Mangia Prega Ama |
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Un film di Ryan Murphy.
Con Julia Roberts, James Franco, Richard Jenkins, Viola Davis, Billy Crudup.
continua»
Titolo originale Eat Pray Love.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 140 min.
- USA 2010.
- Sony Pictures Italia
uscita venerdì 17 settembre 2010.
MYMONETRO
Mangia Prega Ama
valutazione media:
1,86
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il viaggio per il viaggiodi angie81Feedback: 167 | altri commenti e recensioni di angie81 |
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lunedì 20 settembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si fa un gran parlare di stereotipi, di 'già visto', di commedia americana per antonomasia. E allora? Forse a tanti sfugge che i luoghi, i paesaggi, le persone, le abitudini, sono filtrati attraverso il punto di vista della protagonista. Insomma i clichès sono voluti, e hanno un senso. Lei 'vede' l'Italia come un luogo in cui mangiare, in cui abbandonarsi all'imperativo categorico del 'dolce far niente', così come sente l'India come un luogo in cui espiare i propri errori passati, e Bali come il luogo in cui trovare l' Amore. Il viaggio è il SUO, non il nostro, e in questa sorta di percorso catartico Liz passa attraverso un Inferno dantesco fatto di piaceri che ha l'allettante veste di una Roma, sì forse ferma agli anni cinquanta nel suo immaginario, ma proprio per questo ancora più affascinante e accattivante, per poi immergersi nel Purgatorio di una Calcutta grigia e caotica, ma che nasconde al suo interno la fonte della ritrovata serenità, fino a Bali, il Paradiso paesaggistico e del cuore. Giacchè il senso del viaggio alla fine è tutto lì: l'Amore. Un Amore che non è solo per un uomo ma in primiis per se stessa, l'accettazione della propria persona, con tutti i limiti e le contraddizioni. E la scoperta di ciò non potrebbe non avvenire attraverso delle guide: ogni dimensione ha il suo mentore, ora moltiplicato in un'allegra compagnia goliardica che la inizia ai piaceri della tavola, ora racchiuso in un peccatore che le insegna a perdonarsi per potere aprire la mente all'universo e farsi inondare da esso, ora nelle spoglie di un campione che le fa fare la scoperta più grande, quella di amare ed essere amata senza temere di rinunciare a una parte di sè, perchè a volte è giusto che gli equilibri si infrangano per poter respirare la vita. E alla fine, come sempre, ciò che conta non è la meta, ma il viaggio per il viaggio, gli incontri, le esperienze, i momenti vissuti, perchè è il confronto con l'altro, con ciò che è diverso da noi e dalle nostre abitudini, l'unico modo per lasciare una traccia di noi stessi e nello stesso tempo uno specchio per guardarci dentro. E in fondo "è sempre così: si parte per aiutare se stessi, e alla fine si finisce per aiutare gli altri".
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