The Killer Inside Me |
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Un film di Michael Winterbottom.
Con Casey Affleck, Kate Hudson, Jessica Alba, Ned Beatty, Elias Koteas.
continua»
Thriller,
durata 109 min.
- USA, Svezia, Gran Bretagna, Canada 2010.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 26 novembre 2010.
MYMONETRO
The Killer Inside Me
valutazione media:
2,85
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Per capirlo non bisogna capirlodi Grid alienFeedback: 3290 | altri commenti e recensioni di Grid alien |
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lunedì 29 novembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
PARTE I Sono rimasto insieme sconvolto, stupito, deluso, appagato, disgustato, meravigliato da questo film. Non era come me lo aspettavo...pensavo che fosse un compatto neo-noir, un omaggio a questo grande genere che nella sua corrente "pura" è morto nei '60. Invece no. E' un film insieme folle, assurdo, insensato, intellettuale, mediocre, affascinante, bellissimo... Non mi sorprende che la critica si sia letteralmente divisa in due(praticamente si leggono recensioni che vanno dal voto massimo al minimo). La realtà è che pochi lo hanno capito, e il capirlo non porta necessariamente all'apprezzarlo. Il film è un ritratto della mente di un pazzo, che uccide senza motivo. La storia ed i suoi sviluppi sono spiegati malissimo e frettolosamente da una sceneggiatura al limite dall'assurdo. La realtà è che il film ha il suo senso nell'essere senza senso... molte cose non tornano, molte altre non hanno senso, e quando anche ce l'hanno questo senso è voloutamente spiegato malissimo. "Non ha senso", questa frase viene ripetuta continuamente nel film, perchè forse è una descrizione del film stesso. E' una pelliccola più vicina a Lynch che a Lang, più "Mulholland drive" che "Il grande caldo". E' uno dei pochissimi film che riescono a tratteggiare credibilmente la follia, una follia che parte subito, dopo neanche 5 minuti, in un modo che appare inizialmente ridicolo e mal fatto, ma che ha un senso alla fine. Tutti i problemi di ritmo e sceneggiatura fanno del film qualcosa di nuovo, per cui più il personaggio impazzisce, più gli eventi diventano per noi passivi, insulsi... ci abituiamo alla follia, a non capire a pieno, alla rabbia, alla violenza... il film stesso alla fine è folle nel suo stile tronfio e appesantito: parte con dei titoli di testa a metà tra quelli di una pellicola d'epoca e quelli di un cartoon e finisce con la scritta "The end" a caratteri eleganti. Ogni passo che fa il protagonista, ogni cosa che succede, ogni parola detta, tutto risulta pesante, asfissiante, stupido. Ed infine, anche e soprattutto grazie a quelli che a molti apparirebbero difetti, il film è riuscito.
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