dian71cinema
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giovedì 3 febbraio 2011
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un fantasy horror ben ingegnato
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RITROVIAMO UN WES CRAVEN FANTASIOSO CHE RIESCE, IN MANIERA INGEGNOSA A SFRUTTARE LA SUA CREATIVITA' UNITA AD UNA SAPIENTE CAPACITA' DI DIRIGERE LA TELECAMERA.. BUONE LE INQUADRATURE, BUONA L'INTERPRETAZIONE, MA SOPRATTUTTO UNA CAPACITA' DI STRUTTURARE UNA TRAMA CHE FACILMENTE POTEVA CADERE NEL RIDICOLO, TRASFORMANDOLA IN UN THRILLER CHE UNISCE IL SERIAL KILLER CRUDO CON TANTO DI LAMA E SANGUE CON LE TURBE PSICHICHE BEN REALIZZATE IN IMMAGINI VISIVE. NE ESCE UN FILM SOPRAFFINO, SOTTILE, MENO SCONTATO DI COME POTEVA SEMBRARE.. REGGE NELLA SUA DURATA, RIUSCENDO A NON CONCENTRARSI SOLTANTO SUL DELITTO MA SAPENDO MISCELARE LA TENSIONE DELICATAMENTE NELLE VARIE SEQUENZE. VOTO COMPLESSIVO 7.
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RITROVIAMO UN WES CRAVEN FANTASIOSO CHE RIESCE, IN MANIERA INGEGNOSA A SFRUTTARE LA SUA CREATIVITA' UNITA AD UNA SAPIENTE CAPACITA' DI DIRIGERE LA TELECAMERA.. BUONE LE INQUADRATURE, BUONA L'INTERPRETAZIONE, MA SOPRATTUTTO UNA CAPACITA' DI STRUTTURARE UNA TRAMA CHE FACILMENTE POTEVA CADERE NEL RIDICOLO, TRASFORMANDOLA IN UN THRILLER CHE UNISCE IL SERIAL KILLER CRUDO CON TANTO DI LAMA E SANGUE CON LE TURBE PSICHICHE BEN REALIZZATE IN IMMAGINI VISIVE. NE ESCE UN FILM SOPRAFFINO, SOTTILE, MENO SCONTATO DI COME POTEVA SEMBRARE.. REGGE NELLA SUA DURATA, RIUSCENDO A NON CONCENTRARSI SOLTANTO SUL DELITTO MA SAPENDO MISCELARE LA TENSIONE DELICATAMENTE NELLE VARIE SEQUENZE. VOTO COMPLESSIVO 7.5
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[+] la solita minestra riscaldata troppe volte
(di rocco71)
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toty bottalla
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venerdì 24 aprile 2015
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un horror confuso dalla tensione altalenante!
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Un serial killer, probabilmente posseduto dal demonio, pur ferito a morte in un conflitto a fuoco con la polizia riesce a sparire promettendo vendetta futura...il film di craven è un lavoro di poca personalità, un pò confuso e poco incisivo nelle scene clou, la tensione si diluisce in una sceneggiatura che talvolta banalizza le situazioni e, complici anche gli interpreti, svilisce la fase seriosa che così impatta male a livello emotivo, buone le locations, la fotografia e alcune sequenze d'azione. Saluti.
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elgatoloco
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mercoledì 25 novembre 2015
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wes craven, garanzia
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Penultimo film di Wes Craven, questo"MY soul to take"riassume, con la consueta perizia tecnica, le tematiche che ossessionano la cultura USA: religione integralista(il personaggio di"Penelope"), le spiegazioni pseudoscientiiche(psichiatria "d'assalto"), la creazione di miti, come quello del Condor, che si ciba di cadaveri ma in virtù di ciò rivive, oppure il voodoo, proveniente da Haiti, ma frutto sincretico dell'animismo africano e del cattolicesimo, per non dire delle problematiche familiari e"claniche" , un po'rozzamente intese(un"Edipo"da strapazzo, il voler primeggiare ad ogni costo, a livello sessuale e poi sociale), le dinamiche di "microgruppi"dominanti nelle micro-realtà(paesi, cittadine).
