The Ward - Il Reparto

Dopo i primi cinque minuti mi sono reso conto di aver fatto la scelta sbagliata ma oramai avevo pagato. L'"azione" si svolge all'interno di un reparto manicomiale dove la biondissima protagonista viene rinchiusa in compagnia di altre quattro ragazze tutte carine e in minigonna tranne una per non farlo sembrare un concorso di bellezza. Segue una lunga serie di scene prese a caso da film di genere che il montatore deve aver disperatamente cercato di collegare per tirarci fuori un film (si deve pur campare). Le matte dicono frasi originali come "io non sono pazza" oppure "finirai per cacciarti nei guai" o fanno cose molto insolite come parlare con il proprio orsacchiotto di peluche o dipingersi sul volto un sorriso da clown. Con un supremo sforzo di fantasia le infermiere sono state scelte vecchie e brutte e gli infermieri nerboruti e minacciosi. Lo psichiatra è indecifrabile (ma va?). Chissà se il regista ha mai visitato un manicomio vero. Viene da chiederselo, visto che la recitazione delle attricette procede per battute e cliché così triti da far pensare che lo sceneggiatore quel giorno sia risultato assente dalla sua classe, la V elementare. La trama è sfilacciata, la regia distratta, la suspense latitante, i colpi di scena noiosi. Il finale fa appello all'inevitabile spiegazione psichiatrica che cerca di convincere il pubblico di non aver preso una fregatura, inutilmente. Polpettone con ambizioni psycho-horror adatto al massimo per un pubblico pre-adolescenziale. Qualcuno ha avuto il coraggio di paragonarlo a quel capolavoro di Shutter Island. Se questo è un film horror Sucker Punch è La Divina Commedia e io sono Biancaneve.