The Fighter

Acquista su Ibs.it   Dvd The Fighter   Blu-Ray The Fighter  
   
   
   

Il lottatore di O.Russell é più cuore che muscoli Valutazione 3 stelle su cinque

di davidestanzione


Feedback: 22976 | altri commenti e recensioni di davidestanzione
martedì 8 marzo 2011

Dicky e Mickey sono fratellastri, pugili, d’origini irlandesi, in qualche modo dei personaggi “di spicco” nel (sob)borgo provinciale dove vivono: Lowell, Massachusetts, il solito Massachusetts decantato nella sua pietrosa asperità da Jack Kerouac ed ex area focale dell’America industrializzata. Siamo negli anni ’90, epoca indelebilmente segnata dal grigiore periferico, dal provincialismo marginale ma riottoso, dalla sporcizia grunge e dalle urla straziate di voci afone.

Dicky e Mickey ansimano dietro il prototipo seriale di sogno americano, quello a base di fatica, sudore, privazioni. A rincorrerlo è soprattutto il secondo, perché il primo, a dir la verità, il suo abbondante quarto d’ora di gloria l’ha già avuto quando, anni prima, mise al tappeto nientepopodimeno che Sugar Ray Leonard (il quale però, stando a qualche malevola e rognosa voce da bar, in quella circostanza sarebbe solo fortunosamente inciampato…). Parecchie botte e molti, cocenti, insuccessi dopo, Dicky è piombato nella schiava dipendenza dal crack, che l’ha prostrato nel corpo e nell’anima esasperandone l’indole schizzoide. Tra un salto dalla finestra e l’altro (con immancabile atterraggio sui cassonetti dell’immondizia), Dicky si è reinventato come trainer del fratello supportandone a suo modo l’ambizione e la speranza di rilancio per una carriera fin qui alterna e mediamente deludente. A complicare ulteriormente l’esistenza di Mickey c’è un’altra presenza quanto mai ingombrante, quella della madre: pacchiana, volgarotta, chiassosa, platinata chioma biondiccia sparata “ad astra” (Joseph Addison l’avrebbe cordialmente detestata), rimmel sbavato, vestiti glam e jeans attillatissimi a sottolineare una grossolana sensualità sfiorita, Alice sembra aver allevato i propri figli con l’esclusivo fine ultimo di immetterli un giorno nel mondo della boxe, per cavarne quanto più danaro possibile. Il suo amore “curioso” e particolare, che la porta ad inforcare il guantone alla propria prole maschile fin dalla tenera età, è supportato da una perfetta mentalità manageriale che la rende il simbolo indiscusso di un’America matriarcale, goffa, buffa, irruenta, dal vitalismo in molti casi brutale. A far da contorno ed ad insultare con inaudita violenza la fidanzata di Mickey Charlene (tacciata spregiativamente di essere una “ragazza Mtv”) c’è l’interminabile stuolo delle figlie femmine di Alice, così similari, per ruolo e (accessoria) presenza, al coro dorico di un antico dramma attico.

Meglio precisare: “The Fighter” non è un film (esclusivamente) sulla boxe né un film (solo) sportivo, volendo rinnegare fin da subito la limitante restrizione di genere. Nella prima parte si propone addirittura come un film vagamente “intimista”, schiaffando allo spettatore una generosa manciata di vecchi filmati di repertorio, stropicciati filmini familiari-amatoriali e vecchie foto sui davanzali, unico baluardo di un passato altrimenti invisibile in cui i sorrisi erano speranzosi, autentici e non avevano nulla a che vedere con le leggerezze forzate dalla tossicodipendenza. Tratto da una storia vera (Mickey Ward, idolatrato da Wahlberg che lo restituisce ottimamente, è diventato campione dei pesi welter nel 2000), il film doveva essere diretto in principio da Darren Aronofsky, che ha però ripiegato su “The Wrestler” defilandosi nelle vesti meno precipue di produttore esecutivo. Il timone del progetto che Wahlberg ha menato con appassionata insistenza per molti anni è allora passato nelle mani del rientrante David O.Russell, non esattamente un novizio (suoi Three Kings e il meno convincente I Heart Huckabees), ma piuttosto un litigioso e bizzarro artigiano di culto (e di mezz’età) con fama di scazzottomane e difficile. Il suo decisivo approccio al progetto è stato però di importanza sostanziale: O.Russell non si limita infatti, come da più parti è stato scritto, ad armonizzare abilmente un tetragono di attori ottimi quando non eccelsi, ma si prodiga moltissimo nell'applicare a “The Fighter” la sua anima instabile e vessata dalla vita (“Ho rischiato di non vedere più mio figlio, ho divorziato, ho dovuto pagare i mutui di due case. Se non mi identifico io con Mickey Ward, chi può farlo?”): diretto da lui, il film acquisisce un fascino particolare, una tattilità ruvida, diventa quasi un’energica ballata rock vigorosa ma non rigorosa, un po’ blues, convulsa, vivida e fuori di testa. Una fotografia di un'America muscolare e un po' eccessiva, sia nell’odiare e nell’amare, nel piangere e nel soffrire come nel gioire, un’America corpulenta che rimastica sogni e sputa sangue. Il piatto forte di The Fighter, nonché il motivo primario per cui vale la pena vederlo pur non aspettandosi Toro Scatenato o le Fat City hustoniana, è proprio la sua bellezza diseguale e disarmonica, i suoi veementi ed epici crescendo (come la scena in cui Dicky segue l’incontro del fratello attaccato al telefono del carcere), che ti inchiodano alla poltrona anche se sai di star vedendo il solito, abusato film che sfocia puntualmente nel tutto cuore e tutta pancia. Inutile negare, però, che “The Fighter” nasconde sotto il livore sudaticcio un’anima bizzarra e grottesca, incarnata soprattutto dalle molteplici figure femminili che lo popolano, curiose, inusuali presenze per un film a sfondo boxistico: alla madre matriarca e sopra le righe (il premio Oscar Melissa Leo, inoppugnabile per tecnica e modulazioni) e alle recalcitranti sorelle si aggiunge la fidanzata di Mickey, Charlene, una Amy Adams come sempre bravissima, umanissima, qui un pizzico sexy e assolutamente perfetta nel calibrare millimetricamente la tipica ragazza di provincia con ascendenze collegiali e frequentazioni da bar.

