Un film molto atteso dagli appassionati del genere "Norton" visto che ad affiancarlo vi è un mostro sacro del cinema come Robert De NIro. FIlm che pero' delude molte delle aspettative che il trailer, uscito esclusivamente in lingua originale, puo' dare. Se avete intenzione di visonare il film un consiglio , non guardate il trailer, racconta in pratica l'intera storia e da li' rimane poco più. I personaggi hanno un carattere non ben definito, e cio' appare strano a chi abituato ai ruoli psicologicamente camaleontici di Norton e ai personaggi solidi di De Niro si ritrova qui' due protagonisti alle prese con 1000 incertezze e azioni apparentemente inspiegabili.
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Un film molto atteso dagli appassionati del genere "Norton" visto che ad affiancarlo vi è un mostro sacro del cinema come Robert De NIro. FIlm che pero' delude molte delle aspettative che il trailer, uscito esclusivamente in lingua originale, puo' dare. Se avete intenzione di visonare il film un consiglio , non guardate il trailer, racconta in pratica l'intera storia e da li' rimane poco più. I personaggi hanno un carattere non ben definito, e cio' appare strano a chi abituato ai ruoli psicologicamente camaleontici di Norton e ai personaggi solidi di De Niro si ritrova qui' due protagonisti alle prese con 1000 incertezze e azioni apparentemente inspiegabili. Questa confusione nei ruoli e il ritmo certamente poco incalzate rendono il film noiso e antipatico. Delusione. [-]
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Eravamo in tre e il risultato è stato che uno è crollato dal sonno a metà Film e i due restanti, tra i quali anche io (ma vorrei essere andato a letto prima), l'abbiamo guardato schifati e sorpresi in negativo fino al finale (veramente pietoso).
Se però volete buttare via non tanto i soldini, ma soprattutto il vostro tempo, Vi anticipo che saranno i 105 minuti più mal spesi della vostra vita!
Mai un sussulto, un cambio di ritmo, phatos zero, senza capo ne coda, piatto come il battito di un cadavere, perchè è proprio così che può descriversi questo Film.
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Uno dei più brutti film che abbia mai visto!
Eravamo in tre e il risultato è stato che uno è crollato dal sonno a metà Film e i due restanti, tra i quali anche io (ma vorrei essere andato a letto prima), l'abbiamo guardato schifati e sorpresi in negativo fino al finale (veramente pietoso).
Se però volete buttare via non tanto i soldini, ma soprattutto il vostro tempo, Vi anticipo che saranno i 105 minuti più mal spesi della vostra vita!
Mai un sussulto, un cambio di ritmo, phatos zero, senza capo ne coda, piatto come il battito di un cadavere, perchè è proprio così che può descriversi questo Film.
Peccato solamente per il Cast di Attori (Robert De Niro, Edward Norton e Milla Jovovich)...SPRECATI.
VOTO: 3
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[+] certo, non è un filmone ma ... (di cannabbal)[ - ] certo, non è un filmone ma ...
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Ho trovato tutto brutto e mal fatto. Sorprende che ottimi attori possano aver accettato di partecipare a questa orribile baggianata, infatti anche la recitazione è piuttosto mediocre. Il rapporto fra uomo e religione è affrontato in modo confuso e banale. Non c'è davvero nulla da salvare in questo film triste e noioso. Sorprende ancora di più Jhon Curran che dopo aver diretto il bellissimo ' Il velo dipinto', che ho veramente molto apprezzato e visto più volte, possa aver preso una simile cantonata. Ha ragione chi consiglia di spendere meglio il proprio tempo.
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Gerard "Stone" è un detenuto che deve scontare 10 anni per concorso in omicidio dei nonni ed incendio doloso. Allo scadere degli 8 anni, la commissione per la libertà vigilata affida il suo fascicolo a Jack Marby, agente prossimo alla pensione, sposato da 43 anni con una donna che tende a sopportarlo facendo molto affidamento sulla fede in Dio. Lo stesso Jack è un'episcopale convinto ma la sua fede e tutto ciò in cui crede comincia a vacillare quando analizza il caso e comincia a parlare con Stone. Le cose precipitano quando conosce anche la moglie Lisetta, affascinante e intraprendente maestra d'asilo, disposta a tutto per aiutare la libertà del marito.