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Penultimo film di Wes Craven, questo"MY soul to take"riassume, con la consueta perizia tecnica, le tematiche che ossessionano la cultura USA: religione integralista(il personaggio di"Penelope"), le spiegazioni pseudoscientiiche(psichiatria "d'assalto"), la creazione di miti, come quello del Condor, che si ciba di cadaveri ma in virtù di ciò rivive, oppure il voodoo, proveniente da Haiti, ma frutto sincretico dell'animismo africano e del cattolicesimo, per non dire delle problematiche familiari e"claniche" , un po'rozzamente intese(un"Edipo"da strapazzo, il voler primeggiare ad ogni costo, a livello sessuale e poi sociale), le dinamiche di "microgruppi"dominanti nelle micro-realtà(paesi, cittadine). Su tutto, poi, la paura come paura del futuro e nel rapporto con gli altri."Teen-ager-movie", volendo(i personaggi principali sono dei sedicenni)ma mai solamente ciò. El Gato
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elgatoloco
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venerdì 5 gennaio 2018
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wes craven come back
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"My soul to take"(2010, di Wes Craven)è il suo pernultimo film e, pur esprimendo ancora quel carattere metaforico, con riferimenti anche politici molto chiari e decisamente forti, è più interessato alla numerologia e al carattere soteriologico(=salvifico)di un'opera , quella del protagonista, figlio Tdel mostro-assassino, l'unico che può spezzare la catena legata al Fato(un fato certo umano, ben più che"divino")che si è creata anni prima, sembra aprire un tardivo ripensamento rispetto a opere precedenti come la serie(dato che di"serie"in qualche modo si tratta di"Nightmare"e di un film come"The People under the Stairs", in italiano"La casa nera".
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"My soul to take"(2010, di Wes Craven)è il suo pernultimo film e, pur esprimendo ancora quel carattere metaforico, con riferimenti anche politici molto chiari e decisamente forti, è più interessato alla numerologia e al carattere soteriologico(=salvifico)di un'opera , quella del protagonista, figlio Tdel mostro-assassino, l'unico che può spezzare la catena legata al Fato(un fato certo umano, ben più che"divino")che si è creata anni prima, sembra aprire un tardivo ripensamento rispetto a opere precedenti come la serie(dato che di"serie"in qualche modo si tratta di"Nightmare"e di un film come"The People under the Stairs", in italiano"La casa nera". Il fatto che le vittime fossero sette, chiaramente legata alla numerologia pitagorica e non solo, poi ripresa dal cristianesimo, sembra accennare a un"nuovo orientamento"del regista, che in realtà ripropone in forma nuova problematiche consuete nella sua opere(pensiamo ai giovani, che, per Craven, devono superare impasses negative create da generazioni precedenti), dunque senza perdere nulla di quella"novità assoluta"che ha consentito a Craven, regista e autore in senso pieno, di portare il genere"horror-fantastico"dai livelli precedenti, da"B-movie" a genere latore di uno spessore metaforico ben diverso e assolutamente impensabile in epoche precedenti, nelle quali lo spavento indotto nel pubblico era in qualche modo fine a sé stesso. Da apprezzare non meno, dunque, di opere precedenti, dove anche la doppia destinazione(Tv e cinema)gioca un ruolo importante, in un autore che aveva saputo usare entrambi i generi in forma così intelligente, da non confonderli, ma da "fonderli"quando ciò poteva(e in qualche modo doveva)essere opportuno... Da guardare e riguardae, dunque, con particolare attenzione anche ai particolari che a una visione disattenta possono eventualmente sfuggire. Interpreti notevoli, non solo finalizzati ai ruoli, dove la presenza femminile, sempre importante nell'autore, è particolarmente notevole. El Gato
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elgatoloco
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venerdì 22 gennaio 2021
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el condor no pasa
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Al tempo stesso film di formazione, film che rivendica un carattere "differente"del concetto semplicistico-neopietistico di"Bene"e"Male"e dunque della sottostante religiosità, spesso declinata in modo"bigotto", come anche dell'ossessione pischiatrizzante che inchioda a certe strutture i figli o presunti tali di persone "affette da distrubi psichici", "MI soul to Take"(Wes Craven, autore totale osisa anche di soggetto e sceneggiatura, 2010, sua penultima realizzazione cocme regista-autore)è uno straodinario viaggio nell'inconscio da percorrere in maniera piena, dove il condor, qui assunto a simbolo-chiave della complessità della psiche umana e delle sue potenziaità(al tempo stesso terribile e straordinaria la dimostrazione-relazione dei due studenti sedicenni, -nati, come altri cinque nello stesso momento nel quale 16 anni prima era stato commmesso un atroce crimine nella cittadina di Riventon, quella indagata in questo film- sull'animale in questione , dimostrazione che arriva letteralmente a terrorizzare i compagni di classe e il professore), quale "viaggiatore e custode delle anime", diventa appunto anche il ismbolo di una complessità"flujida", difficilmente"bloccabile".
