I mercenari - The Expendables |
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Un film di Sylvester Stallone.
Con Sylvester Stallone, Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Eric Roberts.
continua»
Titolo originale The Expendables.
Azione,
durata 103 min.
- USA 2010.
- 01 Distribution
uscita mercoledì 1 settembre 2010.
MYMONETRO
I mercenari - The Expendables
valutazione media:
2,87
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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venerdì 24 settembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'ultimo film dell'infaticabile Stallone si potrebbe riassumere in una frase che lui stesso sembra confessare dalla prima sequenza sino e soprattutto all'ultima: “Erano bei tempi, ma noi siamo ancora qui”. Perché, sì, The Expendables non è un film d'azione qualunque, non è il solito action B-movie di Statham, né il wu xia di Jet Li né tanto meno una copia di Rambo o di Cobra, nossignore, questo è un chiaro e affettuosissimo omaggio al cinema d'azione che fu, quello vero, quello fatto di botte da orbi, morti ammazzati che dopo cinque minuti non si contano più, battute a scatti, duri a morire, attori che sul set sembrano fare sul serio (ci sono stati infortuni), niente effetti speciali ingombranti, nessuna sequenza d'azione dal ritmo scontato e incredibili quanto divertenti metodi di sopravvivenza. Che film, ragazzi. In questo decennio con ben tre pellicole (questo, il sesto Rocky e il quarto Rambo) Stallone ha saputo dirci una cosa chiara e tonda: è ancora qui e ha ancora ragione da vendere, anche se ultrasessantenne, anche se oscurato e abbandonato da Hollywood e resto del mondo. Assolda un cast da urlo, quasi tutti accettano (peccato per Jackie Chan, Steven Seagal e Van Damme, altrimenti sarebbe stato un film monumentale), co-sceneggia una storia non originale e un po' tirata via e dà vita a personaggi stereotipati e un po' inverosimili, ma ci mette anima e cuore e tutti i protagonisti sono fatti di anima e cuore e questo è ciò che conta. Come il suo regista il film non ha pretese, è sincero e onesto, e lo spettatore non può che restarne ammirato. Stallone vuole far godere e ci riesce (strepitosa ed elettrizzante la sequenza d'azione sull'aereo con Statham che spara sul pontile), ma ha anche il pregio di prendersi il tempo per riflessioni e momenti toccanti, come quello intenso di Mickey Rourke, saggio eremita rockettaro e tatuatore, un personaggio cult come quasi tutti quelli che ha interpretato, un altro duro a tramontare. Statham è più simpatico rispetto alle precedenti interpretazioni, Jet Li ha solo il difetto di un doppiaggio sbagliato, Dolph Lundgren (Ivan Drago per sempre) è una resurrezione e poi ci sono tutti gli altri, ex wrestler o attori decaduti chiamati a riscattarsi. Da tenere d'occhio David Zayas che nella serie televisiva Dexter interpreta il simpatico Batista. Infine bisogna citare le due magnifiche comparsate: Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis, il primo divertito che entra in scena alla Terminator, l'altro cinico e simpatico. In mezzo a loro un Stallone che se la ride sotto i baffi. Rambo, Terminator e Die Hard insieme in una chiesa. Violenza e lacrime, risate e ritmo serrato, combattimenti mozzafiato. Non è un film da prendere sul serio né da considerarsi perfetto o in qualsiasi modo esemplare (Stallone non ha espressione, ma quando corre verso l'aereo sul pontile ricorda ancora il primo Rocky che correva sul porto), ma ha quel sapore e quell'atmosfera un po' tinta di nostalgia che ti permettono di lasciare la sala col sorriso sulle labbra, soddisfatto, per niente deluso. Anche alla fine Stallone non lascia niente e ci regala un'ultima scena emozionante, carica di tutto quello che il regista vorrebbe vedere e che vorrebbe che noi vedessimo e assaporassimo, una scena di amicizia e leggerezza, dove tutti sembrano dirci di esserci ancora e che ci saranno sempre, anche chi era dato per “morto”, una scena dove c'è tempo perfino per la poesia. E poi... l'ultimo lancio. Tutti si scostano. Centro! Fine. Alla prossima.
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