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Gerard "Stone" è un detenuto che deve scontare 10 anni per concorso in omicidio dei nonni ed incendio doloso. Allo scadere degli 8 anni, la commissione per la libertà vigilata affida il suo fascicolo a Jack Marby, agente prossimo alla pensione, sposato da 43 anni con una donna che tende a sopportarlo facendo molto affidamento sulla fede in Dio. Lo stesso Jack è un'episcopale convinto ma la sua fede e tutto ciò in cui crede comincia a vacillare quando analizza il caso e comincia a parlare con Stone. Le cose precipitano quando conosce anche la moglie Lisetta, affascinante e intraprendente maestra d'asilo, disposta a tutto per aiutare la libertà del marito. Tra Jack e Lisetta nasce una relazione mentre Stone assiste ad un omicidio in carcere ed abbraccia una nuova corrente spitituale basata sulla potenza del suono come voce di Dio.
Tra fanatismi religiosi, depressioni personali e tentativi di fare la cosa giusta, il film rimane un pò incastrato nella storia e tende difficilmente a svilupparsi con scene diverse dalle aspettative; lo stesso finale non aggiunge nè toglie nulla. Il film si regge tutto sulle interpretazioni pregevoli dei due protagonisti, un sempre eccezionale Robert De Niro nei panni di Jack ed un convincente Edward Norton in quelli di Stone ben spalleggiati dalla bellissima Milla Jovovich. Alla prima esperienza, la coppia De Niro-Norton regala feeling e scambi di battute di alto livello ben supportate dal talento dei due. Non sarà una pietra miliare del cinema ma vale una serata. [-]
[+] perfetto!! (di lam?/>
[ - ] perfetto!!
[+] preciso!! (di frine)[ - ] preciso!!
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Il regista de “Il velo dipinto”, John Curran, torna sul grande schermo con “Stone”. E’ la storia del carcerato Stone (Edward Norton) che cerca di convincere il suo agente di correzione Jack Maybury (Robert De Niro) a concedergli la libertà vigilata. Per farlo è disposto a tutto, anche a spingere sua moglie (Milla Jovovich) tra le lenzuola del vecchio Bob che tradisce, così, la propria di moglie, particolare non da poco in una famiglia fortemente cattolica e conservatrice, come tante negli States.
Forte di un cast di altissimo livello, da “Stone” ci si aspettava un risultato finale all’altezza degli attori. Purtroppo, però, per Curran e soci non è così.
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Il regista de “Il velo dipinto”, John Curran, torna sul grande schermo con “Stone”. E’ la storia del carcerato Stone (Edward Norton) che cerca di convincere il suo agente di correzione Jack Maybury (Robert De Niro) a concedergli la libertà vigilata. Per farlo è disposto a tutto, anche a spingere sua moglie (Milla Jovovich) tra le lenzuola del vecchio Bob che tradisce, così, la propria di moglie, particolare non da poco in una famiglia fortemente cattolica e conservatrice, come tante negli States.
Forte di un cast di altissimo livello, da “Stone” ci si aspettava un risultato finale all’altezza degli attori. Purtroppo, però, per Curran e soci non è così. Il film è lentissimo, per una buona ora non accade di fatto nulla, la trama è sviluppata in maniera superficiale e fredda col risultato di non suscitare alcuna emozione (tranne un po’ di noia) nello spettatore. Vedere Bob De Niro alle prese con un film del genere è davvero triste, la sensazione che si ha ponendosi alla visione di “Stone” è che sarebbe bastato un minimo sforzo in più per ottenere un risultato migliore, sfruttando quantomeno l’onda lunga del talento di De Niro e Norton. Invece l’unico pregio del film,oltre al cast, è una regia pulita e un ottima fotografia, ma il problema è la mancanza di contenuti che rende “Stone” come uno spaventapasseri in smoking . [-]
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Un uomo sta cercando di ottenere la libertà condizionata e per accellerare i tempi decide di mandare in missione dall'agente competente la bellissima e diabolica moglie. La situazione sfuggirà presto di mano.
