viola96
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martedì 16 agosto 2011
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il ritorno evitabile del barbaro.
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Remake di un cult degli anni 80,con il governatore Arnold Scharzenagger,a sua volta tratto da uno dei migliori romanzi fantasy di tutti i tempi,scritto magistralmente da Robert Erwin Howard,"Conan The Barbarian 3D" è il terzo film dell'ex videoclipparo Marcus Nispel,dopo il due remake di "Non Aprite Quella Porta"(Discreto) e "Venerdì 13"(molto mediocre).Purtroppo le affinità con l'originale sono poche ed il film non si rialza dal labirinto di mediocrità dei vari sequel del Conan cinematografico.Il 3D piatto e gonfiatissimo è soltanto il risultato di un bassissimo lavoro di post-produzione,che fa rimpiangere i vari veicoli di marketing per la visione di un film grezzo e con (troppo) poca inventiva.
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Remake di un cult degli anni 80,con il governatore Arnold Scharzenagger,a sua volta tratto da uno dei migliori romanzi fantasy di tutti i tempi,scritto magistralmente da Robert Erwin Howard,"Conan The Barbarian 3D" è il terzo film dell'ex videoclipparo Marcus Nispel,dopo il due remake di "Non Aprite Quella Porta"(Discreto) e "Venerdì 13"(molto mediocre).Purtroppo le affinità con l'originale sono poche ed il film non si rialza dal labirinto di mediocrità dei vari sequel del Conan cinematografico.Il 3D piatto e gonfiatissimo è soltanto il risultato di un bassissimo lavoro di post-produzione,che fa rimpiangere i vari veicoli di marketing per la visione di un film grezzo e con (troppo) poca inventiva.Il sangue scorre a fiumi,ma i brividi sono pochissimi,tutti basati sulla monoespressività di uno scialbo protagonista(Jason Momoa) e di un panorama di desolazione in stile futuristico da videoclip puro.E infatti,il film ha ambientazioni molto distanti dalla realtà dei fatti e anche dal mondo di Conan.Oltre ad essere girato come un videoclip lungo un'ora e mezza,il film ha quel non so chè di supereroico che nuoce alla rappresentazione di Conan.Tra bicipiti di ferro sputati su schermi digitali,spade d'acciaio che fanno un rumore clamorosamente eccessivo e un fuoco di vendetta che scorre nel protagonista,il film non merita neanche la menzione tra i vari (s)cult del 2011:sezione che già conteneva "Priest" e "L'ultimo dei templari".Insomma,il nuovo Conan è semplicemente un veicolo commerciale,apparte tutte le promesse(vane) dei produttori e del regista,di prestare fede allo splendido romanzo dal quale è tratto e di ridare luce al vero Conan,barbaro audace.Il film è privo di inventiva,la narrazione è zero,il movimento dei personaggi è scandito,si avvicina molto di più alla serie tv "Spartacus" che a "Il Gladiatore" di Scott.Nispel si riconferma essere un regista molto mediocre,ma è da vedere come se la caverà con uno script "suo" e non con un remake da un cult anni 80 o 70.Unica nota positiva,una rivitalizzata Rose McGowan,quasi irriconoscibile.Il suo sorriso è splendido e la sua bellezza è penetrante.Speriamo che Rodriguez ci ripensi,nella realizzazione di "Red Sonja",progetto ambizioso per un remake di un altro film nell'universo di Conan,dove la protagonista femminile era una giovane Brigitte Nielsen.Intanto "Conan The Barbarian 3D" fa venire il rimpianto verso Scharzy e il vero Conan.Per quanto fosse finto.
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[+] è il conan dei fumetti
(di kimo66)
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vincenzo barbarulli
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domenica 21 agosto 2011
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conan il barbaro scontato
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Conan è un eroe intramontabile. Con generosa motivazione lo vedremo carismaticamente uccidere, tra gratuiti e purpurei fiumi di sangue, ogni suo avversario. In fondo, questo Conan, risulta essere anche molto simpatico. Può bastare un nome per riempire la sala, almeno nelle intenzioni dei produttori. In questo periodo poverissimo di buone storie, reali e credibili, Conan non è comunque una qualche eccezione a questo pessimo trand.
