Albert Nobbs |
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Un film di Rodrigo García.
Con Glenn Close, Mia Wasikowska, Aaron Taylor-Johnson, Janet McTeer.
continua»
Titolo originale Albert Nobbs.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 113 min.
- Gran Bretagna 2011.
- Videa
uscita venerdì 10 febbraio 2012.
MYMONETRO
Albert Nobbs
valutazione media:
2,81
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bello invisibile
di Roberto Escobar L'Espresso
È tenera e crudele la storia raccontata in "Albert Nobbs" (Gran Bretagna e Irlanda, 2011, l13'). Mr. Nobbs: così è chiamato il protagonista del film girato da Rodrigo Garcia e sceneggiato da Glenn Close, John Banville e Gabriella Prekop. Piccolo e minuto, è tutt’uno con il suo abito scuro da cameriere. Come si usa nella società classista della Dublino ottocentesca, si rivolge ai clienti senza guardarli negli occhi. È un cameriere, appunto: niente più che un solerte accessorio umano nell’albergo di Mrs. Baker (Pauline Collins). Come per molti altri accessori, la sua prima qualità è rendersi invisibile agli occhi di coloro che serve. E certo Mr. Nobbs, lo è invisibile. Lo è più di quanto il suo mestiere gli imponga. Da trent’anni se ne sta nel suo ruolo, prigioniero di un’identità che non gli appartiene.
L'omino piccolo e minuto e una donna, infatti. Dietro il suo sguardo straniato, rinserrata nei suoi modi ossequiosi, protetta da un sorriso disperato, c'è una bravissima Close. Non è omosessuale, "Albert”. O almeno nella storia non conta che lo sia o non lo sia. Dopo aver subito violenza, e volendo fuggire da un mondo esso stesso violento, s’e finta uomo per lavorare. Ma poi quella finzione è diventata la sua vita: una vita esposta alla minaccia dello scandalo, trascorsa in una solitudine necessaria, unta solo nel presente. Come le sarebbe possibile vedere e progettare un futuro simile a quello di ogni altro? I suoi giorni nascono e muoiono nei corridoi e nelle sale dell’albergo e le sue notti nel rifugio angusto d’una piccola stanza all’ultimo piano, destinato alla servitù. Ma proprio lì, sotto le assi del pavimento, c’è la sua speranza: un tesoro accumulato mancia dopo mancia.
D’altra parte, quale forma può dare alla sua speranza? È una donna ed è un uomo, allo stesso tempo. Anzi, non è più una donna: è un uomo, ma solo nella finzione. Che cosa può fare per vincere la solitudine e per vivere, questo povero essere umano? Può costruirsi nell’immaginazione una vita normale con una moglie, un piccolo negozio, e con una piccola splendida esistenza come quella d’ogni altro. È in questa sperauza fantasticata il cuore di Albert Nobbs”, crudele e tenero. Una tenerezza e una crudeltà, quelle raccontate da Garcia e Close, che nascono nello sguardo abbandonato di Albert, ma che alla fine si riconoscono in quelli dei molti altri esseri umani, degli accessori che nel microcosmo classista e ipocrita dominato da Mrs. Baker ne condividono la solitudine.
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