figliounico
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sabato 7 gennaio 2023
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la mercificazione del natale
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Horror adolescenziale di Helander del 2010 con un soggetto originale che prende spunto dalla figura mitologica finnica del Joulupukk, in altri paesi del nord Europa detto il Krampus, un demone soggiogato da San Nicola, metà uomo e metà capra, obbligato a portare doni ai bambini buoni, ma che si divertiva, a differenza del suo odierno erede Babbo Natale, anche a rapire e a torturare quelli cattivi. La trama pur essendo surreale è quella tipica di un romanzo di formazione in cui il piccolo protagonista, Pietari Kontio, orfano di madre, dovrà superare le paure infantili affrontando il mondo esterno fino a dominare le sue emozioni e a sconfiggere il male diventando alla fine un vero uomo degno del rispetto del padre.
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Horror adolescenziale di Helander del 2010 con un soggetto originale che prende spunto dalla figura mitologica finnica del Joulupukk, in altri paesi del nord Europa detto il Krampus, un demone soggiogato da San Nicola, metà uomo e metà capra, obbligato a portare doni ai bambini buoni, ma che si divertiva, a differenza del suo odierno erede Babbo Natale, anche a rapire e a torturare quelli cattivi. La trama pur essendo surreale è quella tipica di un romanzo di formazione in cui il piccolo protagonista, Pietari Kontio, orfano di madre, dovrà superare le paure infantili affrontando il mondo esterno fino a dominare le sue emozioni e a sconfiggere il male diventando alla fine un vero uomo degno del rispetto del padre. La trovata finale della mercificazione del mito, metafora della trasformazione del santo Natale in una profana festa del consumismo, dona al film un leggero sarcasmo che ne fa una favola nera che dovrebbe far riflettere soprattutto gli adulti.
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failips
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venerdì 10 febbraio 2017
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idea non sfruttata
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Inizio subito col dire che l'idea del film secondo me era geniale! Babbo Natale esiste e al contrario di quanto si possa pensare non è buono come quello che ci ha propinato la Coca Cola,bensì un mostro che punisce i bambini cattivi.Inizio teso e interessante le aspettative per un buon film sembrano esserci...purtroppo il film che inizialmente prende una bella piega di tensione e (apparentemente) horror, cambi completamente direzione nella seconda parte in cui sembra diventare una favoletta per bambini lasciando lo spettatore nel finale con l'amaro in bocca.
Occasione persa, peccato!
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lanterna d'ombra
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lunedì 9 agosto 2010
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sei stato buono quest'anno? arriva babbo natale...
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Ho avuto modo di partecipare per la seconda volta al Festival di Locarno, ricco di cambiamenti in questa 63° edizione: il direttore artistico Olivier Père (succeduto a Frederic Maire) ha voluto puntare su un cinema internazionale, riducendo la programmazione cinematografica, valorizzandone invece la produzione. Una scelta che ritengo vincente e al passo coi tempi.
Rare Exports: A Christmas Tale è una delle (piccole) sorprese di questo festival: un sovvertimento delle tradizioni, una rivisitazione dark ed umoristica di un Babbo Natale munito di corna, punitore di bambini disubbidienti e a capo di un esercito di folletti che sembra essere uscito da "L'alba dei morti viventi" di Romero. Al suo primo lungometraggio, Jalmari Helander riesce a costruire una vicenda originale, attingendo ad antiche leggende finlandesi, a personaggi tipici della tradizione natalizia (oltre a Santa Claus, ritengo che il finanziatore degli scavi sia la moderna caricatura dell'avaro Scrooge di Dickens) strizzando l'occhio a film hollywoodiani come La Cosa, E.
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Ho avuto modo di partecipare per la seconda volta al Festival di Locarno, ricco di cambiamenti in questa 63° edizione: il direttore artistico Olivier Père (succeduto a Frederic Maire) ha voluto puntare su un cinema internazionale, riducendo la programmazione cinematografica, valorizzandone invece la produzione. Una scelta che ritengo vincente e al passo coi tempi.
Rare Exports: A Christmas Tale è una delle (piccole) sorprese di questo festival: un sovvertimento delle tradizioni, una rivisitazione dark ed umoristica di un Babbo Natale munito di corna, punitore di bambini disubbidienti e a capo di un esercito di folletti che sembra essere uscito da "L'alba dei morti viventi" di Romero. Al suo primo lungometraggio, Jalmari Helander riesce a costruire una vicenda originale, attingendo ad antiche leggende finlandesi, a personaggi tipici della tradizione natalizia (oltre a Santa Claus, ritengo che il finanziatore degli scavi sia la moderna caricatura dell'avaro Scrooge di Dickens) strizzando l'occhio a film hollywoodiani come La Cosa, E.T. . Il film è dosato da una buona fotografia e una colonna sonora azzeccata; gli attori sono credibili nei loro ruoli.
Purtroppo, il film cade in fallo sul genere con il tentativo di creare un "horror per bambini": emerge un senso di superficialità nel suo sviluppo, determinato da un intento puramente commerciale, che rende difficile al film di scendere a patti con lo spettatore, come il visionario genio di Burton aveva saputo fare con la sua favola dark di "Nightmare Before Christmas".
Un film dunque godibile, capace di regalare qualche brivido e tante risate, ma senza quel lampo di genio che avrebbe fatto della sua originalità un piccolo capolavoro.
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