Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Laura Luchetti |
Attori | Andrea Bosca, Diane Fleri, Giulia Michelini, Giuseppe Gandini, Camilla Filippi Cecilia Cinardi, Mauro Ursella, Marco Todisco, Pietro Ragusa, Angela Goodwin, Beniamino Marcone. |
Uscita | venerdì 28 gennaio 2011 |
Distribuzione | Walt Disney |
MYmonetro | 2,52 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 9 aprile 2019
Sullo sfondo di una Roma estiva baciata dalla brezza del Ponentino, si snoda la storia di Matteo e Camilla. In Italia al Box Office Febbre da fieno ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 130 mila euro e 63,5 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Camilla si innamora di Matteo la prima volta che lo vede, in controluce, mentre si chiudono le porte dell'ambulanza che l'ha soccorsa dopo un incidente in motorino. Matteo, però, pensa ancora a Giovanna, l'ex fidanzata che si è scoperta gay. Insieme, Matteo e Camilla lavorano in un negozio di modernariato e abiti vintage, il Twinkled. Con loro ci sono Stefano, il proprietario, in crisi con la moglie e con i debiti da saldare, e Franki, che scrive lettere d'amore bellissime per un uomo impossibile, perché così se non risponde "fa meno male".
La voce narrante del film è affidata a Diane Fleri, l'interprete di Camilla, ma è Matteo il protagonista della storia, il testimone letterale (a partire da un certo punto) dell'energia che può mettere in moto il sentimento amoroso quando si fa strada, spinto dal Ponentino romano che riscrive le esistenze di chi vi si abbandona e di chi resiste, perdendo per sempre il giro in giostra.
Prodotto dalla regista, con l'aiuto dei De Angelis e della Disney Italia, Febbre da fieno è un film piccolo piccolo, senza grandi idee o dialoghi indimenticabili, ma in fondo romantico, malinconico e idealista, lontanissimo da Moccia (e basterebbe il confronto tra le colonne sonore a decretare tale distanza), meno lontano da una buona puntata di un buon prodotto televisivo.
Però la voglia di cinema c'è e si sente. Roma dall'alto, Roma dal basso, la sequenza nel museo Maxxi ancora vuoto, le panchine, le tante passeggiate che fanno Nouvelle Vague, e pongono Matteo nella condizione del flâneur ma anche di chi procede a oltranza incapace di fermarsi e vedere ciò che ha a fianco. Non si troveranno "buone cose di pessimo gusto", né squarci cittadini periferici,
tutto è un po' troppo carino, studiato, colorato e c'è qualche ambiguità riguardo all'età dei personaggi, che talvolta appaiono più grandi e talvolta molto più piccoli di quello che sono, ma è poco disturbo, e si è comunque dentro un film che celebra l'oggetto e il costume d'annata riproponendone la modernità e esaltando il sentimento del ricordo, nel quadro di un riciclo di vita(lità), che è il motivo per cui la cesura drammatica che arriva a ¾ della durata, seppur azzardatissima, trova un senso e un tono accordati.
Febbre da Fieno, film d'esordio di Laura Luchetti (già autrice del visionario episodio Indian Dream in Feisbum) è un'opera che si può inserire in un genere che gli inglesi definirebbero "dramedy", termine che racchiude l'unione tra il sorriso e lacrima, tra il divertimento e un pensiero finale quando si esce dal cinema.
Sorprendente Opera prima dal respiro fresco e stravagante che crea un mondo poco riconducibile ai film italiani. Personaggi rarefatti in bilico fra sogno e realtà che affrontano i sentimenti in maniera a volte buffa a volte commovente. Comicità mai volgare ma raffinata legata spesso alla situazione che alla semplicistica battuta. Bella la fotografia che osa "saturazioni" aliene al cinema nostrano, [...] Vai alla recensione »
Matteo, ragazzo che lavora in un negozio di modernariato, non riesce a dimenticare un amore che lo ha ferito. Il negozio in cui lavora necessita di aiuti per uscire dalla crisi dovuto alla disorganizzazione del proprietario. A ridare luce al negozio ci pensa Camilla, la quale tenta anche di conquistare Matteo però troppo preso dal ricordo della precedente storia ma la presenza di questa ragazza [...] Vai alla recensione »
Parte quasi come il solito film teen, semplice, (apparentemente) ammiccante, appunto giovanilistico, con una scivolata fra le nuvole e poi i tetti di Roma e una voce off quasi sussurrata che parla di amori e desideri. Ma chi pensa a Muccino, a Moccia o a Brizzi è fuori strada, e di parecchio. Si viene immediatamente immersi dentro atmosfere soffuse e soffici; un incidente e un colpo [...] Vai alla recensione »
Ben fatto, commovente, divertente Febbre da Fieno e' un esordio che convince. Un film dalla forte personalita' che riesce a rimanere nella memoria dello spettatore per la sua sensibilita'e freschezza nel noioso e sempre uguale a se stesso panorama italiano. Bella la musica, la fotografia, bravi gli attori tutto guidato da una mano registica che si distingue dal resto del coro. Bravi !
