Letters To Juliet

Come ogni critica che si rispetti, quella che mi accingo a formulare avrà delle sfumature che potranno apparire a tratti troppo mielate o troppo forti. La prima impressione che la proiezione del film offre è quella di uno sceneggiatore molto minuzioso ed attento nella ricerca del particolare. La cornice che fa da sfondo all'intera storia, infatti, depone tutta a favore del nostro Bel Paese, quasi fosse un pittore che sta attento a tinteggiare minuziosamente j contorni del suo futuro capolavoro. I colori, i sapori che la storia evoca si mescolano con i personaggi, o meglio con la protagonista, Juliet, decisa fino alla fine a dare un lieto fine alla storia d'amore dell'anziana, interpretata dalla poco convincente Vanessa Redgrave, lasciando solo in secondo piano la propria. Tuttavia, con un punto di orgoglio all'amata Verona ed all'Italia intera la scenografia, nonchè la travagliata storia d'amore di Romeo e Giulietta, cattura l'attenzione dello spettatore annebbiando l'interesse per la vicenda che, invece, dovrebbe catturarne attenzione dall'inizio alla fine. Sarà l'inevitabile fascino shakespeareiano che la storia di Romeo e Giulietta, simbolo dell'amore perduto per eccellenza, suscita nello spettatore più accorto a lasciare in secondo piano la storia mielatamente condotta dalla bella Juliet, ma solo alla fine tutto sembra improvvisamente riprendersi dando un lieto fine all'intera tragedia che fa da sottofondo all'intera vicenda. Poco interessante la sceneggiatura del film oppure troppo importante quella di Romeo e della sua amata Giulietta? Chissà, sicuramente belli gli attori, bravo Franco Nero, poco spazio alla brava ed affascinante Luisa Ranieri, ma poco coinvolgente la trama.