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Al tempo stesso film di formazione, film che rivendica un carattere "differente"del concetto semplicistico-neopietistico di"Bene"e"Male"e dunque della sottostante religiosità, spesso declinata in modo"bigotto", come anche dell'ossessione pischiatrizzante che inchioda a certe strutture i figli o presunti tali di persone "affette da distrubi psichici", "MI soul to Take"(Wes Craven, autore totale osisa anche di soggetto e sceneggiatura, 2010, sua penultima realizzazione cocme regista-autore)è uno straodinario viaggio nell'inconscio da percorrere in maniera piena, dove il condor, qui assunto a simbolo-chiave della complessità della psiche umana e delle sue potenziaità(al tempo stesso terribile e straordinaria la dimostrazione-relazione dei due studenti sedicenni, -nati, come altri cinque nello stesso momento nel quale 16 anni prima era stato commmesso un atroce crimine nella cittadina di Riventon, quella indagata in questo film- sull'animale in questione , dimostrazione che arriva letteralmente a terrorizzare i compagni di classe e il professore), quale "viaggiatore e custode delle anime", diventa appunto anche il ismbolo di una complessità"flujida", difficilmente"bloccabile".catturabile in alcune sequenze, ma ancora più difficile da "signficar per verba"(non so quale fosse la conoscenza di Dante da parte di Wes Ceaven, né ciò peraltro potrebbe essere considerato troppo signficante...), Film puramente immmaginifico.simbolico, "Mi soul to take", espressione peraltro tratta da un'antica preghiera del XVIIIésecolo, ossia dell'epoca dei "Padri Fondatori"degli USA, è decisamente un film di notevolissimo rilievo, nel quale le musiche di Marco Beltrami(troppo poco valorizzato, direi, come musicista, in particolare come autore di sound.tracks), oltre alla scenografia di Adam Stockhausen(nomen omen, data l'omonimia con il grande"vate"della musica dodecafonica!), compongoo una sintesi(ben pià di un puzzle, direi)straordinaria , che ci fa rimpiangere la perdita di Craven, poco più di un lustro fa, in modo totale. Max Thieriot e John Magaro sonO interpreti efficacissimi di questo film che, pur palando di adolscenti, non è per nulla un teen.agers movie, ma va ben a di là di questo elemento, sussunto, appunto, invece, nel quadro generale di una"compositio"filmica di grandissima efficace, ma altrettanto si dovrebbe dire di tutti gli altri interpreti e in partiocalre della componente femminile del cast, complesisvamente di notevolisismo rileivo,. come sempre in Craven. El Gato
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elgatoloco
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venerdì 29 ottobre 2021
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simbolico, non allegorico, esprime , tuttto
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"MY soul to take"(Wes Crawn, anche autore di soggetto e sceneggiatura, con un titolo che, citando una bellissima preghiera di origine settecentesca, mostra quanto Crawn vuol esprimere, 2010). Morte tragica di uno schizofrenico che si accorge, "per caso"di essere il mostro, non senza aver compiuto ancora un atto efferato , anzi due. Ogni anno,nella cittadina, si commemora chi è nato nella mezzanotte di quel fatidico anno e allora"spuntano"vari ragazzi e qualche ragazza (sette, per la precisione, non "a caso", vista la numerologia...)che poitrebbero, secondo la superstizione, aver"raccolto il testimone"riproponendo la dinamica del mostro o semolicemente averne ereditato, lombrosinamente, i caratteri .
