Titolo originale | Bobby Fischer Against the World |
Anno | 2011 |
Genere | Documentario, |
Produzione | USA, Gran Bretagna, Islanda |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Liz Garbus |
Attori | Bobby Fischer, Boris Vasil'evic Spasskij, Henry Kissinger, Garry Kasparov . |
Uscita | lunedì 23 gennaio 2012 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | MYMOVIESLIVE! |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,18 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 21 novembre 2017
Alti e bassi di un personaggio avvolto nel mistero che ha affascinato milioni di americani. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Newport Beach,
CONSIGLIATO SÌ
|
Nato nel 1943 e morto nel 2008 Bobby Fischer è stato sicuramente un grande scacchista se non il più grande. Il documentario prodotto dall'HBO ne ripercorre la biografia utilizzando le testimonianze di chi lo ha conosciuto direttamente, integrate con un'ampia selezione di materiali video. Ne emerge un ritratto che ha al centro il famosissimo incontro in Finlandia con Boris Spassky tenutosi nel 1972 e avente in palio la corona mondiale allora detenuta dal russo e conquistata in quell'occasione dall'americano. Ciò che però più interessa Liz Garbus sono la complessa psicologia del personaggio nonché i segni impressi su di lui da un'infanzia e un'adolescenza non particolarmente felici se non per i successi scacchistici.
Il cinema si era già avvicinato a distanza di sicurezza alla sua figura con Sotto scacco, in cui ci si occupava di un bambino che lo vedeva come un mito. In questo documentario il mito resiste su un piano, diciamo così, professionale mentre si sgretola su quello interiore. Fischer, figlio di genitori ebrei e con un padre naturale praticamente mai conosciuto, dopo la vittoria non solo scomparirà perdendo a tavolino il titolo ma, quando deciderà di tornare sulla ribalta, lo farà trasformato in un antisemita viscerale oltre che in un contravventore delle disposizioni del governo americano. Subendo quindi una condanna ed essendo costretto a vagare all'estero. Garbus gioca con grande perizia le carte che si trova a disposizione, rifugge dal delineare l'ormai stucchevole stereotipo del genio folle cercando invece di scavare alla ricerca delle cause profonde del malessere esistenziale che portò Fischer a innescare una vera e propria patologia. Più che le testimonianze, peraltro di prima mano, di chi lo conobbe non superficialmente sono di grande interesse le immagini (di repertorio e non) che lo ritraggono sin da bambino quasi incatenato alla scacchiera. È come se re, regina, cavallo ecc. fossero divenuti i pezzi di un gioco la cui posta era molto più alta di una vittoria contro l'avversario seduto sulla sedia di fronte. Concentrando su di sé tutta la sua energia gli scacchi impedivano a Fischer di trovare il tempo per meditare su se stesso e sulla propria fragilità. Garbus inserisce anche, senza pedanteria, una riflessione sul ruolo che gli scacchi ebbero nel confronto tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Si trattava di avversari di una guerra tattica, come è quella sulla scacchiera, che la testimonianza dell'allora Segretario di Stato Henry Kissinger mette chiaramente in luce. Siamo quindi di fronte a una ricostruzione che potrà deludere gli appassionati del gioco che non avranno a disposizione una sovrabbondanza di informazioni sulla perizia tecnica di un loro beniamino. Troverà invece il favore del più vasto pubblico di coloro i quali, dietro alla facciata di ascese e cadute, vanno alla ricerca della dimensione più umana e interiore di un personaggio come Bobby Fischer.
Un documentario che sembra uscire dalla penna di un romanziere: l’incredibile storia di un talento (in parte) sprecato, quello di Bobby Fischer, probabilmente il più grande scacchista di sempre, diventato campione del mondo a 29 anni e poi scomparso dalle scene per (auto)imprigionarsi in un vortice di paranoia e solitudine. Una storia coinvolgente su un genio che ha dedicato la sua vita ad una passione, [...] Vai alla recensione »
Quello che nel 1972 ci sembrò un “normale” campionato mondiale di scacchi fu il punto di arrivo e la ripartenza per una vita un po’ disordinata di quel ragazzone 29enne dall’andatura sgraziata. Anche in questo sta il merito del regista del documentario “Bobby Fischer against the world”: nell’averci fatto conoscere l’uomo che stava dentro il campione.
Ritratto di uno dei più grandi scacchisti di sempre (Bobby Fischer), un uomo profondamente infelice, solitario, incapace di reggere la notorietà planetaria che, in piena "Guerra Fredda", gli diede l'interminabile sfida a scacchi (vinta) con il campione del mondo, il russo Boris Spassky: fu un evento che andava al di là degli scacchi, e l'America accolse come un [...] Vai alla recensione »
Non avendo ancora visto il film non posso giudicarlo. Trovo la recensione di Zoppoli interessante, tuttavia devo rilevare una grave inesattezza: il match del 1972 fu giocato in Islanda, a Reykjavik, e non in Finlandia. Non è cosa da poco visto che stiamo parlando di uno dei "pilastri portanti" dell'intero film.