Più che un film è una serie di scene d'azione incollate insieme, una sorta di enorme strip ad uso fumettistico, scenza dopo scena, azione dopo azione, pagina dopo pagina. Ciò che salverei in tutto questo, è una certa passione del direttore della fotografia, per tutto ciò che è bello.
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Conan è un eroe intramontabile. Con generosa motivazione lo vedremo carismaticamente uccidere, tra gratuiti e purpurei fiumi di sangue, ogni suo avversario. In fondo, questo Conan, risulta essere anche molto simpatico. Può bastare un nome per riempire la sala, almeno nelle intenzioni dei produttori. In questo periodo poverissimo di buone storie, reali e credibili, Conan non è comunque una qualche eccezione a questo pessimo trand.
Più che un film è una serie di scene d'azione incollate insieme, una sorta di enorme strip ad uso fumettistico, scenza dopo scena, azione dopo azione, pagina dopo pagina. Ciò che salverei in tutto questo, è una certa passione del direttore della fotografia, per tutto ciò che è bello. In questo senso, le scenografie, verosimilmente di citata ispirazione (Il signore degli anelli), sono una vera e propria perla. Dopo un primo tempo tendente al soporifero, per linearità della trama, la storia si anima in maniera divertente nel secondo tempo, sdogando il film alla sufficenza. Che non è poco: vuol dire che nel complesso il film è comunque divertente, questo Conan ha pur sempre un suo carisma!
Recitazione al filo della della sufficenza quasi per tutti. Una notevole eccezione per Rose McGowan: la strega cattiva è il personaggio a mio avviso, pur in una logica estetica e manichea, più interessante e meglio riuscito.
Parafrasando la violenza fittizzia sempre presente: film utile per ammazzare una serata. Senza particolare lode.
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riccardo76
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sabato 10 settembre 2011
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la solita storia di sempre condita con più sangue
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Non se ne sentiva proprio il bisogno di un remake di Conan The Barbarian, pieno zeppo di stereotipi e cliché visti e stravisti, che oramai non fanno altro che far spalancare la bocca, non per lo stupore, ma per sbadigliare. Forse l’unica motivazione poteva essere quella della visione in stereoscopia, ma, ahimè, anche da questo punto di vista il film è molto scadente, propinandoci un 3D posticcio, gonfiato malissimo, con prospettive sbilenche che non fanno altro che provocare un forte mal di testa (siamo addirittura a livelli peggiori di Scontro tra Titani!!!). L’unica scena in cui il 3D risulta decente è quella quasi alla fine, in cui la ragazza è legata ad una ruota che pian piano cade in un crepaccio, del quale viene resa l’idea di vertiginosa profondità, oltre ai lapilli incandescenti che svolazzano in sala nei titoli di coda, il resto è truffa vera e propria ai danni dello spettatore!
Ma parliamo del film, che, se da un punto di vista visivo offre ogni tanto qualche paesaggio suggestivo, e qualche scena d’azione mozzafiato, da quello narrativo risulta piuttosto inconsistente.
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Non se ne sentiva proprio il bisogno di un remake di Conan The Barbarian, pieno zeppo di stereotipi e cliché visti e stravisti, che oramai non fanno altro che far spalancare la bocca, non per lo stupore, ma per sbadigliare. Forse l’unica motivazione poteva essere quella della visione in stereoscopia, ma, ahimè, anche da questo punto di vista il film è molto scadente, propinandoci un 3D posticcio, gonfiato malissimo, con prospettive sbilenche che non fanno altro che provocare un forte mal di testa (siamo addirittura a livelli peggiori di Scontro tra Titani!!!). L’unica scena in cui il 3D risulta decente è quella quasi alla fine, in cui la ragazza è legata ad una ruota che pian piano cade in un crepaccio, del quale viene resa l’idea di vertiginosa profondità, oltre ai lapilli incandescenti che svolazzano in sala nei titoli di coda, il resto è truffa vera e propria ai danni dello spettatore!
