igna91
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domenica 2 ottobre 2011
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blood story: non aspettatevi in solito horror
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Blood Story è un film del 2010, scritto e diretto da Matt Reeves, tratto dal libro di John Ajivide Lindqvist "Lasciami entrare" nonchè remake dell'omonimo film svedese uscito nel 2009.
Il film racconta dell'amicizia fra Owen, un bambino perseguitato dai bulli, e una misteriosa bambina di nome Abby (Chloë Moretz, fantastica interprete di "Chelsea" in Amityville Horror).
La bambina avverte subito il giovane Owen che fra loro non potrai mai nascere un amicizia, ma le cose non andranno proprio così; i due stringeranno un grande rapporto, fatto di incontri notturni in cui la giovane Abby cercherà di nascondere la sua vera natura, ma la verità salterà presto a galla.
Il risultato è un film coinvolgente, caratterizzato da lunghe conversazioni fra i due giovani amici, alternate da lunghi silenzi.
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Blood Story è un film del 2010, scritto e diretto da Matt Reeves, tratto dal libro di John Ajivide Lindqvist "Lasciami entrare" nonchè remake dell'omonimo film svedese uscito nel 2009.
Il film racconta dell'amicizia fra Owen, un bambino perseguitato dai bulli, e una misteriosa bambina di nome Abby (Chloë Moretz, fantastica interprete di "Chelsea" in Amityville Horror).
La bambina avverte subito il giovane Owen che fra loro non potrai mai nascere un amicizia, ma le cose non andranno proprio così; i due stringeranno un grande rapporto, fatto di incontri notturni in cui la giovane Abby cercherà di nascondere la sua vera natura, ma la verità salterà presto a galla.
Il risultato è un film coinvolgente, caratterizzato da lunghe conversazioni fra i due giovani amici, alternate da lunghi silenzi.
Ottimo lavoro da parte del regista, che riesce a catturare l'attenzione dello spettatore con notevoli primi piani e immagini inquietanti.
Non il solito squallido horror, ma un lavoro elegante e raffinato da parte di Matt Reeves, non si può gridare al capolavo ma sicuramente è un bel film. Consigliato !
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andrea levorato
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venerdì 9 settembre 2011
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il miglior remake di un film horror (capolavoro)
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Blood Story ****
Restrizione: V.M.14
Produzione: USA 2010
Genere: Horror, Drammatico
Regia: Matt Reeves
Attori principali: Chloe Grace Moretz, Kodi Smit-McPhee, Richard Jenkins
Trama:
Owen (Smit-McPhee) ha dodici anni e una nuova vicina Abby (Moretz), che gira sempre a piedi scalzi, non sente il freddo, ha uno strano odore, non mangia caramelle e non si fa mai vedere in giro di giorno. Non sarà difficile per il giovane protagonista immaginare cosa in realtà sia la strana amichetta.
Mini recensione:
Il remake americano dello svedese “Lasciami entrare” fa colpo, e riesce a dare vita ad un’atmosfera ed un’anima tutta sua, con tematiche anche diverse.
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Blood Story ****
Restrizione: V.M.14
Produzione: USA 2010
Genere: Horror, Drammatico
Regia: Matt Reeves
Attori principali: Chloe Grace Moretz, Kodi Smit-McPhee, Richard Jenkins
Trama:
Owen (Smit-McPhee) ha dodici anni e una nuova vicina Abby (Moretz), che gira sempre a piedi scalzi, non sente il freddo, ha uno strano odore, non mangia caramelle e non si fa mai vedere in giro di giorno. Non sarà difficile per il giovane protagonista immaginare cosa in realtà sia la strana amichetta.
Mini recensione:
Il remake americano dello svedese “Lasciami entrare” fa colpo, e riesce a dare vita ad un’atmosfera ed un’anima tutta sua, con tematiche anche diverse. Reeves dirige quella che è una splendida metafora sull’impero del male di cui parlava Regan. Crea un adattamento del romanzo cult di Lindqvist più romanticamente vicino ad “E.T.” che al film originale. Purtroppo perde un po’ il personaggio principale, infatti, il volto angelico della Moretz non copre il vuoto lasciato dagli splendidi occhioni della Leandersson. Ma del resto è perfetto su tutti i fronti, attori da lode (soprattutto Jenkins e Moretz, ma anche Smit-McPhee merita), ma non incanta quanto il primo… e poi è arrivato dopo eh!
Interpretazioni:
Chloe Grace Moretz *****
Kodi Smit-McPhee ***1/2
Richard Jenkins ****1/2
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alespiri
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lunedì 10 ottobre 2011
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i veri vampiri siamo noi.
