Titolo originale | Babycall |
Anno | 2011 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Norvegia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Pal Sletaune |
Attori | Noomi Rapace, Kristoffer Joner, Vetle Qvenild Werring, Stig R. Amdam, Maria Bock, Torkil Johannes Swensen Høeg, Bjørn Moan Henrik Rafaelsen. |
Uscita | venerdì 31 agosto 2012 |
Distribuzione | Nomad Film |
MYmonetro | 2,54 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 16 dicembre 2013
Un thriller agghiacciante, con la protagonista svedese per eccellenza: Noomi Rapace. Il film è stato premiato a Roma Film Festival, In Italia al Box Office Babycall ha incassato 9,4 mila euro .
Babycall è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO NÌ
|
Anna vive al buio, nel silenzio di un appartamento, ai piani alti di un palazzone di periferia. Adora suo figlio Anders di otto anni, lo protegge al punto da preferire l'insonnia per poterlo sorvegliare durante la notte - anche attraverso un babycall acquistato di recente. Il suo comportamento ossessivo non è solo la logica conseguenza dell'amore smisurato di una madre per il figlio; dietro alla sua esagerata preoccupazione si nasconde la paura di essere vittima, ancora una volta, dell'ex compagno violento. A poco a poco però le sue abitudini cominciano a diventare sempre più ossessive, comincia a sentire delle interferenze inquietanti al suo babycall, sospetta dei vicini di casa e la realtà si confonde con l'immaginazione. Solo l'incontro con Helge, timido commesso in un negozio di elettrodomestici, potrebbe rappresentare l'occasione del riscatto.
Dopo aver interpretato la cyber punk Lisbeth nella trilogia di Larsson, l'attrice Noomi Rapace porta con sé un'aura di inquietudine. Il suo personaggio, smanioso di controllare tutto, non sorride mai, vive nell'ombra e si dedica costantemente a salvaguardare un apparente equilibrio mentale, ormai reso troppo precario da un passato di violenze e soprusi. Pål Sletaune sembra aver scelto la Rapace che, per questo ruolo ha vinto il premio come miglior attrice al Festival Internazionale del Film di Roma 2011, proprio perché la sua filmografia è connotata da numerosi ruoli che la vedono come eroina costretta a sopravvivere al buio per poter rimuovere gli inganni del passato (accadeva anche in Beyond di Pernilla August). La presenza della Rapace rende così il film credibile e convincente, anche se la vicenda, mano a mano che il film prende corpo, perde la forza narrativa delle prime sequenze iniziali.
Sono svariati i temi che ruotano attorno alla figura vulnerabile della protagonista: la violenza infantile, l'ansia del controllo, la mancanza di fiducia verso il prossimo, intesa come patologia sociale. Mentre Anna cerca di vivere un'esistenza 'normale', tutto ciò che la circonda sembra far parte di un piano per dirle di stare attenta, di agire con cautela per trattenere gli slanci vitali. La sceneggiatura riesce a mantenere un buon ritmo, grazie anche ad un'equilibrata alternanza di chiaro e scuro che supporta i momenti di tensione (con il nero delle immagini notturne, illuminate da fugaci sprizzi di luce) e fa salire la tensione al punto da disorientare anche lo spettatore più attento.
Babycall intrattiene e tocca, senza però andare molto in profondità, alcune tematiche difficili da rendere sul grande schermo; riesce così ad essere allo stesso tempo, un buon thriller e una rappresentazione del grigiore sociale di molte periferie metropolitane.
Anna, e' apparentemente una madre premurosa, forse fin troppo, che adora suo figlio in modo sviscerato. Tanto che questo amore diventa quasi ossessivo. Anna, perde quasi totalmente il sonno per controllare suo figlio, Anders di 8 anni. E non solo: preferisce che il bambino dorma insieme a lei nella camera matrimoniale piuttosto che nella sua cameretta, vorrebbe impedire al figlio di andare a scuola [...] Vai alla recensione »
Bel thriller psicologico basato sulla violenza fatta ai bambini. Una madre e il figlio di otto anni vengono alloggiati dai servizi sociali in un grande palazzo alla periferia di Oslo, per farli sfuggire dal padre violento. Ben presto si scopre che la madre è un po' nevrotica e visionaria, inoltre, accanto al bambino appare un altro piccolo amico molto misterioso. [...] Vai alla recensione »
Presentato in anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma 2011 il thriller scandinavo con Noomi Rapace risulta un bozzetto incompiuto, capace di fascinazione in alcune scene e però mancante in fase risolutiva, quando si tratta di dare corpo al soggetto. Anna è una madre in fuga, il figlio Anders è sopravvissuto alla violenza del padre che ha tentato di ucciderlo e lei lo difende da ogni contatto [...] Vai alla recensione »
Thriller psicologico e dramma familiare, con incursioni nel paranormale, di Pal Sletaune, regista norvegese di talento, in cui la suspense regge dall’inizio alla fine del film, anche grazie alla interpretazione, come al solito efficace, di Noomi Rapace, che in questi ruoli sofferti dà il meglio di sé. I piani temporali si sovrappongono fino alla confusione degli stessi, passato [...] Vai alla recensione »
Più che un thriller, questo è un film drammatico sull'enormità di un dolore impossibile da gestire, girato con nordica freddezza e con tempi lenti e di inquietante angoscia. Non se ne può dire nulla senza necessariamente fare anticipazioni sulla trama, resa volutamente un po' criptica nel finale. Per correttezza dunque ne avvertiamo il lettore che non abbia ancora visto il film.