Nessun delle caratterizzazioni di un’opera molto d’attori è in grado però di infligge brividi e di scavare come il Dicky Ecklund di Bale: un personaggio come il suo, reso attraverso una capillare preparazione e un pingue mimetismo, non si dimentica: al suo fianco perfino Mark Wahlberg, interprete mediocre ma sicuramente molto migliorato rispetto al passato, sembra perfetto, un vero wrestler (complice anche un training lunghissimo e intenso). E non si dica che la prova di un’interprete estremo e sanguigno come Bale, culminata con un sacrosanto Oscar come miglior attore non protagonista, sia un’interpretzione di solo metodo. Non esistono interpretazioni di solo metodo quando un attore riesce a coinvolgere così nel profondo, vivendo ogni infinitesimale sfumatura del suo personaggio, dalla più guascona alla più sofferta (la scena in cui Dicky rifiuta di vedere il documentario Hbo sulla sua dipendenza dal crack è il vero scarto emotivo di un uomo che sente, pressante, l’urgenza di cambiare).

“The Fighter” a conti fatti non ha un tema univoco, non si riesce a delineare con certezza se sia un film sulla boxe, sulla dipendenza dalla droga, o piuttosto sul ricongiungimento umano di un nucleo familiare in frantumi, una ricomposizione dei cocci così sentita e necessaria da inglobare perfino i frammenti più sgraditi (come lo é Charlene, odiata fino al midollo). Fatto sta che avvince e coinvolge, forse proprio per la peculiare messa in scena carica e un po' eccessiva. Cullati dalle note di Good times bad times e Can’t you hear me knocking passando per Strip my mind, si “apprende” che la famiglia può far male, che la famiglia può guarire. In quest’affresco a stelle e strisce a metà tra la forza operaia di Springsteen e il carisma rabbioso di Dolores O’Riordan, viene in mente il cuore pulsante di un pezzo dell’ultimissimo album degli R.E.M. “Every day is yours to win/And that's how heroes are made”. D'altronde l’importante, nella boxe come nella vita, é non sprecare le occasioni una seconda volta, ingoiare la merda e risputarla. Testa, corpo, testa.

[+] lascia un commento a davidestanzione »
Sei d'accordo con la recensione di davidestanzione?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
81%
No
19%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di davidestanzione:

Vedi tutti i commenti di davidestanzione »
The Fighter | Indice

Recensioni & Opinionisti Premi
Multimedia Shop & Showtime
SAG Awards (6)
Premio Oscar (9)
Golden Globes (8)
Critics Choice Award (9)
BAFTA (5)
AFI Awards (1)


Articoli & News
Poster e locandine
1 | 2 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 3 | 21 | 22 | 23 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 |
Immagini
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24 | 25 | 26 | 27 | 28 | 29 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 36 | 37 | 38 | 39 | 40 | 41 | 42 | 43 | 44 | 45 | 46 | 47 | 48 | 49 | 50 | 51 | 52 | 53 | 54 | 55 | 56 | 57 | 58 | 59 | 60 | 61 | 62 |
Link esterni
Sito ufficiale
Shop
DVD
Uscita nelle sale
venerdì 4 marzo 2011
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità