ultimoboyscout
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mercoledì 28 luglio 2010
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che panza brendan!
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Fraser dimostra di saper fare non solo fantasy, destreggiandosi in una parte drammatica, intensa, forte. E lo fa col piglio giusto, quello che invecesembra aver perso Harrison Ford, attore (ex grande attore) ormai purtroppo inesorabilmente in parabola discendente. Gli intenti della pellicola sono assolutamente nobili e condivisibili, il risultato finale un pò meno. Un pò snob a volte superficiale ma così duro, spietato, commovente e toccante, punta il dito e sottolinea quanto interesse e cinismo ci sia dietro la sperimentazione di nuovi farmaci, specie se servono a un numero limitato di persone. E' vero che è facile strappare lacrime e consensi quando ci sono di mezzo i bambini, ma ame che non piango mai per un film qualcosa ha comunque smosso.
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rescart
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domenica 15 settembre 2013
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dalla teoria alla pratica
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Negli scettici e laici Stati Uniti d'America è diffusa, in alcune chiese pentecostali, la pratica di imporre le mani sui malati, che spesso e volentieri si alzano e camminano come nell’episodio evangelico della guarigione del paralitico. Nella vecchia Europa invece Lourdes opera in un regime di quasi monopolio delle guarigioni miracolose, anche se subisce la concorrenza dell’agguerrita (è il caso di definirla così trattandosi di ex-Jugoslavia) Medjugorie. Questo film non intende certo criticare questo modo di procedere, che esprime la scelta alternativa a quella fatta dal suo protagonista: passare più tempo con i propri figli malati e magari approfittarne per portarli nei luoghi più ricercati per questo genere di vacanza.
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Negli scettici e laici Stati Uniti d'America è diffusa, in alcune chiese pentecostali, la pratica di imporre le mani sui malati, che spesso e volentieri si alzano e camminano come nell’episodio evangelico della guarigione del paralitico. Nella vecchia Europa invece Lourdes opera in un regime di quasi monopolio delle guarigioni miracolose, anche se subisce la concorrenza dell’agguerrita (è il caso di definirla così trattandosi di ex-Jugoslavia) Medjugorie. Questo film non intende certo criticare questo modo di procedere, che esprime la scelta alternativa a quella fatta dal suo protagonista: passare più tempo con i propri figli malati e magari approfittarne per portarli nei luoghi più ricercati per questo genere di vacanza. Quello che secondo me intende comunicarci è più semplicemente che prima di buttarci a capofitto verso la soluzione fideistica miracolistica dovremmo fare i conti con lo stato dell’arte della ricerca scientifica. “Aiutati che il ciel ti aiuta”, recita il proverbio. E anche nell’Antico Testamento biblico scopriamo che il profeta Isaia venne guarito da una malattia solo dopo aver applicato sulla parte malata un impiastro di fichi. La scienza stessa sarebbe oggi in grado di spiegare molti episodi miracolosi descritti nella Bibbia, come ad esempio l’esito dell’ordalia del Carmelo, che vide trionfare il profeta Elia resosi poi protagonista del feroce massacro dei falsi profeti. Per non parlare del fatto che alcuni miracoli descritti negli stessi Vangeli sinottici appaiono altrettanto inverosimili di quelli contenuti nei Vangeli apocrifi. Nel caso di questo film il padre dei due figli malati, prima di affidarsi totalmente all’accettazione fatalistica degli eventi, vuole accertarsi che non esista spiraglio alcuno di guarigione nella scienza ufficiale. Appena scopre che invece lo spiraglio esiste, riconosce in esso il segno di una possibilità che sarebbe un peccato mortale non percorrere fino in fondo. La parte che meglio viene alla luce è quella che ci dà il senso dell’impotenza che ciascuno dei due protagonisti, lo scienziato teorico ed il padre manager, per la propria parte comunicano. Entrambi infatti sembra operino con le mani legati, tanto mostrano di essere pesci fuor d’acqua in un ambiente, quello dei laboratori di ricerca e sviluppo farmaceutica, che è per loro totalmente nuovo. Ma anche partendo da quel poco che i due sapranno mettere sul piatto della bilancia, una mano invisibile che lavora giorno e notte, qui esplicitata in modo laico ed esaltata negli stessi Evangeli, il mercato, renderà concrete le loro speranze, conciliando le aspettative razionali dello scienziato di scoprire una cura valida per qualunque soggetto affetto dal quel male, con quelle del padre che vuole anzitutto dare ai suoi due figli un’aspettativa di vita normale o quasi. Ma in fondo le loro due aspettative sono molto simili se pensiamo che comunque anche per lo scienziato, che non vuole incassare l’assegno e aprire finalmente un suo laboratorio finché non ottiene il risultato voluto, la platea di coloro che ne beneficeranno è solo quella del ricco occidente. E’ proprio su questo terreno comune che la vera fede e l’altruismo che ne scaturisce può aprire verso una visione planetaria, allargando, si spera, la platea dei beneficiari delle scoperte scientifiche a tutto il genere umano e contribuendo nel contempo a sconfiggere la superstizione ed il fatalismo che ancora domina in tanta parte del sud del mondo.
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