Film assolutamente mediocre che ha l'ulteriore colpa di mandare al macello due bravissimi attori come Norton e De Niro (la Jovovich non ha mai regalato interpretazioni indimenticabili). Il film mescola un po' di thriller a un po' di psicologia con una infarinatura religiosa che rende davvero indigeribile questo polpettone. Anche la trama risulta piuttosto banale con un finale decisamente scadente. Davvero un pessimo lavoro.
Può la voce di Dio nascondersi nel ronzio di un'ape, nel volo o di una mosca, in un fischio che cancella tutto il resto? Se cercate questa risposta difficilmente la troverete in questo film, anche se tutta la storia sembra ruotare attorno a questo interrogativo. Esiste un momento nelle nostre vite in cui possiamo avvicinarci ad una sorta di redenzione, ripulirci dalle nostre colpe e iniziare a trasformarci in esseri umani? Esiste davvero il libero arbitrio? Il film di Curran risposte non ne dà. D'altronde in un momento in cui il mondo che conosciamo viene squassato fin dalle fondamenta nelle sue antiche certezze e rivela tutte le sue "crepe" confinandoci ad una sorta di giorno per giorno, voler rispondere ad una domanda così ambiziosa si presenta di per sè come un'impresa impossibile.
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Può la voce di Dio nascondersi nel ronzio di un'ape, nel volo o di una mosca, in un fischio che cancella tutto il resto? Se cercate questa risposta difficilmente la troverete in questo film, anche se tutta la storia sembra ruotare attorno a questo interrogativo. Esiste un momento nelle nostre vite in cui possiamo avvicinarci ad una sorta di redenzione, ripulirci dalle nostre colpe e iniziare a trasformarci in esseri umani? Esiste davvero il libero arbitrio? Il film di Curran risposte non ne dà. D'altronde in un momento in cui il mondo che conosciamo viene squassato fin dalle fondamenta nelle sue antiche certezze e rivela tutte le sue "crepe" confinandoci ad una sorta di giorno per giorno, voler rispondere ad una domanda così ambiziosa si presenta di per sè come un'impresa impossibile. L'America di oggi, spaccata e insidiata nel suo ruolo di potenza leader del pianeta, infiltrata da dottrine che si richiamano al fondamentalismo religioso e condizionata dalle formulette telegeniche e dagli slogan populisti dei tea party, rappresenta la culla naturale per una riflessione che possa affrontare i temi proposti dal film. "Stone" dà forma ad un paesaggio estremo nel quale è difficile distinguere nell'anima colpevoli e innocenti, dove il reo può addirittura (ri)conquistare la propria serenità prima ancora
di chi dovrà giudicarlo. Dove l'arbitro della sua libertà dovrà affrontare, pure lui, una sorta di purgatorio. Alla fine il galeotto "non è peggio di me o di te", spiega con naturalezza la moglie del detenuto all'uomo che dovrà decidere la sua sorte civile concedendogli o meno la messa in prova prima del fine pena.Il tema può apparire intrigante, meno convincente è il modo con cui viene trasposto sullo schermo. Alla fine il film risulta un po' ermetico. Forse il messaggio finale è che l'idea di poter decidere fino in fondo e da soli del nostro destino è oggi una pura illusione e che l'unico modo di uscire dalle impasse che costellano la nostra vita è assumersi fino in fondo le responsabilità dei propri errori ma restando tuttavia prigionieri di una realtà che non ci appartiene. L'ambiguità della narrazione e delle tesi, come pure la soluzione "claustrofobica" di confinare il racconto al rapporto fra quattro i quattro personaggi principali, tende a lasciare nello spettatore un senso di disagio che neppure l'interpretazione degli attori riesce a contrastare fino in fondo. Forse per valutare bene l'opera non è sufficiente una sola visione. Chi cerca un film d'azione, un lavoro leggero o un finale consolatorio può tranquillamente evitarlo.
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"Stone"(2010, di John Curran, da una pièce teatrale di Angus Mac Lachlan), storia di un agente che interroga detenuti prossimi all'eventuale liberazione(essendo egli stesso prossimo alla pensione), si trova tra un detenuto intelligente e sensibile con molte richieste e la moglie di questi, molto seducente e con la quale... la relazione diventa quasi inevitabile...Abbastanza confusamente, nel film si parla anche di religione, ma la riflessione teologica e a tratti metafisica è ovviamente solo"american style", ossia a livello"basic", di alcune riflessioni generali sull'esistenza (se essa abbia un télos, una finalità, se tutto sia predisposto o meno da Dio, in parte con toni da Armageddon.