Felicissimo di leggere il Vs. articolo su Fischer, che, a mio parere, meriterebbe molta più attenzione da parte dei media per quello che è stato e per quello che ha fatto, nel bene e nel male. Una critica a Voi che scrivete: il match fra Fischer e Spasskji si giocò in Islanda a Reykiavik, e non in Finlandia, come dite Voi.
Bel documento che fa scoprire un personaggio ai più sconosciuto. da consigliare!
La Morte, il computer, il mondo intero. Il cinema, sul piccolo tavolo degli scacchi, ha disputato grandi partite memorabili. L'uomo da una parte, la Morte dall'altra ne Il settimo sigillo (1956), la mente umana da un lato e quella meccanica del supercomputer dalla parte opposta in 2001: Odissea nello spazio (1968). Bergman e Kubrick sapevano bene che, tra le mosse di due scacchisti, entrano in gioco, non solo razionali e ponderate tattiche di gioco, ma anche l'impegno a dimostrare il proprio valore, un riscatto umano e sociale che passa attraverso torri e regine.
L’abilità di Liz Garbus, affermata e innovativa autrice di documentari, sta nel prendere un fatto con un proprio universo spaziotemporale e portare l’analisi al di là di tempo e luogo, inserendo in essa la componente umanistica dei soggetti indagati. Protagonisti non sono artisti osannati, celebrità, capi di stato, eroi della storia, piuttosto persone che hanno fatto la propria di storia attraverso [...] Vai alla recensione »
Voglio soltanto giocare a scacchi», aveva detto una volta, e non scherzava. Per tutta la vita, Bobby Fischer - il genio degli scacchi - ha cercato di essere fedele a questo programma e tutta la sua vita ne è stata la smentita, paradossale. Lui che voleva isolarsi in un mondo a parte, lui che cercava l’elusiva sicurezza di una dimensione protetta, controllabile, ha finito per ritrovarsi proprio al centro [...] Vai alla recensione »
Brilliance was a prison for Bobby Fischer, the American Grand Master whose genius at chess appeared linked with mental instability. In 2008, he died alone in Iceland. In 1972, he had the globe in thrall, facing Russian World Champion Boris Spassky in a battle that would prove to be a major propaganda win in the Cold War. Documentarian Liz Garbus expertly conveys Fischer’s stature, stress and the art [...] Vai alla recensione »
The son of an idealistic, Polish-Jewish communist called Regina, Bobby temporarily joined the mainstream, then embraced the margins with a ferocity even his mother had never dreamed of. Liz Garbus's documentary is well-researched and accessible; the only problem is that it's over so quickly. Bobby Fischer Against The World could be six times as long and still have you on the edge of your seat.
High quality global journalism requires investment. Please share this article with others using the link below, do not cut & paste the article. See our Ts&Cs and Copyright Policy for more detail. Email ftsales.support@ft.com to buy additional rights. http://www.ft.com/cms/s/2/b5b3cc1a-ad61-11e0-bc4f-00144feabdc0.html#ixzz1jbzDyvpS Watching Bobby Fischer Against the World, a mesmerising documentary [...] Vai alla recensione »
Liz Garbus's gripping documentary about the life and times of the troubled American chess genius Bobby Fischer asks a number of questions. Did Bobby's missing dad create an emotional void which was neurotically filled with chess? Is there something in the game that encourages immersive obsession and ultimate madness? Would Fischer have gone the same way if he had been a plumber or a welder? And why [...] Vai alla recensione »
During the summer of 1972 the world was riveted by the cold war drama of the chess games in Iceland between the Soviet chess master Boris Spassky and his American challenger Bobby Fischer. I remember it well as I produced George Steiner's series of analyses of the contest for BBC Radio 3. Steiner's classic essay on the affair for the New Yorker was published in book form the following year as The Sport [...] Vai alla recensione »
The protracted struggle between chess masters Bobby Fischer and Boris Spassky in the summer of 1972 was one of the great sporting events of the last century. Over 21 games, many of them littered with no shows, walk outs and talk about the players’ chairs being bugged, the American and Russian fought out a sporting version of the Cold War that was beamed all around the world, punctuating but also, in [...] Vai alla recensione »
The term ‘tortured genius’ hardly does justice to this key cultural figure of the Cold War era, who brought chess to the forefront of America’s popular imagination, only to crash and burn in later years, corroded by mental-health issues. As this archive-rich doc suggests, however, the singular sensibility which made Brooklyn-born Bobby Fischer a phenomenon on the chess board may also have been a factor [...] Vai alla recensione »
Checkmate’. The one word the chess player hopes never to hear. Unless, of course, it is announcing his own victory. As Liz Garbus’ documentary reveals, this was usually the case for World Chess Champion Bobby Fischer. Considered a master of the mind games that rage across the board, tragically for Fischer he was less able to deal with the psychological battles that took place within himself.
American chess genius Bobby Fischer became world champ in 1972, triumphing over his Russian opponent Boris Spassky in a 24-game series. A sudden global celeb, Fischer dropped out of public life, and ended his troubled life as a fugitive, infamous for anti-Semitic rants. Liz Garbus’ intimate film combines impressive archive footage with candid interviews with Fischer’s friends and colleagues. [...] Vai alla recensione »