Ma parliamo del film, che, se da un punto di vista visivo offre ogni tanto qualche paesaggio suggestivo, e qualche scena d’azione mozzafiato, da quello narrativo risulta piuttosto inconsistente. Diciamo che tutto è costruito sugli innumerevoli scontri di rara barbara crudezza, dove la violenza diventa spettacolo fine a se stesso; da questo punto di vista si vede la mano dei produttori di Saw, che mettono in piazza il sangue e gli sbudellamenti secondo la legge del “Torture porn”, anche se spesso le scene sono talmente veloci che lo spettatore non fa in tempo a contemplarne la spettacolarità del sangue. La saga di Jigsaw viene addirittura citata nella scena in cui Conan fa ingoiare ad un guerriero la chiave delle prigioni ed invita i prigionieri a riprendersela, sbudellando il malcapitato, proprio come avveniva in una delle prime scene shock del primo Saw. Ma anche un altro horror viene citato: chi non ha pensato al buon vecchio Freddy Krueger, quando la strega fa scorrere le sue unghie metalliche sulla parete, producendo uno stridente e insopportabile rumore?
Comunque, citazioni a parte, ritroviamo per l’ennesima volta la storia dell’eroe che deve vendicare la morte di qualcuno (il padre) ed è alla ricerca dell’assassino, che a sua volta sta per uccidere la verginella pura – qui chiamata “purosangue”, manco fosse una cavalla! – in un rito che lo renderà invincibile. Basta con questa storiella sfruttata in tutte le versioni possibili!!! Non se ne può più della solita minestra riscaldata!!!!!
Se poi alla banalità della trama aggiungiamo la profondità dei dialoghi, allora siamo a cavallo! Il rude e forzuto protagonista parla veramente poco, ma nelle poche occasioni non manca di chiarire l’essenza del suo personaggio già così ben delineato, come quando dice al suo amico ladro: “ Urli proprio come una femmina!” , frase emblematica, che ben si addice al machismo estremo del personaggio. Tuttavia c’è una frase significativa che ci illumina sui profondi significati filosofici che il regista vuole proporre. Alla domanda della purosangue su cosa ne pensasse del destino, il protagonista, con rara grazia e intensità risponde: “Non lo so e non mi interessa; io uccido, amo, vivo e sono contento così!”. Per coloro che intravedessero un pizzico di sentimentalismo in quel “amo”, dico subito, che forse si tratta una traduzione sbagliata: forse al personaggio si addiceva di più il verbo “faccio sesso”, dal momento che questo è l’effetto che hanno le sue parole sulla bella sacerdotessa, che colpita da cotanta profondità d’animo non può far altro che concedersi al bel guerriero filosofo. Buon per loro! Almeno si divertono! Invece lo spettatore è costretto ad aspettare la fine di questa tortura.
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fabian t.
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domenica 5 febbraio 2012
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muscoli, azione e aria fritta
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Viste le esili speranze che per anni avevamo profuso in una nuova trasposizione del personaggio di Robert Howard, "Conan the barbarian" ha meritato di essere visto senza preconcetti o confronti, almeno da parte mia, ma la delusione è risultata davvero così forte che è difficile da contenere. Montato male e scritto peggio, questo pseudo-fantasy iperfrenetico e digitale ha così tanti difetti che non si sa da dove cominciare e la prima cosa che viene in mente è consigliare a Marcus Nispel di cambiare mestiere. Non è possibile portare al cinema una simile sconcezza che non riesce a dire, a evocare e a trasmettere nulla di nulla. Non bastano certo le spettacolari scene di azione e violenza a dare qualità a una pellicola sterile come questa e così narrativamente inefficace.
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Viste le esili speranze che per anni avevamo profuso in una nuova trasposizione del personaggio di Robert Howard, "Conan the barbarian" ha meritato di essere visto senza preconcetti o confronti, almeno da parte mia, ma la delusione è risultata davvero così forte che è difficile da contenere. Montato male e scritto peggio, questo pseudo-fantasy iperfrenetico e digitale ha così tanti difetti che non si sa da dove cominciare e la prima cosa che viene in mente è consigliare a Marcus Nispel di cambiare mestiere. Non è possibile portare al cinema una simile sconcezza che non riesce a dire, a evocare e a trasmettere nulla di nulla. Non bastano certo le spettacolari scene di azione e violenza a dare qualità a una pellicola sterile come questa e così narrativamente inefficace. Senza neanche citare i racconti di Howard, la pessima sceneggiatura di questo film non è neppure minimamente paragonabile a quella dei fumetti americani, di gran lunga più originali e creativi. Non è poi tanto l'insignificante musica, o i banali dialoghi, o ancora gli irritanti cambi di inquadratura e le ridicole scene "pulp" a rendere inguardabile questo film, quanto il fatto che quel poco di buono che rimane nell'esile ossatura della storia (se storia si può chiamare), è solo una pallida e palese imitazione del "vero" Conan cinematografico di Milius che, seppur senza effetti speciali, rimane ancora là come il capolavoro insuperato della fantasy eroica.