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Trattasi di un riuscito remake dell'ottimo film del 2008 "Lasciami entrare" del regista svedese Tomas Alfredson. Owen è un bambino che vive un'infanzia di solitudine in un luogo anonimo remoto e freddo nel New Mexico. Soffre per la separazione di due genitori, concentrati sulle loro liti personali e per niente presenti emotivamente. A scuola è vittima delle angherie di coetanei che ne deridono la delicatezza dei modi. Intorno è un gelido inverno. In una notte come tante altre in cui Owen si ritrova a giocare da solo nel cortile, incontra Abbey, una ragazzina di 12 anni che mostra interesse per lui: ha uno trano odore, è scalza, non avverte il freddo e non mangia caramelle, ma ha un delicato sorriso.
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Trattasi di un riuscito remake dell'ottimo film del 2008 "Lasciami entrare" del regista svedese Tomas Alfredson. Owen è un bambino che vive un'infanzia di solitudine in un luogo anonimo remoto e freddo nel New Mexico. Soffre per la separazione di due genitori, concentrati sulle loro liti personali e per niente presenti emotivamente. A scuola è vittima delle angherie di coetanei che ne deridono la delicatezza dei modi. Intorno è un gelido inverno. In una notte come tante altre in cui Owen si ritrova a giocare da solo nel cortile, incontra Abbey, una ragazzina di 12 anni che mostra interesse per lui: ha uno trano odore, è scalza, non avverte il freddo e non mangia caramelle, ma ha un delicato sorriso... Tra i due nasce un'amicizia ed un affetto complice che li porterà a spingere i loro sentimenti oltre il bene ed il male. Abbey infatti non è una ragazza, ma un vampiro trasferitosi col suo servo in un ennesimo luogo anonimo per procurarsi del sangue fresco per vivere.
la regia di Reeves è elegante ed invita alla suspance ma il film non regge il confronto con il primo film che colpisce per l'originalità della storia e per l'angosciante senso di isolamento in cui l'ambientazione, nei boschi svedesi, ci trascina senza rimedio. L'amore tra Abbey e Owen li porterà a scelte drammatiche, forti. Ma chi ama non può fare del male e tra i due mai ci sarà. Dunque chi sono i veri vampiri che uccidono non per vivere ma per divertimento? I veri vampiri non hanno tempo per le emozioni e sono concentrati troppo su se stessi. La madre nel film di Reeves non ha nemmeno un volto (scelta registica originale ed intrigante) ed è persa nella sua sofferenza e in manie religiose. Il padre assente da mesi, al telefono con Owen, pur essendo rasssicurante attacca dopo una richiesta di aiuto diretta del bambino. I sentimenti di vendetta dei compagni di classe sfiorano la tragedia prima di essere puniti da colei che per amore salva, per amore e per vivere uccide. I veri vampiri siamo noi.
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riccardo76
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domenica 9 ottobre 2011
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un intenso melodramma adolescenziale
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Una storia semplice quanto malinconica: lui, un bambino perseguitato dai compagni bulli, vorrebbe riuscire a trasformare la sua rabbia in violenza per difendersi; lei una bambina vampiro, al contrario, non riesce a tenere a freno il suo istinto violento, che la porta ad uccidere per nutrirsi di sangue. I due s’incontrano ed uniscono le loro solitudini ed il loro senso di inadeguatezza, aiutandosi a vicenda ad affrontare il mondo ostile che li circonda. Prima un toccante romanzo, poi un intenso film svedese, ora un remake americano di successo.
Non un semplice horror, piuttosto un raffinato melodramma adolescenziale, riconosciuto da molti come uno dei migliori remake di sempre, Blood Story, riesce a stupire ed emozionare quanto il capolavoro originale, Lasciami Entrare, aggiungendo nuovi elementi che ne donano una nuova veste.
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Una storia semplice quanto malinconica: lui, un bambino perseguitato dai compagni bulli, vorrebbe riuscire a trasformare la sua rabbia in violenza per difendersi; lei una bambina vampiro, al contrario, non riesce a tenere a freno il suo istinto violento, che la porta ad uccidere per nutrirsi di sangue. I due s’incontrano ed uniscono le loro solitudini ed il loro senso di inadeguatezza, aiutandosi a vicenda ad affrontare il mondo ostile che li circonda. Prima un toccante romanzo, poi un intenso film svedese, ora un remake americano di successo.