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"MY soul to take"(Wes Crawn, anche autore di soggetto e sceneggiatura, con un titolo che, citando una bellissima preghiera di origine settecentesca, mostra quanto Crawn vuol esprimere, 2010). Morte tragica di uno schizofrenico che si accorge, "per caso"di essere il mostro, non senza aver compiuto ancora un atto efferato , anzi due. Ogni anno,nella cittadina, si commemora chi è nato nella mezzanotte di quel fatidico anno e allora"spuntano"vari ragazzi e qualche ragazza (sette, per la precisione, non "a caso", vista la numerologia...)che poitrebbero, secondo la superstizione, aver"raccolto il testimone"riproponendo la dinamica del mostro o semolicemente averne ereditato, lombrosinamente, i caratteri .Tutto poi si svolge secondo un terribile rituale nell'ora di scienze del liceo, con il cndor americnao esibito come se fosse il mostro-principe, spaventando a morte chi non è coinvolto nella ricerca ed è solo l'inizio, in certo modo, che porterù a un ulteiriore "jeu au massacre"dove coinvolti sono due ragazzi e una ragazza, e dove il finale è totalmente a sorpresa. Due possibili intepretazioni del film: quella che segue semplicemente gli sviluppi dlela vicenda, con tanto di punte di "terrore"e invece altro, o meglio la decostruzione di un high- school- movie(ed è in effetti la "scena primaria"dove si svolge quasi tutto, anche se la "scena primaria vera"è naturalmente un'altra...)dove il preigudizi e il fanatismo religioso neointegralista e neointegrista dominano tutto.-e Wes Crawen era un decostrittutore impliacabile di tali meccanismi che, quandoo non trovano argomentazioni religiose possibili, ricorrono, bassamente, alla spiegazione genetica, tra l'altro ignorando le leggi di Mendel, per cui il figlio del serial killer è tout court e a priori egli stesso un killer seriale.... Decisamente un film che spiega(certo è un film, ma talora coglie nel segno più di un ponderoso saggio di Daniel Goleman, certo un grande psicologo che però non"sa spiegare tutto")o meglio cerca di spiegare quanto sta anche alla base di quegli efferati fatti di violenza ormai"normali"negli States, soprattutto fuori dalle metropoli e che si svolgono quasi sempre nelle scuole o nei colleges, "spinti"anche se non provocati in un rapporto di causa.effetto da episodi di bullismo., Interpreti maschili e femminili molto giovani, all'epoca, di entrambi i generi(non si parlava ancora id genere"X", nel 2010, decisamente capaci di rendere con efficacia i loro ruoli. El Gato
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raffaele ferrara
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venerdì 2 dicembre 2011
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un craven piacevole e fantasioso
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L'inizio non è banale, genera un'effimera ma piacevole confusione tramite un climax di immagini veloci e prepotenti e mai scontate, che guidano lo spettatore alla scoperta della follia dell'assassino seriale. L'atmosfera inverosimile proposta dalla piccola comunità gerarchica degli adolescenti genera simpatia e stenta ad annoiare. I protagonisti presentano peculiarità talvolta già proposte: il main character è descritto nella sua timida sensibilità, mentre un eccentrico amico-spalla sembra fargli da mentore e pseudo guru. Entrambi subiscono le angherie del bulletto di turno, a sua volta soggiogato dalla volontà decisionale della tremenda dark lady dal difficile passato.
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L'inizio non è banale, genera un'effimera ma piacevole confusione tramite un climax di immagini veloci e prepotenti e mai scontate, che guidano lo spettatore alla scoperta della follia dell'assassino seriale. L'atmosfera inverosimile proposta dalla piccola comunità gerarchica degli adolescenti genera simpatia e stenta ad annoiare. I protagonisti presentano peculiarità talvolta già proposte: il main character è descritto nella sua timida sensibilità, mentre un eccentrico amico-spalla sembra fargli da mentore e pseudo guru. Entrambi subiscono le angherie del bulletto di turno, a sua volta soggiogato dalla volontà decisionale della tremenda dark lady dal difficile passato. Non va trascurata, poi, la bigotta timorata di Dio, che sembra prevedere l'imminente catastrofe.
Sembrerebbero i soliti stereotipi di vittime da immolare in modo truculento, ma una analisi attenta rivela personaggi emblematici, particolarizzati, arricchiti da dialoghi interessanti anche se talvolta dispersivi. Una buona dose di splatter e diversi colpi di scena contornano una trama ben intrecciata e studiata. Un finale che potrebbe trarre in inganno, che rapisce lo spettatore e lo tiene incollato allo schermo sino all'epilogo. Insomma, non è di sicuro il capolavoro di Wes Craven, ben lungi dai mitici ed innovativi Nightmare e Scream, ma si riconosce comunque una matrice originale quale quella del regista. Consigliabile ad un pubblico non troppo pretenzioso e alla ricerca del sensazionale. Un bel 7.
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