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mcmurphy87
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lunedì 17 settembre 2012
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non è un paese per barbari
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Remake. Che brutta parola. REMAKE. Rifacimento di un'opera già esistente. Dopo questa digressione parliamo di Jason Momoa (Khal Drogo de "Il Trono di Spade"),dove in questo "remake" che vide decollare la carriera di Schwarzenegger è forse l'unica nota positiva del film. Il buon Conan già da piccolo sembra un brutale barbaro mozzateste,infatti gli piace collezionarle a tre a tre,ed è dieci spanne sopra agli altri barbari. Il proseguio della pellicola ci mostra l'attacco del villaggio cimmerio e l'uccisone di tutti tranne ovviamente lui. I combattimenti in tutto il film sono fatti più che bene,scorre abbastanza sangue anche se avrei preferito vederne un pò di più,ma quello che mi ha sorpreso è che Conan è praticamante un cyborg,nessuno lo scalfisce minimamente.
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Remake. Che brutta parola. REMAKE. Rifacimento di un'opera già esistente. Dopo questa digressione parliamo di Jason Momoa (Khal Drogo de "Il Trono di Spade"),dove in questo "remake" che vide decollare la carriera di Schwarzenegger è forse l'unica nota positiva del film. Il buon Conan già da piccolo sembra un brutale barbaro mozzateste,infatti gli piace collezionarle a tre a tre,ed è dieci spanne sopra agli altri barbari. Il proseguio della pellicola ci mostra l'attacco del villaggio cimmerio e l'uccisone di tutti tranne ovviamente lui. I combattimenti in tutto il film sono fatti più che bene,scorre abbastanza sangue anche se avrei preferito vederne un pò di più,ma quello che mi ha sorpreso è che Conan è praticamante un cyborg,nessuno lo scalfisce minimamente...peccato! Per quanto riguarda invece la protagonista femminile invece,una monaca vergine originaria di non so chi(che poi in una scena fa roba con Conan quindi non sarebbe più vergine ma vabbè) dovrebbe essere uccisa per risvegliare la maschera "cattiva" e resuscitare la moglie di Khalar Zym che si reincarnerebbe in lei. Comunque in tutto questo minestrone di roba vediamo la monaca vergine combattere come Lara Croft(ma nel monastero dei pacifisti insegnano a combattere??) insieme a Conan e sconfiggere il cattivo e sua figlia. In conclusione direi che un remake è quasi sempre un brutto film e questo non è da meno.
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deepvoid
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domenica 8 gennaio 2012
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il deserto delle idee
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Guardando all'esito di certe operazioni commerciali (perché solo di questo si tratta) a volte mi viene da chiedermi con che diritto si pretende di ridipingere un'opera cambiandone colori, spazi, tratti e intenti. Questo nuovo remake, figlio di un'epoca di orribile morte mentale, è assolutamente paradigmatico dell'arte del puntare il più in basso possibile, per centrare una massa ferma e senza speranze con l'unico intento di far bottino e passare oltre. Provo un sincero dispiacere per tutti quelli che, incapaci di attraversare la lettura, arriveranno a conoscere il personaggio di Howard attraverso quest'ultima desertificante incarnazione cinematografica; li vorrei invitare tutti a riparare immediatamente al misfatto subito, procurandosi con qualsiasi mezzo la versione autentica e irraggiungibile del 1982, con la regia poderosa di John Milius, uno Schwarzenegger giovanissimo di carne e di sangue che sembra uscito dalle mirabili matite di Frank Frazetta, e la straordinaria, immensa colonna sonora di Basil Poledouris, dove metallo, carne e amore scorrono insieme a raccontare un'epica immortale: tre elementi che, fusi insieme, sapranno mostrare anche allo spettatore più distratto la differenza che corre tra opera artistica e manovra commerciale.