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"Stone"(2010, di John Curran, da una pièce teatrale di Angus Mac Lachlan), storia di un agente che interroga detenuti prossimi all'eventuale liberazione(essendo egli stesso prossimo alla pensione), si trova tra un detenuto intelligente e sensibile con molte richieste e la moglie di questi, molto seducente e con la quale... la relazione diventa quasi inevitabile...Abbastanza confusamente, nel film si parla anche di religione, ma la riflessione teologica e a tratti metafisica è ovviamente solo"american style", ossia a livello"basic", di alcune riflessioni generali sull'esistenza (se essa abbia un télos, una finalità, se tutto sia predisposto o meno da Dio, in parte con toni da Armageddon.l'agente è dichiaratamente fedele della chiesa episcopale, ma guarda più in là o coomunque non è soddisfatto, La moglie di lui, ben interrpretata da Frances Conroy è al limite del fanatismo religioso), dove, anche con una certa intelligenza registica e nel montaggio, si ha un'alternanza tra scene di riflessione"mistica"e erotismo, dove Milla Jvovoch, notoriamente, è o almeno era un sex-symbol anche nell'ambito dell'horror, nel quale mi risulta abbia recitato di più che in questo che è, volendo. un drammatico pre-thrilller. Deicsamente rispettata, conformemente ai precetti dell'ontologia del cinema di Bazin, la provenienza teatrale del film, che solo qualche"escapismo"in esterni... Robert De Niro e Edward Norton sono la coppia principale, del conflitto dialettico, dove l'uno si arrocca nella sua posizione "rispettabile"e l'altro si dice pentito mille volte, ma... con la"variabile indipendente"della moglie del detenuto, di cui è detto. Decisamente film di interpreti di notevole statura, dove se De Niro, ma anche Norton sono ormai"valori sicuri"da tempo, oltre alle interpreti femminili che sono comunque di ottimo spessore interpretativo, anche il resto convince, mentre rimane, volendo, l'interrogativo sulla "destinazione finale"del film, che resta volutamente in un problematismo che non riuscirà(non è riuscito, visto che fllm non è nuovissimo)a convincere tutti gli spettatori/le spettatrici. Ma è un"play"noteovle, che comunque sfida le intelligenze, a parte quanto accennavo già riguardo alle differenze tra il pubblico Usa e quello europeo, non necessariamente più "colto", ma in gran parte più"smaliziato". El Gato
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"Stone"(John Curran. sceneggiatura Angus Mc Lachlan, autore del dramma teatrale da cui il film è stato tratto, 2010)racconta di un consulente alla sciurezza di detenuti particolmannete"pericolosi", ormai prosssimo alla pensione, che viene incaricato di"curare"un deteneuto che presenta varie caratteristiche di pericolosit sociale. Accetta e si dedica alla cosa, ma la liberazione anticipata vagheggiaqta dal detenuto creerà vari problemi ad entrambi(consulente, irretito consenziente dalla moglie del detenuto e detenuto stesso), con finale a sorpresa, ma forse, in complesso, neppure troppo... Complessivamente fedele alla sua origine teatrale(giustamente , nell'"ONtologie du cinéma"André Bazin stigmatizza i film che rinnegano tout court tale origine, magari volendo proporre un"escapismo d'azione".