Non un semplice horror, piuttosto un raffinato melodramma adolescenziale, riconosciuto da molti come uno dei migliori remake di sempre, Blood Story, riesce a stupire ed emozionare quanto il capolavoro originale, Lasciami Entrare, aggiungendo nuovi elementi che ne donano una nuova veste.
La prima novità che risalta agli occhi è la scelta del cast, non più giovani sconosciuti, ma piccoli attori affermati. Sorprende Kodi Smit-Mc Phee, dopo la sua intensa prova in The Road, ma soprattutto stupisce la nuova stella Chloe Moretz, dolce e al contempo fatale come in Kick-ass , e oramai pare che a Hollywood si siano accorti delle sue doti, vista la sua presenza in molti film in uscita.
Un altro aspetto che discosta il film dall’originale è l’ambientazione: la neve domina sempre il paesaggio, ma stavolta non siamo più nella fredda Svezia, bensì in New Mexico, negli anni ottanta, scanditi dalle dure parole di Ronald Reagan contro l’altro, il nemico, l’Urss, identificato come ‘l’impero del male’. E le parole del presidente che risuonano nei vecchi televisori in bianco e nero, insieme a quelle di Owen, il bambino protagonista, che chiede al padre al telefono se esistano le persone cattive, donano una nuova luce alla storia, diventando emblemi di una rigida visione del mondo, caratterizzata da una netta separazione tra i buoni e i cattivi.
Ma alla fine Owen si renderà conto che il limite tra il bene e il male non è così netto e che non sempre l’altro corrisponde al male. Egli, infatti, proverà sulla sua pelle la cattiveria di alcuni compagni e la dolcezza e la gentilezza di Abby, fino ad arrivare ad una riflessione illuminante: è da considerarsi più cattivo l’altro, vale a dire una bambina vampiro, condannata ad uccidere contro la propria volontà per nutrirsi di sangue, o il nostro simile, vale a dire, i tre compagni bulli e il fratello maggiore di uno di loro, disposti a fare del male solo per divertimento o per il piacere di sentirsi superiori?
Questa riflessione, pur sempre presente in Lasciami Entrare, ma qui più accentuata e legata anche all’aspetto religioso – si veda la vocazione della madre, assente nell’originale – contribuisce a rendere questo film, allo stesso modo del suo predecessore, una raffinata parabola sull’accettazione del diverso, oltre che sulla solitudine e l’inadeguatezza nel mondo, dove la violenza non costituisce elemento di disturbo, ma, anzi, finisce per diventare l’emblema delle sofferenze, dei turbamenti e dei contrasti tipici dell’adolescenza. Chi, meglio di un vampiro, soprattutto se bambina, condannato alla perenne fuga, odiato dal mondo intero, poteva rappresentare al meglio quel tremendo periodo della vita, dove ogni individuo è solo nella lotta per conquistarsi un posto nel mondo?
Si è parlato di questo remake come un’operazione commerciale, dettata dalla necessità di distribuire il film sul mercato americano: beh, sarà anche vero, ma ce ne fossero di operazioni commerciali così!
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tiamaster
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giovedì 13 ottobre 2011
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romeo,giulietta e i teppisti
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Romeo e giulietta i versione horror:un ottimo film.Owen è un ragazzo che ha scuola viene costantemente picchiato da dei suoi compagni di classe,un giorno però nella loro città si trasferisce una bambina....che non è quello che sembra!!Il film gode di una buona regia,in particolare la scena al distributore è girata molto bene,la neve però è palesemente finta.Molte scene che vi terrano con il fiato sospeso (la rissa sul lago ghiacciato,la scena finale in piscina) un film veramente carino,forse però stephen king ha esagerato...
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levo95
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giovedì 28 aprile 2011
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più di un semplice remake
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Owen ha dodici anni, vive solo con sua madre a Los Alamos (New Mexico). Passa il suo tempo a spiare i vicini o a esercitarsi ad accoltellare un povero albero, immaginandolo come i bulli che non gli danno tregua a scuola. Un giorno succede qualcosa di incredibile e nella sua vita entra la graziosa Abby, ma contemporaneamente si verificano una serie di omicidi efferati. Un film calibrato e intenso, una storia d'amore infantile mischiata con l'horror . Impossibile non fare paragoni con la prima versione svedese, più fedele al romanzo. Il giudizio finale è una vittoria del film di Alfredson su quello di Reeves, ma per veramente poco. "Let me in" batte "Lasciami entrare" su tutti i fronti, tranne uno quello più importante, che basta a dare la coppa al film svedese.
