The Walking Dead |
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Un film di Frank Darabont, Ernest R. Dickerson, Guy Ferland, Gwyneth Horder-Payton, Michelle MacLaren, Johan Renck.
Con Jon Bernthal, Jeffrey DeMunn, Laurie Holden, Andrew Lincoln, Adam Minarovich.
continua»
Formato Serie TV,
Titolo originale The Walking Dead.
Horror,
durata 60 min.
, numero episodi: 115.
- USA 2010.
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Walking Team, buildingdi DaveSanFeedback: 5626 | altri commenti e recensioni di DaveSan |
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sabato 27 gennaio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In attesa di vedere l’ultima parte dell’ottava mi sono visto le precedenti in modalità Binge watching. Si può dire che la serie raffiguri un gruppo di personaggi assai affiatato. In un contesto infelice, brutale (e seriale) come quello ritratto, i protagonisti sono in tutto per tutto una task-force. In un certo senso rappresentano la “struttura beta” ideale (eticamente e logisticamente). Diversamente da molti commando veri, la Rick-force non riflette dinamiche di saccheggio/intimidazione/sorveglianza compulsiva in stile Negan o Governatore. E’ altrettanto vero che la serie utilizza a volte artifici narrativi un po’ forzati. Quando i nostri si trovano in fila nel mattatoio in Preda e cacciatore, saranno salvati per un pelo da un diversivo. Quando tutto sembra a misura di eroe, però, a volte vengono falciati anche i beniamini. Tra pianti e repliche dei fan. Si proporziona il rapporto tra verosimiglianza ed epos. Il naturalismo splatter "alla Fulci" (più o meno), sovrabbonda. Non intacca però il senso di unione che associa questi paladini. La serie sviluppa anche molti legami tra individui di credo, razza, attitudini diverse. Ognuno di loro, anche i malvagi, hanno un fascino iconico. Aaron è carismatico come lo era Omar Little di the Wire. Michonne ha un piglio spudoratamente fumettaro. Letale, integra, e di poche parole. E così via… Scrittori e attori non degenerano nella macchietta. E lo scenario essenzialmente li aiuta, convertendo tutti in guerrieri per forza. Priorità inevitabile a dispetto del loro background borghese. Forse solo Lost è riuscita a snocciolare gruppi così amalgamati. Jack e compagni non l’ammetterebbero mai, ma di fatto era così. In TWD invece, i nostri potrebbero addirittura crearsi uno stemma. Nel loro disegno l’utopia, il cameratismo e l’energia (a volte violenta), si mantengono per tutte le otto stagioni volontariamente.
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