gianlucarinaldi
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martedì 16 settembre 2014
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la morte della commedia americana
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Non sono un grande fan di Sarah Jessica Parker, ma ammetto di apprezzare parecchio la commedia americana.
Mi è capitato di vedere questo film in TV ieri sera, non ho cambiato canale per inerzia. Sono sicuro che le quarantenni in carriera lo abbiano trovato adorabile.
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Non sono un grande fan di Sarah Jessica Parker, ma ammetto di apprezzare parecchio la commedia americana.
Mi è capitato di vedere questo film in TV ieri sera, non ho cambiato canale per inerzia. Sono sicuro che le quarantenni in carriera lo abbiano trovato adorabile.
Cosa ne penso io? Vediamo quanti sinonimi della parola “scontato” e “vuoto” riuscite a trovare (banale, prevedibile, stereotipato…lascio a voi il resto).
La colpa è dell’autrice del libro da cui il film è tratto o della sceneggiatrice (se vi dico che è la stessa de “Il Diavolo Veste Prada” non ci credete) che l’ha portato sul grande schermo?
Sicuramente sono state loro a trasmettere al film quell’aura di pessimo, fastidioso e stupido femminismo che non graffia ne tantomeno morde. E poi va considerato che, nell’esaminare la figura maschile, la donna non è mai in grado di essere oggettiva. Mai.
Candidata al Razzie Award come peggior attrice, la Parker non è poi così male. Il problema è che il suo recitare sempre (SEMPRE!) la stessa identica parte di donna protesa all’emancipazione, tramite il sesso o il lavoro o entrambi, alla lunga stufa e infastidisce. Forse è perché altro non sa fare, come la Bellucci che se non si spoglia in qualche modo manco la scritturano.
Chiariamo una cosa: non è questo l’unico film rappresentativo di quel fenomeno moderno che io chiamo “La Morte della Commedia Americana”. È solo uno dei tanti.
Per farla breve, si sente la mancanza di quelle commedie brillanti che un tempo erano solite popolare l’immaginario cinematografico americano.
Si pensi ai vecchi film della Streisand.
Si pensi a “Colazione Da Tiffany” di Blake Edwards o al “Manhattan” di Woody Allen versione USA: quasi mi vergogno a citare due capolavori del genere mentre recensisco la prova vivente della loro irrecuperabilità.
I personaggi erano molto più interessanti, attori e registi di livello decisamente superiore. Qualcuno potrebbe obiettare dicendo che i tempi sono cambiati, che il passato è passato, che bisogna adeguarsi. Boiate. Adeguarsi a cosa poi? A sentire di continuo l’allegra voce fuori campo della Parker che racconta la sua esistenza inutile? Poteva andare bene per i primi 10 secondi del primo episodio di “Sex And The City”.
Ma pure al cinema è troppo!
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trammina93
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giovedì 7 agosto 2014
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quanto m'è piaciuto!
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Probabilmente riceverò tanti no ma per me questo film è da quattro stelle. Oggettivamente non è da quattro stelle e lo dimostrano le altre recensioni da parte del pubblico, infatti c'ho pensato molto su prima di valutarlo ma mi rendo conto che con le commedie romantiche sono molto di parte e mi fanno impazzire. Questa è la commedia romantica per eccellenza, quando lo guardavo mi sono estraniata dal mondo e per me esistevamo solo io e lo schermo della tv. D'altronde tutti abbiamo bisogno di sognare un pò e guardare qualcosa che ci rilassi e quest'effetto con me l'ottiene ogni commedia romantica ben fatta. Inoltre sono amante di Sex and the city, quindi come non avrei potuto apprezzare un film che sembra fatto dallo stesso ideatore? A partire dalla presenza di Sarah Jessica Parker ed il modo in cui è stata caratterizzata, le interviste ai personaggi del film come le interviste che faceva Carrie nelle prime due stagioni, poi certi scorci della protagonista per le strade di New York tra la tanta gente.
