Vento di primavera |
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Un film di Rose Bosch.
Con Jean Reno, Mélanie Laurent, Gad Elmaleh, Raphaëlle Agogué, Hugo Leverdez.
continua»
Titolo originale La Rafle.
Drammatico,
durata 115 min.
- Francia, Germania, Ungheria 2010.
- Videa
uscita giovedì 27 gennaio 2011.
MYMONETRO
Vento di primavera
valutazione media:
3,31
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Regia debole per una storia potentedi Linus2kFeedback: 13976 | altri commenti e recensioni di Linus2k |
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lunedì 16 gennaio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La retata del velodromo d'inverno, luglio 1942, segna una delle pagine più vergognose e terribili della storia francese. Siamo nella Parigi occupata e il maresciallo Petain, sotto pressione tedesca, ordina la retata e la cattura di 13.000 ebrei di cui 4000 bambini, destinati ai campi di sterminio dell'est Europa. Il film "Vento di Primavera", racconta, per la prima volta al cinema, questa episodio, e lo fa nei termini e nei modi tipici del film sull'Olocausto. Come ogni film sulla Shoah, è un pugno nello stomaco, una sofferenza minuto per minuto. La regista parte dal punto di vista dei bambini e della quotidianità familiare di una Montmatre serena ed accogliente, per raccontare lo stupro civile e sociale perpetrato dai militari francesi collaborazionisti e da quelli tedeschi.E' un lento, continuo e inesorabile cammino nella sofferenza, sottolineato dal triplice piano narrativo, quello del maresciallo Petain, di Hitler nel suo bunker, e dei protagonisti diretti, delle famiglie, del medico ebreo magistralmente interpretato da Jean Reno e dall'infermiera eroica, una convincente Mélanie Laurent, già Shosanna di Tarantino. Sicuramente la Storia colpisce e ferisce, ma analizzando il film su un piano prettamente tecnico ci si potrebbe chiedere quanto l'emozione giunga dalla storia in sé e quanto lo stile registico, la fotografia, la scelta narrativa abbiano pesato.Per essere più chiari: fosse stato un film per la tv avrebbe di sicuro emozionato ugualmente? La risposta è sì... anzi... forse sarebbe stato più adatto.Il limite del film infatti è la debolezza registica ed una fotografia spesso anonima e poco convincente, che per l'importanza della storia rimane in secondo piano e pesa meno, ma di certo, ad un'analisi più fredda ed emotivamente meno condizionata, mostra tutte le sue lacune e le sue debolezze... Perché siamo lontani dal registro cinematografico tipico dei grandi del cinema francese e rimane una sensazione di progetto riuscito a metà. La storia in definitiva va avanti per conto suo, per la sua drammaticità storica naturale, ma non risulta accompagnato e impreziosito dalla regista, forse non sufficientemente adatta a gestirlo. Certo è un film da vedere, da far vedere, da consigliare e da far vedere nelle scuole per il suo scopo didascalico valido ed efficace, per mantenere sempre vivo il ricordo di quel periodo drammatico.
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