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"Stone"(John Curran. sceneggiatura Angus Mc Lachlan, autore del dramma teatrale da cui il film è stato tratto, 2010)racconta di un consulente alla sciurezza di detenuti particolmannete"pericolosi", ormai prosssimo alla pensione, che viene incaricato di"curare"un deteneuto che presenta varie caratteristiche di pericolosit sociale. Accetta e si dedica alla cosa, ma la liberazione anticipata vagheggiaqta dal detenuto creerà vari problemi ad entrambi(consulente, irretito consenziente dalla moglie del detenuto e detenuto stesso), con finale a sorpresa, ma forse, in complesso, neppure troppo... Complessivamente fedele alla sua origine teatrale(giustamente , nell'"ONtologie du cinéma"André Bazin stigmatizza i film che rinnegano tout court tale origine, magari volendo proporre un"escapismo d'azione". "Stone", corretamente, non lo fa e il gioco risulta inttrigante, coinvolgendo tre interpreti come Bob De Niro(il consulente), Edward Norton(il detenuto omicida)e Milla Jowovich, l'affascinante moglie di questi, anche se solo fino a un certo punto, dato che la carica drammatica e di suspense non risulta sempre forte, calando in determinati momenti senza che si possa individuare una particolare ragione di questo"calo di tensione"; in più l'inserimento dell'elem,ento religioso-teologico non è particolamente motivato, risultando abbastanza "enigmatico", ma senza che l'"enigma"realmente vi sia, Decisamente un film che avrebbe meritato di più, vista comunque la bravura di due interpreti come De Niro e Norton, che"soffre"di una certa debolezza soprattutto dovuta alla regia, che sarebbe ingeneroso definire"scarsa"e/oi "scadente", ma che nei momenti clou non risulta all'altezza di quanto il dramma e il film trattone propongono. Da rubricare come comunque interessante, senza che vi sia un vero e proprio"guizzo", ma il vero problema è nel fatto che la dinamica climax.anticlimax non risulta abbastanza apporfondita, ossia non viene condotta come avrebbe dovuto, risultando quasi"interrotta"in determinati momenti, che sarebbero"apicali"(n particolare nel raccordo-passaggio tra climax e anticlimax), il che non toglie, comunque, la barvuta degli interpreti, appunto. El Gato
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Stone è un criminale responsabile (non si sa quanto direttamente) dell'assassinio dei propri nonni. Tra lui, che si prepara a uscire di prigione dopo aver scontato 8 anni di pena, e l'agente correttivo che segue il suo caso si stabilirà un rapporto che è più di un semplice esame routinario. Ben presto Stone, capite le debolezze dell'agente, ricorre alla sua fidanzata, conturbante e seduttiva, per tentare di irretire il poliziotto e estorcergli il rapporto favorevole alla scarcerazione. Nel momento in cui l'agente cadrà nel vortice del sesso i piani caratteriali appariranno invertiti e le prospettive stravolte. Nell'agente carcerario interpretato come sempre impeccabilmente da De Niro emergono il disagio, le nevrosi e si fanno spigolosi gli angoli bui della psiche, mentre in Stone assistiamo a un percorso di autoredenzione mistica che lo porta -quantomeno apparentemente- a superare i turbamenti e le angosce iniziali.
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Stone è un criminale responsabile (non si sa quanto direttamente) dell'assassinio dei propri nonni. Tra lui, che si prepara a uscire di prigione dopo aver scontato 8 anni di pena, e l'agente correttivo che segue il suo caso si stabilirà un rapporto che è più di un semplice esame routinario. Ben presto Stone, capite le debolezze dell'agente, ricorre alla sua fidanzata, conturbante e seduttiva, per tentare di irretire il poliziotto e estorcergli il rapporto favorevole alla scarcerazione. Nel momento in cui l'agente cadrà nel vortice del sesso i piani caratteriali appariranno invertiti e le prospettive stravolte. Nell'agente carcerario interpretato come sempre impeccabilmente da De Niro emergono il disagio, le nevrosi e si fanno spigolosi gli angoli bui della psiche, mentre in Stone assistiamo a un percorso di autoredenzione mistica che lo porta -quantomeno apparentemente- a superare i turbamenti e le angosce iniziali. Nel film si intrecciano le tematiche del disagio sociale (la solitudine e la depressione), della malattia mentale con i suoi squilibri psichici, della crisi religiosa e del rapporto patologico e a volte perverso tra l'uomo e la prospettiva oltremondana. La pellicola solleva insomma interrogativi (poche risposte) importanti, ma senza affrontarli con la dovuta accuratezza. Certamente un buon trampolino di lancio per il regista in erba e un primo tentativo coraggioso, ma l'assenza di originalità e i cliche ancorano il film a una dimensione ancora troppo manierista.
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