Harry Potter e i doni della morte - Parte II |
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Un film di David Yates.
Con Emma Watson, Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Helena Bonham Carter, Bonnie Wright.
continua»
Titolo originale Harry Potter and the Deathly Hallows: Part II.
Fantastico,
durata 130 min.
- USA, Gran Bretagna 2011.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 13 luglio 2011.
MYMONETRO
Harry Potter e i doni della morte - Parte II
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Harry Potter: un'imprevedibile, fantastica, epopeadi Max FerrariniFeedback: 9693 | altri commenti e recensioni di Max Ferrarini |
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lunedì 29 agosto 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con quest'ultima fatica cinematografica di Yates e i tre inseparabili amici di Hogwarts: Radcliffe, ormai icona forse indivisibile dal proprio personaggio, Grint, genuino e simpatico, e la Watson, attrice decisamente perfetta per il ruolo affidatole, giunge così a termine l'epopea fantasy del nostro decennio che, io stesso fra loro, ha accompagnato l'attuale generazione di ventenni dalla fanciullezza verso l'adolescenza lasciandoci infine alla maturità dell'età adulta. La saga cinematografica pecca però di poca originalità nel suo continuo puntare su tecnica ed effetti speciali appoggiandosi, a mio parere, troppo passivamente sullo sforzo lungo e meritevole della Rowling, sapendo di essere già attesi da un interesse internazionale secondo davvero a nessun'altro che, a tratti, ha saputo raggiungere manifestazioni al limite della paranoia da parte dei fans. La fedeltà al libro non manca certo, però un poco di originalità creativa in più non avrebbe certo fatto male alla trasposizione cinematografica. Onore e gloria allora al lavoro invidiabile della creatrice di Harry, che ha saputo forse rendere la propria saga l'opera fantasy più significativa del XXI secolo, seconda solo all'opera tolkeniana de "Il Signore degli Anelli", apripista di tutto il genere. Epopea appunto, perché se nei primi anni si poteva affidargli il titolo di semplice romanzo di formazione per ragazzi, errore causato da una poca lungimiranza generale che ha portato molto bambini nelle sale cinematografiche davanti a opere a loro inaccessibili, ha poi acquisito la stoffa e lo spessore della sua stessa autrice, non solo capace letterariamente ma anche abile nel preparare e disporre con pazienza e accuratezza l'intera saga: sotto quell'accattivante involucro fatto di magie e incantesimi calati dentro un mondo fantastico, vi risiede un magnifico tesoro che grazie all'ultima opera si rivela in tutto il suo splendore. Fortunatamente in questo caso il grande schermo non ha significativamente minato il messaggio contenuto in tutta la vicenda del maghetto che diventa uomo coraggioso e capace di scegliere la via dell'amore che sa essere tale fino alla fine, fino alla morte, pur di sconfiggere un male che, in maniera indiscutibilmente e autenticamente cristiana, si rivela come mancanza di bene e incapacità di risposta all'amore altrui. Un male rappresentato da quel "tu sai chi" che per essere sconfitto va conosciuto nel suo vero nome, nella sua essenza che lo rimanda alla sua origine e natura e che, solo così, passando da Voldemort a Tom Riddle, lo si può davvero affrontare e sconfiggere. Romanzo di formazione che diventa epopea letteraria quindi e, con le ultime filosofiche parole di Silente, si mostra consapevole dell'immenso potere della parola, per poter infine lasciare aperta la porta verso quel qualcosa a cui non sempre sappiamo dare un nome, a ciò che è innafferrabilmente ultimo e, questo sì che lo sappiamo bene, non si può chiamare semplicemente destino. Ma non solo, diventa anche occasione di conversione del cuore umano alla ricerca dell'invisibile e di quella certezza che, sola, può sostenere il cammino della vita di ogni uomo e donna alla ricerca del senso della propria esistenza sulla terra. Perché, come Harry, il suo generoso amico Paciock e tutti gli altri ci insegnano, in qualunque modo lo si voglia chiamare e riconoscere, ciò che il cuore di ogni uomo cerca si trova unicamente nell'amore che trascende qualsiasi sacrificio personale e risorge sempre a vita nuova.
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