Una madre col figlio di 8 anni si trasferisce in un appartamento anonimo in un palazzo popolare anonimo,per sfuggire all'ex marito che picchiava lei e il bambino. Questo Babycall è un film freddo come il clima del paese di produzione, la Norvegia. Comunque non è tutto da buttare, si salva infatti solo la protagonista (Noomi Rapace),molto brava a reggere tutto il film da sola, anche perchè gli altri [...] Vai alla recensione »
Noomi Rapace interpreta una giovane mamma che deve prendersi cura da sola del figlioletto, perchè il padre violento è stato incarcerato per violenze, e questa è pure la causa della sua apprensione smisurata nei suoi confronti. Un atteggiamento ossessivo, che la porterà a comprare un babycall, per tenere sotto controllo il figlio anche mentre dorme.
Una donna nevrotica e ansiosa installa un "babycall" nella cameretta del figlio di otto anni per poterlo controllare durante la notte. Di una lentezza cronica e quasi genetica, che affronta il tema della violenza domestica sui figli in maniera retorica e banale. La trama poi sembra contenere solo questo: l'assenza di un controno avvilisce sin da subito anche gli spettatori più [...] Vai alla recensione »
Direi che come tema di fondo per un thriller non è male, ma è difficile visionarlo in questa chiave così cupa e a tratti gonfia di grigiore, con poca retorica. Insomma c'è il dolore ed in questo Noomi è bravissima, riesce ad espriemere sentimenti ed emozioni, anche facciali come poche attrici sanno fare ma la trama non decolla e rimane impantanata in queste distorsioni [...] Vai alla recensione »
I due sostantivi che descrivono al meglio questa pellicola sono senza dubbio "Apprensione" e "Paranoia". Questo continuo stato d'inquietudine,più o meno irragionevole,va in crescendo con l'avanzare dei minuti,dove la protagonista non ha una vera e propria evoluzione,rimane sempre in questo limbo,in questa "malattia mentale" di persecuzione,fino ad arrivare [...] Vai alla recensione »
Una donna in forte psicosi per aver perso il figlio ucciso dal marito che abusava di entrambi trova una forma di contatto e quindi dei lampi di lucidità in un uomo traumatizzato da un infanzia dominata da una madre violenta ma ben compensato, al contrario della donna. Proietta in lei la parte dissociata di una madre buona ma fanno capolino i ricordi di un bambino abusato.
Dopo "Il sesto senso" è nato un genere e forse per questo nulla sorpende come prima; in questo caso la vicenda, seppur contemporanea, è ispirata a "The Other". Ne ricalca i sospetti e le tensioni ma la chiave thriller porta ad una conclusione un pò semplice.
E' indubbia l'ottima interpretazione di Noomi Rapace, l'attrice protagonista di questo film, ciò che porta dei dubbi, e pure tanti direi, è la storia, ma soprattutto la storia rianalizzata dopo aver un visto un finale del genere, ti accorgi che molte cose non hanno senso, il paranormale va bene, ma non basta questo per uscirne dalle logiche trame di un film thriller e [...] Vai alla recensione »
Per mezz'ora sembra più di un buon film, gli dai pieno credito, apprezzi proprio tutto, ti affezioni ai personaggi, hai voglia di capire... poi il tradimento più inaccettabile. Stranezze narrative buttate dentro a palate senza che trovino un'effettiva risposta finale. I pezzi non si ricompongono e rimani con l'espressione di chi si accorge che gli hanno fregato il portafoglio. [...] Vai alla recensione »
Dire che questa pellicola è prolissa è un complimento. Va bene l'atmosfera raggelante e malinconica, va bene la regia tesa e monotona, ma il film proprio non "acchiappa" e si perderà nei meandri della nostra memoria. Però c'è da dire che gli attori sono bravissimi, la trama si può seguire e se vi piace essere sorpresi è la pellicola [...] Vai alla recensione »
E molte cose non hanno senso ( come i professori della scuola che non vorrebbero che la madre portasse via il figlio dalla scuola...). Evitate
Un thriller con commistioni di paranormale, che tiene con il fiato sospeso per tutta la sua durata. Ambientato in una Oslo gelida più di sentimenti che di temperatura, la storia potrebbe sicuramente collocarsi tra "Il sesto senso" e "Lasciami entrare", a cui è molto affine. Eccezionale l'interpretazione di Noomi Rapace, in un ruolo disturbato ma di fattura diversa rispetto alla hacker di "Uomini che [...] Vai alla recensione »
Sarà che i film Scandinavi esercitano sempre un grande fascino su di me, per il modo romantico che hanno di raccontare anche la storia più tragica, così anche questo film è stato in grado di catturarmi, indubbiamente grazie anche alla grande interpretazione dell'attrice che trasmette solo con lo sguardo un grande disagio e la grande tenerezza di una madre senza alcuna ragione di vita.
Una pretenziosa storia sgangherata che si sviluppa noiosamente, forse aspirando a riprodurre le atmosfere avvincenti di Lasciami entrare, ma senza possederne la stessa potenza espressiva e soprattutto senza averne lo stesso slancio narrativo. Da dimenticare.
Passato l'anno alla festa del cinema di Roma, viene distribuito dopo un anno di attesa (31 agosto). Noomi Rapace con questo film ha addirittura vinto il premio come miglior attrice protagonista l'anno scorso alla manifestazione romana. Ma le qualità registiche e creative latitano in questo film. Una madre dall'occhio vitreo vaga per la città con un figlio spaesato, [...] Vai alla recensione »
Un thriller norvegese che non sa decidere se virare verso l’horror o rimanere impastoiato nelle complicazioni psicologiche della mente, soprattutto femminile. La protagonista Anna (Rapace, della saga cinematografica svedese Millennium) è una madre in fuga dalle violenze dell’ex marito che trascina con sé un bambino di otto anni, marcandolo stretto per paura che possa cadere di nuovo nelle grinfie del [...] Vai alla recensione »