Matteo gestisce un negozio di roba usata e cimeli anni '70 ed è ancora innamorato della sua ex che improvvisamente ricompare. Camilla, assunta nel negozio di Matteo, se ne innamora al primo sguardo. E' una commedia vintage con due più che promettenti attori che non ha una storia nuova ma è diretta con mano nuova da Laura Luchetti sulle note molto retrò di Wilma Goich. [...] Vai alla recensione »
vado all'orfeo a vedere questo film: bellissima fotografia e poi...si sono dimenticati il copione! inizia con una voce fuori campo che non solo è monotona e quindi mal interpretata ma con una quantità di R moscie irritanti. Il giovane rigido protagonista è molto bello ma il ruolo che gli è stato dato è veramente stupido. dialoghi brutti e una roma più che internazionale fatta per i turisti.
VISTO FEBBRE DA FIENO, UN FILM SEMPLICE, DOLCE E ROMANTICO . Febbre da fieno..un film romantico,di scrittura semplice,delicato : un ragazzo,due ragazze e tanta voglia d'amare. Molto buona la regia (opera prima) Premiere Dischi di vinile sul red carpet, fuori macchine d'epoca, dentro modelle-hostess [...] Vai alla recensione »
I film che trasmettono emozioni sono quelli che vale la pena di vedere
VISTO SU SKY POCHI GIORNI FA, UNA SORPRESA. E' UN FILM FRESCO,GIRATO MOLTO BENE, CURATO NEI DETTAGLI MA SOPRATTUTTO UN FILM CHE EMOZIONA. QUALCOSA RESTA DOPO LA VISIONE DEL FILM, QUALCOSA CHE CI FA PENSARE. HA UN LOOK DIVERSO,BRILLANTE NUOVO ED UNA MANIERA DI RACCONTARE NON SCONTATA. E' CORAGGIOSO NEL SUO FINALE COSI INASPETTATO MA COSI TREMENDAMENTE VERO.
Febbre da Fieno. Forse a causa della Locandina,o forse a causa di una mia miopia (e non solo mia...) che fa pensare che film i cui protagonisti sono dei ventenni siano tutti dei teen movies mi sembrava un prodotto poco adatto ad un quarantenne come me..... A causa di una strana tentazione ho messo mano al portafoglio e l' ho comperato in edicola pochi giorni fa.
visto ieri sera a roma ...un film in pieno stile walt disney ...un piccolo sogno romantico..molto carino e ben fatto!
Piccolo film delizioso, da vedere per riflettere sulle difficoltà del diventare grandi.
Un film lontano da Moccia: excusatio non petita
Il mio commento non è particolarmente tenero per questo film. Per la verità parte benino, girato con cura, si guarda con piacere all'inizio, per sprofondare successivamente nella melanconia, nel rimpianto continuo del passato, di ciò che fù, di ciò che non c'è più. L'andamento nostalgico e l'epilogo decisamente drammatico, ti lasciano [...] Vai alla recensione »
insegnassero a sti attorini la dizione perfetta anzichè la cadenza da bar allo sport,monotoni e cantilenanti,eppoi io questi film senza mordente e un pò fantastici proprio non li capisco,vengo dalla visione post'ultima di una notte blu cobalto,ammappete che accoppiata,neanche in coppia riescono ad esaltarmi.....
Come distruggere una cosa bella? La risposta la conoscono perfettamente la Luchetti e compagnia bella divertendosi a creare una fiaba che si divertono poi a imbrattare di inutile dolore e per lo più senza nessun motivo. La lezione era già stata imparata non c'era nessun bisogno di incattivirsi se non quella, evidentemente, di scrollarsi di dosso qualche rifiuto amoroso di troppo. Vai alla recensione »
Filmetto da famigliole..scontato,monotono,per tutti,privo di significato..il cinema è pieno di film così e siamo un po' stufi..la sceneggiatura è banale non dice nulla senza pretese come si fa a fare un buon film senza una storia convincente?Per il resto il film non è male bella fotografia recitazione sufficiente ma nulla di nuovo il solito filmetto per staccare la spina [...] Vai alla recensione »
Il trailer e' orrendo. Aborro questi filmetti fatti usando costumi alternativi, colorati, fotografia fumettistica, scenografia che pare cartonato dove si vuol per forza sottolineare: "heyyyy io sto facendo un film alternativo...diverso dal sapore intrnazionale.."... Con questi attori che hanno delle facce talemente tristi prive di poesia e humor..incapaci di assumere espressioni che abbiano un guizzo, [...] Vai alla recensione »
Visto ieri sera in anteprima all'embassy .... ma, che dire ... un film noioso, senza una sceneggiatura e decisamente mal recitato
È una giornata particolare sul set di Febbre da fieno, il cast è tutto riunito per girare alcune delle ultime scene prima che finisca la lavorazione su un set stranamente spoglio. Si tratta del negozio di articoli vintage intorno al quale ruota tutta la storia, per l'occasione semivuoto poichè le scene che si girano oggi sono quelle immediatamente seguenti una grande svendita che appunto ha svuotato il locale.
