Baciato dalla fortuna |
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Un film di Paolo Costella.
Con Vincenzo Salemme, Asia Argento, Nicole Grimaudo, Dario Bandiera, Giuseppe Giacobazzi.
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Commedia,
durata 97 min.
- Italia 2011.
- Medusa
uscita venerdì 30 settembre 2011.
MYMONETRO
Baciato dalla fortuna ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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SE LO VEDESSE EDUARDO SI RIVOLTEREBBE NELLA TOMBA!
di alfiereelficoFeedback: 3 |
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giovedì 8 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"... a ricchezza arape tutte e porte!" dice lo sfortunato Vincenzo Salemme (Gaetano) in questa pellicola pretestuosa e con la presunzione di far ridere senza mai riuscirici. In una Parma slargata dalla lentezza e dal poco spessore della messa in scena di questa commedia si snodano le vicende banali e scontatissime di un vigile urbano vessato dalla vita e da tutto quello che, suo malgrado, gli gira intorno. L'uso eccessivo degli stereotipi e l'inutile carnet di stelle del cinema italiano non riescono a far decollare questa storia che, ad ogni voltata d'angolo, sottolinea, senza pena di smentita, la scarsa qualità dell'operazione che si cerca inutilmente di portare a compimento: Asia Argento risulta interessante solo quando cuoce la carne per lo slow motion con cui è girata la scena; Alessandro Gassman prova inutilmente ad imitare il maresciallo Carotenuto del grande Vittorio De Sica rendendone una brutta copia banale e senza anima; i comici televisivi, per loro fortuna, svolgono parti minori e non fanno in tempo a stancare il pubblico; Nicole Grimaudo, infine, veste i panni dell'unico personaggio che supera di poco il livello minimo di decenza: si vede poco, arriva alla fine e svolge l'unca parte della storia che abbia un minimo di originalità e brio. Le dinamiche dei personaggi e le interazioni che hanno nella vicenda, sono ripetitive, banali, vuote di spirito e di verve. Il protagonista, suo malgrado, tenta inesorabilmente di tenere assieme le fila di un bislacco carrozzone che, durante tutto il film, da allo spettatore sensazoni che vanno dallo stupore al senso di fuga da una poltrona, quella cinematografica, che, con il proseguire della storia, diventa sempre più scomoda. Il tentativo di rileggere in una ambientazione moderna il capolavoro "Non ti pago" del grandissimo Eduardo De Filippo risulta offensivo per l'autore e per quanti si identifichino tra i fans del grande teatro Napoletano.
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