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Probabilmente riceverò tanti no ma per me questo film è da quattro stelle. Oggettivamente non è da quattro stelle e lo dimostrano le altre recensioni da parte del pubblico, infatti c'ho pensato molto su prima di valutarlo ma mi rendo conto che con le commedie romantiche sono molto di parte e mi fanno impazzire. Questa è la commedia romantica per eccellenza, quando lo guardavo mi sono estraniata dal mondo e per me esistevamo solo io e lo schermo della tv. D'altronde tutti abbiamo bisogno di sognare un pò e guardare qualcosa che ci rilassi e quest'effetto con me l'ottiene ogni commedia romantica ben fatta. Inoltre sono amante di Sex and the city, quindi come non avrei potuto apprezzare un film che sembra fatto dallo stesso ideatore? A partire dalla presenza di Sarah Jessica Parker ed il modo in cui è stata caratterizzata, le interviste ai personaggi del film come le interviste che faceva Carrie nelle prime due stagioni, poi certi scorci della protagonista per le strade di New York tra la tanta gente. Mi sembrava di guardare una sorta di terzo film di Sex and the city o comunque mi ha fatto tornare indietro coi tempi. In realtà il regista e la sceneggiatrice del film non hanno nulla a che fare con la famosa serie televisiva per quanto strano. Ci sono varie gag divertenti che non ho potuto non apprezzare, tipo l'sms mandato al destinatario sbagliato, il colloquio di lavoro, i pidocchi, la videoconferenza. E' anche carino il tema affrontato ed anche poco usato, quello della madre lavoratrice che si divide tra due vite, lavorativa e familiare e la Parker incarna bene tale ruolo. La trama non è poi così scontata, avevo dato per scontato che scattasse la passione tra lei e il suo capo (Pierce Brosnan). Pierce Brosnan era adatto nel ruolo dell'imprenditore affascinante, un pò meno m'è piaciuto il ruolo del marito, un pò irreale che non perda mai la pazienza, anche dopo i continui viaggi di lei e le varie promesse non mantenute dice che devono parlare ma poi i loro dialoghi si riducono a qualcosa di molto striminzito, poi prende più forza sul finire. Il finale effettivamente è stato un pò banaluccio ma altrimenti che commedia romantica sarebbe? A me è comunque piaciuto. In realtà commedia romantica tanto quanto, perchè parla più dell'amore di una mamma per i propri figli. Ora scatenatevi coi vostri no!
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francesco2
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giovedì 2 agosto 2012
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ho omesso...
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...i complimenti all'interprete; peraltro, ho visto il film in originale.
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francesco2
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mercoledì 1 agosto 2012
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ma come fa (questo regista?) a far tutto?
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Diciamo subito che il film è (Molto complessivamente) simpatico; e che a tratti potrebbe avere persino un significato, nell'elogiare, ed essere al contempo dissacrante, sul mestiere di madre, contrasto che emerge soprattutto nel confronto tra la Parker e la collega/amica. Ma si tratta di una commedietta, sia detto senza offesa e/o sfumature denigratorie. Ed allora due cose appaiono difficilmente comprensibili, almeno a giudizio di chi scrive.
Intanto le insistenti voci fuori campo, affidate quasi sempre alla già menzionata collega e ad un'altro personaggio femminile: se di cinema brillante(E neanche sempre, nel risultato) si tratta, perché quell'aria di didascalicismo pseudo auto-ironico, che spesso non aggiunge nulla, ed anzi rischia di togliere al film ritmo e freschezza? Secondo: ricollegandosi alla pseudo auto-ironia, che senso ha dire "Un finale felice farebbe comodo a tutti", come si fosse consapevoli che il film, più o meno volontariamente, si sta auto-imbottigliando nell'happy-end stelle e strisce, e poi scegliere esattamente quel finale su cui si era ironizzato un minuto prima?
Se la protagonista è un battitore, dimostrano complessivamente di esserlo anche il regista e gli sceneggiatori.
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Diciamo subito che il film è (Molto complessivamente) simpatico; e che a tratti potrebbe avere persino un significato, nell'elogiare, ed essere al contempo dissacrante, sul mestiere di madre, contrasto che emerge soprattutto nel confronto tra la Parker e la collega/amica. Ma si tratta di una commedietta, sia detto senza offesa e/o sfumature denigratorie. Ed allora due cose appaiono difficilmente comprensibili, almeno a giudizio di chi scrive.
Intanto le insistenti voci fuori campo, affidate quasi sempre alla già menzionata collega e ad un'altro personaggio femminile: se di cinema brillante(E neanche sempre, nel risultato) si tratta, perché quell'aria di didascalicismo pseudo auto-ironico, che spesso non aggiunge nulla, ed anzi rischia di togliere al film ritmo e freschezza? Secondo: ricollegandosi alla pseudo auto-ironia, che senso ha dire "Un finale felice farebbe comodo a tutti", come si fosse consapevoli che il film, più o meno volontariamente, si sta auto-imbottigliando nell'happy-end stelle e strisce, e poi scegliere esattamente quel finale su cui si era ironizzato un minuto prima?