"Bello o brutto che venga io vorrei che questo film fosse riconoscibile come mio. Una pellicola che bella così o brutta così la potevo fare solo io. I registi intercambiabili mi mettono paura", si presenta così Laura Luchetti, nome poco noto del nostro cinema che non ha una formazione prettamente italiana, se la si dovesse definire forse sarebbe più importante indagare il suo trascorso anglosassone e la sua formazione in quel tipo di cultura, non a caso parlando di quello che Febbre da fieno può essere ricorre più volte l'aggettivo british.
“Febbre da fieno è l'opera prima di una giovane regista da festeggiare. Laura Luchetti ha scritto e diretto un insolito film di genere prodotto dalla Disney: non male per chiunque, specie se debuttante. La regista dice che voleva fare un film che, bello o brutto, si riconoscesse come suo.Temeva più d'ogni cosa essere omologata ad altri registi di film giovanili.
“Matteo ha ventisei anni ed è ancora perdutamente innamorato della sua ex-fidanzata, Giovanna, che un anno prima lo aveva lasciato per una donna. Di Matteo però è innamorata Camilla che lo insegue, non ricambiata. Leggera e in punta di piedi, si muove così verso la sua prima regia Laura Luchetti, che si era già messa alla prova con uno degli otto episodi di Feisbum.
Una marziana a Roma. Laura Luchetti esordisce nel lungo con Febbre da fieno, opera inaspettata e inaspettabile in questo cinema italiano. In un buffo negozio di modernariato si incontrano la romantica Camilla (Fleri) e l’eterno innamorato deluso (di una gay) Matteo (Bosca). Sarà amore? Attorno a loro il proprietario del negozio Stefano, tenerone e irresponsabile, la commessa Franki, burbera e invaghita [...] Vai alla recensione »
Vedere le sale invase da titoli italiani apre il cuore. Non importa se l'eccellenza è ancora un sogno. Possiamo anche sopportare la totale assenza di variazioni nell'offerta dei generi. Se deve essere commedia, commedia sia. Se si deve puntare sulla quantità va bene, purché l'Araba Fenice risorga dalle sue ceneri. E perché ciò accada c'è bisogno di incassi e di fidelizzare un pubblico sospettoso.
Gracile, graziosa e tenera commedia sentimentale della semideb Laura Luchetti. Vanno male gli affari nel negozio di modernariato di Stefano, che pure assume una terza commessa, la dolce universitaria Camilla (Diane Fleri) da affiancare a Franki e Matteo (Andrea Bosca). Questi spasima ancora per Giovanna, che l'ha piantato per una tedesca, finché s'accorge che la nuova arrivata è molto carina.
Incroci di giovani vite attorno a un vintage shop in fallimento nel cuore di una Roma da quadretto fiabesco. A dipingerlo è la deb italiana ma di evidente formazione londinese Laura Luchetti, che nel rimestar le commedie dei due Paesi, infila un colpo di scena finale che vale tutto il film. Bravi gli attori, specie Andrea Bosca già intenso in “Noi credevamo” di Martone e Giulia Michelini, ragazza di [...] Vai alla recensione »
Piccolo cinema italiano non cresce. «Febbre da fieno» di Laura Luchetti esibisce, infatti, una buona padronanza del mezzo e un'indubbia grazia d'impaginazione, ma i cliché della vicenda giovanilistica sono davvero tali e tanti da rendere lo sfoggio alquanto pleonastico: a tutta una serie d'influenze che lo spettatore riconoscerà troppo facilmente non s'aggiungono idee nuove, spunti emotivi particolari [...] Vai alla recensione »
Marco e Camilla lavorano in un negozio di modernariato. Lei è innamorata di lui, ma il ragazzo non riesce a dimenticare la "ex". "Febbre da fieno" è il primo lungometraggio di Laura Luchetti, una commedia sentimentale meno irritante delle pellicole giovanilistiche di Moccia, ma più stentata e stucchevole nello svolgimento. Tra una lacrimuccia e un dolce "secondo ruolo" di down, la voce-over di Camilla [...] Vai alla recensione »