A Dangerous Method |
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Un film di David Cronenberg.
Con Michael Fassbender, Keira Knightley, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Andrea Magro, Clemens Giebel, Franziska Arndt, Katharina Palm, Christian Serritiello.
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Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 93 min.
- Gran Bretagna, Germania, Canada 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 30 settembre 2011.
MYMONETRO
A Dangerous Method
valutazione media:
2,96
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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In tre parole: frustrante, noioso, ripetitivo.di GiulsDallowayFeedback: 8 |
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domenica 9 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film è interessante perché la psicoanalisi è interessante; materia a cui non aggiunge e né toglie alcunhé. La trama, oltre al trito e ritrito "siamo amanti per sfogarci" e "Freud se la tira e mi sta antipatico" è praticamente inesistente. L'unico personaggio ben costruito è quello della Knightley (che fa bene il suo compito ma niente di più), Jung e Freud sembrano usciti dalle loro biografie, e infatti sono piatti come le descrizioni che ne fa wikipedia. Un copione lunghissimo; è evidente che i personaggi abbiano un sacco di cose da dirsi, e poche scene per farlo. L'ambientazione di ogni scena è statica in modo quasi disturbante, e lo schema chiacchierata-nello-studio si ripete così tante volte che sembra di aver assistito allo stesso dialogo per tutta la durata del film. L'espediente "invece di chiacchierare nello studio, ce lo scriviamo per lettera tanto per cambiare qualcosa" è banale e alleggerisce solo in parte la staticità. Nemmeno le scene di sesso sadomaso riescono ad accendere un film così spento. Il film tra l'altro compie un peccato mortale proprio nell'ultimo fotogramma; dopo aver sapientemente giocato sul pari fascino delle teorie di entrambi i dottori, si sputtana (passatemi il francesismo!) con una didascalia di tre righe in cui Jung viene definito il più grande psicologo del mondo (quando poi proprio la sua evoluzione nel film, che ruota tutta intorno alla frustrazione sessuale, sembrerebbe dar ragione a Freud e alla sua ossessione per la sessualità). Altre note dolenti del film sono il personaggio del solito Vincent Cassel buttato lì per non si sa bene quale motivo, che probabilmente verrà (non) ricordato per la sua unica battuta che ripete ventisettemila volte in dieci minuti di cameo ("esistiamo solo per trombare, quindi tanto vale farlo") e la Signora Jung, che all'inizio del film lascia intuire una profondità e una fragilità interiore che poi si rivelano essere del tutto illusorie. Praticamente un soprammobile. Viggo Mortensen e il suo collega Michael Fassbender sono magistrali nell'interpretazione, specialmente Viggo, ma questa non è una novità. In definitiva, definirei il film un lampante esempio di "pornografia verbale", nel senso che l'intero film sembra girato per esaltare esclusivamente la verbosità dei dialoghi. Questo mi fa pensare che se fosse stato un libro, probabilmente, sarebbe stato un gran bel libro. Ma è francamente NOIOSO guardare un film che di interessante ha solo i dialoghi e la bravura (che comunque non è una sorpresa) degli interpreti. Tutti gli altri elementi, trama, setting, colonna sonora, complessità del personaggio, etc, meritano un poco dignitoso "NON PERVENUTO". Forse la scelta del regista era quella di rendere il film volutamente frustrante; in tal caso, scelta di pessimo gusto. In conclusione, un grandissimo potenziale (sia come attori che come tema) che viene espresso in modo mediocre. Grossa caduta di stile per il matrimonio artistico tra Mortensen e il regista dopo i ben più avvincenti History of Violence e La promessa dell'assassino.
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