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Owen ha dodici anni, vive solo con sua madre a Los Alamos (New Mexico). Passa il suo tempo a spiare i vicini o a esercitarsi ad accoltellare un povero albero, immaginandolo come i bulli che non gli danno tregua a scuola. Un giorno succede qualcosa di incredibile e nella sua vita entra la graziosa Abby, ma contemporaneamente si verificano una serie di omicidi efferati. Un film calibrato e intenso, una storia d'amore infantile mischiata con l'horror . Impossibile non fare paragoni con la prima versione svedese, più fedele al romanzo. Il giudizio finale è una vittoria del film di Alfredson su quello di Reeves, ma per veramente poco. "Let me in" batte "Lasciami entrare" su tutti i fronti, tranne uno quello più importante, che basta a dare la coppa al film svedese. Ebbene si, Abby è grandiosa (grandiosa è Chloe Moretz) ma non incanta come Eli. Il nuovo giovane talento di Hollywood, da troppa personalità ad un personaggio che personalità non deve avere, rende troppo amabile un vampiro avvicinandosi al mediocre Edward di "Twilight".
Per concludere, Reeves ci regala un film generalmente perfetto, recitato magistralmente, con scene molto forti. Ha meno personalità della controparte svedese (film imperfetto per definizione) ma di sicuro vi ammalierà con sua la dolcezza e semplicità.
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lucadrago
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sabato 26 luglio 2014
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manca sopratutto "l'atmosfera"
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Per chi non conosce questo cult-drama dal romanzo o l'originale eviti di leggere prima il libro-vedere il film e poi il remake, ma faccia il percorso "inverso" remake-film-libro. Prima del riuscito remake di Carrie arriva quello di "lasciami entrare" film cult svedese che cercava di regalare emozioni e interrrogativi attingendo da un librone in cui erano presenti tematiche sociali di ogni tipo legate nella loro brutalità da una fiaba più gothica che horror. Il primo film era più atmosferico questo più brutale (immaginate l'halloween di Carpenter e quello di Rob zombie) e riusciva nell'impresa di raccontare amore, prepotenze, abbandono, in chiave pre-adolescenziale.
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Per chi non conosce questo cult-drama dal romanzo o l'originale eviti di leggere prima il libro-vedere il film e poi il remake, ma faccia il percorso "inverso" remake-film-libro. Prima del riuscito remake di Carrie arriva quello di "lasciami entrare" film cult svedese che cercava di regalare emozioni e interrrogativi attingendo da un librone in cui erano presenti tematiche sociali di ogni tipo legate nella loro brutalità da una fiaba più gothica che horror. Il primo film era più atmosferico questo più brutale (immaginate l'halloween di Carpenter e quello di Rob zombie) e riusciva nell'impresa di raccontare amore, prepotenze, abbandono, in chiave pre-adolescenziale. La stoccolma periferica e perdente, con i suoi abitanti-amici falliti dietro alcool e chiaccherate nella notte in blood story è assente (tranne un piccolo ruolo, marginale, della moglie di uno di loro senza gatti non proprio amichevoli) e si potrebbe continuare con la totale assenza della visita al padre del protagonista, un ragazzino troppo bello e normale in antitesi con l'oskar effeminato e insicuro collezionista di ritagli su delitti, lettore di criminologia e accoltellatore di alberi bulli (quest'ultima scena accenata almeno). Per non parlare della vicina vampiro, troppo bella dal maschiaccio dell'originale, senza scena della doccia che fa dopo aver capito che puzza come un muflone; osteggiata dal suo "schiavo" che le chiede e agisce per amore (non accennato anch'esso), al riquadro dei genitali mancanti (l'asessualità) o alla immensa ricchezza che possiede da uno strano oggetto. Blood story si concentra sullo spavento mostrandoci il volto del vampiro (assente nel primo) baci sulla bocca (assenti) uccisioni dettagliate (più sfocate e rare nel primo) e la trama del perdente che si vendica e viene vendicato (in un finale fedele ma meno shock). Eppure questo film dura 2 ore buone, tempo per dare "atmosfera" e ""conoscenza" dei co-protagonisti anche parzialmente c'era. Invece si concentra sulla favola horror, dimenticando i sentimenti e aggrappandosi agli istinti. Per carità non un film da buttare ma per chi ha visto l'originale e letto il libro è troppo troppo poco. Tutto senza infamia nè lode, nè carne nè pesce. Il classico remake.
