Machete |
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Un film di Robert Rodriguez, Ethan Maniquis.
Con Danny Trejo, Steven Seagal, Michelle Rodriguez, Jeff Fahey, Cheech Marin.
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Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 105 min.
- USA 2010.
- Lucky Red
uscita venerdì 6 maggio 2011.
- VM 14 -
MYMONETRO
Machete
valutazione media:
3,32
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Grand-guignol cinefilodi Max TaylorFeedback: 1116 | altri commenti e recensioni di Max Taylor |
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giovedì 19 maggio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La "tuttologia cinefila" di Robert Rodriguez trova in Machete la sua espressione più sfacciata e divertita. Un grand-guignol in cui le citazioni si rincorrono, giocano a rimpiattino e coinvolgono lo spettatore in un vortice di immagini e di battute nelle quali si ritrova buona parte dello scibile di chi è cresciuto a pane e celluloide: i b-movies a stelle e strisce, il western (sia quello tradizionale che nell'italica wersione spaghetti), l'action-movie classico (non casuale è la presenza nel cast di Steven Seagal), e chi più ne ha più ne metta... Sicuramente qui Tarantino "docet", e il segno più tangibile di ciò è la voluta esagerazione che, grazie a una sapiente e costante dose di ironia, si mantiene sempre in equilibrio tra il "pulp" e lo "splatter puro" senza scivolare nel ridicolo. E così scene forti come una fuga dalla finestra con budella umane usate a mò di corda forse inorridiscono stomaci delicati ma comunque non suscitano ilarità, semmai un complice e compiaciuto sorriso per la genialità delle trovate. Un cinema non per palati fini, ma neanche per un pubblico di bocca buona. Semmai per un pubblico capace di calarsi nel gioco cogliendone lo spirito, lasciando andare ogni difesa e facendosi trascinare in un vorticoso valzer figurato, zeppo di acrobazie e di piroette, che al termine della musica ci lascia al centro della pista intontiti e quasi privi del senso di orientamento. Un cinema che non ha bisogno di introspezione psicologica dei personaggi, di lunghi e stucchevoli piani-sequenza, di nessuno di quegli artifizi utilizzati quando ad un film si vuole ad ogni costo conferire il marchio d'autore. La forza delle immagini, il ritmo delle parole, sono ciò che serve per confezionare un'ora e tre quarti di puro divertimento...e che importa se alla fine della proiezione l'unico messaggio che resta allo spettatore è la volontà precisa di non trasmettere alcun messaggio...
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