Forse troppo condizionati dalle suggestioni infernali di dantesca memoria, nel migliore dei casi solo scolastica, pensiamo a Caino come a un diavolo destinato al girone più terribile dei dannati. Ma che cosa avrà fatto Caino prima di finire all’inferno, nel suo vagare su questa terra? E’ questa la domanda cruciale che la stessa Genesi ci invita a farci, se ci impone di non interferire sulla parabola terrena di colui che uccise il fratello Abele perché invidioso del favore che la sua scelta di vita aveva ottenuto niente meno che presso Jahvè in persona. Questo film, tratto dall’omonimo libro di Douglas Kennedy, si interroga proprio su questa domanda, dando una risposta che appare convincente se anche applicata al Caino biblico.
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Forse troppo condizionati dalle suggestioni infernali di dantesca memoria, nel migliore dei casi solo scolastica, pensiamo a Caino come a un diavolo destinato al girone più terribile dei dannati. Ma che cosa avrà fatto Caino prima di finire all’inferno, nel suo vagare su questa terra? E’ questa la domanda cruciale che la stessa Genesi ci invita a farci, se ci impone di non interferire sulla parabola terrena di colui che uccise il fratello Abele perché invidioso del favore che la sua scelta di vita aveva ottenuto niente meno che presso Jahvè in persona. Questo film, tratto dall’omonimo libro di Douglas Kennedy, si interroga proprio su questa domanda, dando una risposta che appare convincente se anche applicata al Caino biblico. Anche lui come il protagonista del film sarà stato destinato a convertirsi quando, tormentato dai rimorsi di coscienza che sono il vero inferno su questa terra, non riuscirà a trattenere quel “no!” urlato a gran voce di fronte alla scena che gli ricorda l’episodio omicidiario di cui lui era stato protagonista appena qualche tempo prima. Inoltre questo film ci invita a ripensare a quella retorica dell’intellettuale che viene spesso dipinto come figura “perdente” della nostra società, mentre i veri perdenti sono i tanti clandestini alla ricerca di chi sa quale affermazione sociale. Sono loro che vengono in un modo o nell’altro gettati in mare dalla fatidica barca comune su cui il senso comune ci vuole tutti, sia essa quella che solca i mari sia essa quella della coppia ideale e della moglie bella e feconda ma infedele. D’altra parte coloro che la società sembra emarginare, in realtà vivono un successo parallelo, una loro “Nicchia di Samotracia” che può essere fatta di tradimenti ma anche, sempre di più nei tempi moderni dominati da internet e da “Google Serch”, di fama globale. Fama che il rinato Gregory Kramer scoprirà troppo tardi. Ma anche questo passaggio rientra a pieno titolo nel percorso spirituale di redenzione sulle cui tracce lo scrittore prima e il regista poi, si mettono lungo le strade percorse dal Caino dei nostri giorni.
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