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Guardando all'esito di certe operazioni commerciali (perché solo di questo si tratta) a volte mi viene da chiedermi con che diritto si pretende di ridipingere un'opera cambiandone colori, spazi, tratti e intenti. Questo nuovo remake, figlio di un'epoca di orribile morte mentale, è assolutamente paradigmatico dell'arte del puntare il più in basso possibile, per centrare una massa ferma e senza speranze con l'unico intento di far bottino e passare oltre. Provo un sincero dispiacere per tutti quelli che, incapaci di attraversare la lettura, arriveranno a conoscere il personaggio di Howard attraverso quest'ultima desertificante incarnazione cinematografica; li vorrei invitare tutti a riparare immediatamente al misfatto subito, procurandosi con qualsiasi mezzo la versione autentica e irraggiungibile del 1982, con la regia poderosa di John Milius, uno Schwarzenegger giovanissimo di carne e di sangue che sembra uscito dalle mirabili matite di Frank Frazetta, e la straordinaria, immensa colonna sonora di Basil Poledouris, dove metallo, carne e amore scorrono insieme a raccontare un'epica immortale: tre elementi che, fusi insieme, sapranno mostrare anche allo spettatore più distratto la differenza che corre tra opera artistica e manovra commerciale. Già solo questo potrebbe essere un buon risarcimento, per un furto commesso ai danni di una generazione che ancora una volta vivrà (senza saperlo) l'esperienza di una bellezza sottratta e sostituita con una pallida copia a pagamento.
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dragonia
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venerdì 23 settembre 2011
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superbo
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Dopo il poco riuscito Pathfinder, Marcus Nispel torna nel medioevo, stavolta in salsa fantasy. E il risultato non delude affatto, anzi, si mostra fin da subito superiore alle più disparate aspettative. Passano gli anni e, in questo caso, anche la formula vincente: tolte saggiamente le atmosfere fin troppo sontuose del Conan di John Milius, l'eroe cimmero versione terzo millennio affronta una serie di scontri dopo l'altra senza perdere di vista una trama convenzionale e un po' prevedibile, ma non banale, e senza che la sceneggiatura, meno svogliata della maggior parte dei casi, scada nel ridicolo, fra arti tagliati, ferite mortali, clangore di spade e sangue a vagonate. Stephen Lang, già convincente in Avatar, si conferma all'altezza dell'inespressivo ma efficace James Earl Jones, spalleggiato da un'inquietante ed assai diabolica strega.
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Dopo il poco riuscito Pathfinder, Marcus Nispel torna nel medioevo, stavolta in salsa fantasy. E il risultato non delude affatto, anzi, si mostra fin da subito superiore alle più disparate aspettative. Passano gli anni e, in questo caso, anche la formula vincente: tolte saggiamente le atmosfere fin troppo sontuose del Conan di John Milius, l'eroe cimmero versione terzo millennio affronta una serie di scontri dopo l'altra senza perdere di vista una trama convenzionale e un po' prevedibile, ma non banale, e senza che la sceneggiatura, meno svogliata della maggior parte dei casi, scada nel ridicolo, fra arti tagliati, ferite mortali, clangore di spade e sangue a vagonate. Stephen Lang, già convincente in Avatar, si conferma all'altezza dell'inespressivo ma efficace James Earl Jones, spalleggiato da un'inquietante ed assai diabolica strega. Buoni gli effetti speciali, in grado di dare vita a scontri emozionanti come quello contro i mostri di sabbia o il demone acquatico. Anche la musica si rivela estremamente idonea alle situazioni, senza disturbare o appesantire la visione del film. Inoltre, mi congratulo con Nispel per la saggia scelta di non ricorrere a toni di commedia, cosa che spesso è accaduta in film del genere e sempre si è rivelata nociva.
Lo consiglio a tutti quelli che adorano scontri acrobatici e sangue alla 300: non so se è fedele ai romanzi (non ho mai avuto occasione di leggerli), ma a me è piaciuto molto più dell'originale con Schwarzy.
Superbo.
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[+] e' bello...perche' qui dicono di no?
(di okebiskero6)
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