Wall Street - Il Denaro non dorme mai |
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Un film di Oliver Stone.
Con Michael Douglas, Shia LaBeouf, Josh Brolin, Carey Mulligan, Eli Wallach.
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Titolo originale Wall Street: Money Never Sleeps.
Drammatico,
durata 133 min.
- USA 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 22 ottobre 2010.
MYMONETRO
Wall Street - Il Denaro non dorme mai
valutazione media:
2,83
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tanta (troppa) gente vede questo film.di achill3rFeedback: 3 |
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mercoledì 27 ottobre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non fraintendetemi. Per un verso, mi fa anche piacere. La questione, però, che mi sono posto al termine della proiezione è stata: "Ma quanti dei presenti in sala l'hanno davvero capito?!" E' ben noto che in Italia, una cultura economico-finanziaria di base, praticamente, non esiste. La stragrande maggioranza non conosce nemmeno la differenza tra obbligazione ed azione o cosa sia il signoraggio o un titolo di Stato. Quindi, personalmente, continuo a chiedermi come, vedendo un film simile, si possano cogliere le "strategie" più o meno lecite, più o meno losche, poste in essere dalle banche d'affari, dai traders d'assalto, da piccoli e grandi speculatori di borsa. E, peggio, come queste azioni possano avere ripercussioni sulla cosiddetta "economia reale" che noi tutti viviamo quotidianamente. I grandi media ci offrono quotidianamente degli spaccati surreali di come stanno veramente le cose. Basti pensare a quei titoloni tra panico e ottimismo che leggiamo sui giornali. Il film offre la possibilità di soppesare questi "giochi", passando trasversalmente tra le singole vite dei personaggi coinvolti (emotivamente e finanziariamente) fino a giungere alle emotività isteriche dei mercati globali. Si annunciano grossi investimenti in aziende "sane", la sera, e il giorno dopo crollano le borse! Si punta il dito contro quelle idee che devono rendere molto e subito (vedi il petrolio in scisti), quando il buon senso auspicherebbe di appoggiare realtà futuribili e di maggior impatto socio-economico (vedi l'energia alternativa o derivativa). Quando Gekko parla di competizione, mira a stabilire che non è il lavoro a produrre benefici per gli investitori e le imprese, quanto la psiche di pochi oligarchi a giocare sulla vita o la morte di realtà industriali (e i suoi operatori) più aperte allo sviluppo sostenibile e a una maggiore trasparenza delle loro azioni. Stone pone il tema di come le banche abbiano come loro scopo primario quello di creare profitto per gli azionisti e mega-bonus ai dirigenti, usando al tempo stesso attività filantropiche per apparire sani davanti all'opinione pubblica e dove, a porte chiuse, si stabilisce chi va massacrato e chi si deve arricchire. Il regista tramite Douglas, ci dà una grande lezione: "La Borsa non crea ricchezza. Semplicemente, la sposta!" Il finale serve solo a sancire una speranza. E cioè, l'uomo come individuo, se davvero vuole, può cambiare se stesso e il suo piccolo pezzo di mondo. Spero che, almeno questo, sia stato compreso da tutti.
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