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nuno's
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martedì 11 settembre 2012
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horror: toccante brivido
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Che dire: ottimo film. Non ha rivali nel suo genere, riesce a dare di tutto agli spettatori: inquietudine, schifo, tristezza, rabbia, romanticismo. Realizzato in maniera impeccabile, soprattutto sugli effetti sonori, un po` meno sulla grafica, questo lungometraggio e` un vero e proprio horror come si deve, a differenza dell`opinione pubblica. E` vero, non fa "paura" alle masse, che preferiscono spaventarsi con Rec o Paranormal Activity, ma del resto per chi non ha paura dei film, come il sottoscritto, l`ho trovato invece inquietante e geniale. Il solito brodo delle esplosioni sonore, accompagnate da patetiche immagini di fantasmi, impossessati o altro non soddisfa piu` chi adora i veri film horror e quindi questo film, che riesce invece finalmente a dare un po` di dignita` ai vampiri, un po` abbandonati negli ultimi tempi e lasciati a marcire con Twilight saga.
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Che dire: ottimo film. Non ha rivali nel suo genere, riesce a dare di tutto agli spettatori: inquietudine, schifo, tristezza, rabbia, romanticismo. Realizzato in maniera impeccabile, soprattutto sugli effetti sonori, un po` meno sulla grafica, questo lungometraggio e` un vero e proprio horror come si deve, a differenza dell`opinione pubblica. E` vero, non fa "paura" alle masse, che preferiscono spaventarsi con Rec o Paranormal Activity, ma del resto per chi non ha paura dei film, come il sottoscritto, l`ho trovato invece inquietante e geniale. Il solito brodo delle esplosioni sonore, accompagnate da patetiche immagini di fantasmi, impossessati o altro non soddisfa piu` chi adora i veri film horror e quindi questo film, che riesce invece finalmente a dare un po` di dignita` ai vampiri, un po` abbandonati negli ultimi tempi e lasciati a marcire con Twilight saga.
Scena migliore: tensione a mille con l`ispettore che sfonda la porta di casa, trova Abbie (non giudicatemi se ho sbagliato il nome) e alla fine muore. O se vogliamo altra tensione con i bulli che rischiano di affogare il protagonista.
Scena peggiore: l`unica pecca del film: e` un po` moscio. Quindi tutte le scene mosce.
Giudizio finale: qualita` garantita. Solo per chi e` abbastanza maturo per apprezzarne la profondita` ma anche l`inquietante essenza. Quattro stelle strameritate.
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iacio
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lunedì 3 ottobre 2011
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un prodotto “commerciale” poco convincente
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Il film è un torbido intreccio fra horror e storia d’amore. Il “piccolo” Owen vive esclusivamente con sua madre ed il suo comportamento sembra risentire dell’assenza della figura paterna: vittima di un infelice rapporto coniugale, trascorre le sue giornate a scuola (ove per il suo carattere timido ed introverso diviene facile bersaglio della cattiveria dei suoi compagni) e, nel tempo libero, si diletta a spiare i vicini (con la speranza forse di trovare dei modelli di riferimento alternativi ai genitori). La monotonia delle sue giornate è (quasi per incanto) interrotta dalla presenza di Abby, la nuova “vampira” vicina di casa, che diventa ben presto il suo “tenero” punto di riferimento.
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Il film è un torbido intreccio fra horror e storia d’amore. Il “piccolo” Owen vive esclusivamente con sua madre ed il suo comportamento sembra risentire dell’assenza della figura paterna: vittima di un infelice rapporto coniugale, trascorre le sue giornate a scuola (ove per il suo carattere timido ed introverso diviene facile bersaglio della cattiveria dei suoi compagni) e, nel tempo libero, si diletta a spiare i vicini (con la speranza forse di trovare dei modelli di riferimento alternativi ai genitori). La monotonia delle sue giornate è (quasi per incanto) interrotta dalla presenza di Abby, la nuova “vampira” vicina di casa, che diventa ben presto il suo “tenero” punto di riferimento. Mentre per Abby il tempo si è fermato, per il suo convivente (che non è il padre, ma il suo compagno ormai fin troppo cresciuto!) il tempo è trascorso ed alla sua morte ecco pronto il “piccolo” Owen (che nel frattempo sembra essere diventato “grande”!) pronto a sostituirlo. Un film decisamente sopravvalutato, che alla fine non convince pienamente per il suo esito scontato e per la trama quasi banale (sulla scia di “Twilight” ecc.), ma che fa sicuramente da preludio ad un sequel. Al di là di qualche efferato omicidio, la paura latita. Di scarso impatto visivo, il film non va oltre lo schermo, lasciando che lo spettatore dorma sonni tranquilli. Apprezzabile, comunque, è il timido tentativo di affrontare/evidenziare il delicato ruolo dei genitori nei confronti dei figli.
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[+] esattamente
(di maverik82)
[ - ] esattamente
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