Se la protagonista è un battitore, dimostrano complessivamente di esserlo anche il regista e gli sceneggiatori. Però, si potrebbe chiedere loro: se ad un filmetto di questo tipo volete aggiungere una filosofia(?) che non approda quasi mai a nulla, se finite per scegliere un finale su cui avete rischiato di ironizzare: ma come fate a far tutto?
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ultimoboyscout
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lunedì 23 luglio 2012
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il gusto della torta comprata.
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Si narra della vita impossibile di una mamma che lavora, che si divide tra famiglia e lavoro, un marito, due figli piccoli e un potenziale amante. Decisamente troppo per Kate, che nonostante sia dotata di ironia, competenza e un certo rampantismo dovrà rinunciare a qualcosa. E' una commedia dai ritmi frenetici come quelli della sua protagonista Sarah Jessica Parker che rispetto al libro interpreta una mamma bostoniana (e non avrebbe potuto essere altrimenti) piuttosto che londinese e ha la possibilità di svincolarsi da ruoli glamour troppo sex and the city, affiancata da comprimari di lusso quali Kinnear e Brosnan. La voce fuori campo è quella della protagonista, cui spetta il compito di tenere la commedia in equilibrio tra romanticismo e ironia col suo ruolo di eroina della porta accanto che mostra (in)sospettabili facoltà di moglie, mamma e manager dimostrando che il potere è donna! Ironia come detto, buon gusto e una certa intelligenza non bastano però a confezionare un film (la candidatura ai Razzie è decisamente meritata) che stenta a decollare e che si riduce al semplice ma dovuto omaggio alle Kate Reddy di tutto il mondo, alle prese con una vita spericolata senza il dono dell'ubiquità.
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Si narra della vita impossibile di una mamma che lavora, che si divide tra famiglia e lavoro, un marito, due figli piccoli e un potenziale amante. Decisamente troppo per Kate, che nonostante sia dotata di ironia, competenza e un certo rampantismo dovrà rinunciare a qualcosa. E' una commedia dai ritmi frenetici come quelli della sua protagonista Sarah Jessica Parker che rispetto al libro interpreta una mamma bostoniana (e non avrebbe potuto essere altrimenti) piuttosto che londinese e ha la possibilità di svincolarsi da ruoli glamour troppo sex and the city, affiancata da comprimari di lusso quali Kinnear e Brosnan. La voce fuori campo è quella della protagonista, cui spetta il compito di tenere la commedia in equilibrio tra romanticismo e ironia col suo ruolo di eroina della porta accanto che mostra (in)sospettabili facoltà di moglie, mamma e manager dimostrando che il potere è donna! Ironia come detto, buon gusto e una certa intelligenza non bastano però a confezionare un film (la candidatura ai Razzie è decisamente meritata) che stenta a decollare e che si riduce al semplice ma dovuto omaggio alle Kate Reddy di tutto il mondo, alle prese con una vita spericolata senza il dono dell'ubiquità. Film elementare ma d'ora in poi pensiamoci due volte prima di pronunciare la fatidica frase: "amore ci pensi tu?".
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rdn75
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domenica 22 luglio 2012
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e' possibile essere donna di successo e madre..si!
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Un film dedicato a tutte le donne che vogliono mantenere il loro lavoro a volte prestigioso senza abbandonare la propria di figura di moglie e madre amorevole. Un piccolo manuale per tutte queste donne sempre piu frequenti nella società odierna..
La protagonista di Sex in the City, in qualche modo continua la storia della sua famosa protagonista ipotizandola sposata e con una figlia.
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fede81
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giovedì 15 marzo 2012
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ma come fa a far tutto?
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Commedia estremamente piacevole e ben recitata, di buoni sentimenti, ottimista, ma nient'affatto melensa.
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g_andrini
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mercoledì 22 febbraio 2012
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bella commedia americana.
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Sinceramente, Sarah Jessica Parker è semplicemente meravigliosa. Brosnan è su buoni livelli, anche se forse un po' "asciutto". Divertente, spassoso, pieno di "gag", è un inno alla vita. Da guardare.
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smp_86
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martedì 18 ottobre 2011
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carino e sfizioso
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ster87
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giovedì 29 settembre 2011
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carino ma nulla di più
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Film carino, non ci si annoia ma neanche pendiamo da quello che gli attori fanno o dicono. Al cinema ho guardato un paio di volte l'orologio ma non ho pensato "speriamo che finisce presto".
La storia è carina anche se la trama è scontata e prevedibile. La recitazione non è male e i dialoghi idem. Mi ha ricordato un pò desperate houswives, che lo reputo meglio.
Personalmente lo ritengo un film da vedere a casa sul divano e non al cinema.
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