Scusa ma ti voglio sposare

Ebbene sì, ancora una volta mi è stato chiesto di andare a vedere un film di Moccia insieme al cinema - purtroppo questo film - e ancora una volta anche se con un limone in bocca ho accettato.. E' pur sempre una serata insieme con una cara amicizia, no? Devo dire che non l'avevo sottovalutato.. No, era anche PEGGIO di quanto pensassi. Fin dal primo minuto, mi ha assalito il senso del ridicolo e dell'inettitudine del film; non mi ritengo un'esperta di cinema, ma credo che ognuno di noi abbia il dovere di riconoscere un obbrobbrio, se lo trova di fronte a sé. La trama è dolciastra e scontata com'è prevedibile, ma non è questo il problema più grave, infatti anche da una trama mediocre si può tirare fuori un film se non decente, almeno non riprovevole; e invece tutto è estremamente stucchevole e la finzione ci assale in ogni momento, la Quattrociocche ha l'espressività e la spontaneità di una maschera teatrale greca, Bova è costretto dalle pastoie di una regia che non è regia, i cliché si ripetono a profusione, i continui monologhi dei personaggi, che ci esprimono papale papale i loro pensieri, non solo sono estremamente sgradevoli, ma tradiscono l'incapacità di far comprendere le cose in maniera meno goffa. Registi non ci si improvvisa!! Le uniche scene dotate di piacevolezza, perlopiù con Cecilia Dazzi e Pino Quartullo, lasciano un po' increduli, come davanti ad un miraggio nel deserto. Un unico consiglio: non andate a spenderci soldi.