un panettone a ferragosto. Un film noioso e imbarazzante, come la stessa recitazione di Cremonini e la sguaiataggine forzata di Ramazzotti: il primo, personaggio pessimo come la musica che realizza; la seconda almeno ti lascia un sospiro di sollievo solo perché è una bella ragazza, ma escluso "Posti in piedi in paradiso" non trovo un film in cui riesco a digerirla. Un film da non considerare assolutamente nella filmografia di Pupi Avati, che ti fa preferire "Una cena per farli conoscere".
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