Anno | 2010 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Carlo Mazzacurati |
Attori | Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Corrado Guzzanti, Cristiana Capotondi, Stefania Sandrelli Kasia Smutniak, Maria Paiato, Marco Messeri, Giovanni Mascherini, Fausto Russo Alesi, Cosimo Messeri. |
Uscita | venerdì 24 settembre 2010 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,89 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 marzo 2014
Gianni Dubois è un inconcludente regista cinematografico che a cinquant'anni ha finalmente la sua grande occasione. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 3 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office La passione ha incassato 2,4 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Gianni Dubois è un regista in là con l'età e con la creatività. Sono cinque anni che non gira un film e, messo sotto pressione dal produttore, deve farsi venire un'idea brillante che accontenti una capricciosa diva televisiva ingaggiata per l'occasione. Quando un guaio nella sua casa in Toscana lo costringe ad abbandonare Roma per un paio di giorni, troverà il modo per rivestire i panni da regista per una Sacra Rappresentazione recitata dagli abitanti del paese. Con l'aiuto di un ex galeotto e una sorridente barista polacca, riuscirà a ritrovare la forza per una necessaria svolta umana.
I segreti della gente comune sono da sempre l'oggetto d'indagine del cinema di Mazzacurati. Dopo aver affrontato con serietà il dramma di un omicidio con La giusta distanza riprende in mano le corde della commedia. Il soggetto non spicca per originalità; la storia di un artista in crisi creativa che, di fronte alle avversità, non riesce a trovare una soluzione è un tema molto sfruttato da letteratura e cinema. Qui però abbiamo il contesto italiano a fare la differenza. I potenti del film (il produttore, il sindaco e il geometra) sono insensibili sfruttatori che, di fronte alla debolezza di Dubois, rimangono indifferenti. Da un lato i perdenti, dall'altro quelli che fanno finta di essere vincenti. In mezzo tutti i problemi di un'Italia alla deriva, dove i sogni fanno fatica a sopravvivere e le frustrazioni covano il seme di un'arroganza schiacciante e deleteria. La provincia, così cara al regista, è qui il luogo dove il cinema degli intellettuali è guardato di sbieco e con timore. L'ironia inconsapevole dei personaggi di contorno, dall'ex carcerato Giuseppe Battiston al meteorologo con smanie d'attore Corrado Guzzanti, riporta l'attenzione, di tanto in tanto, sulle contraddizioni del paese in cui viviamo. Esce un'immagine di desolazione e impotenza, dove anche la Passione di Cristo, nella sua dimensione più umana, fatica a realizzarsi.
La speranza sembra lasciata in un angolo. Ma quando, durante la recita paesana, un giovane urla sprezzante contro chi deride le debolezze degli altri, ci sembra di poter vedere una piccola luce per il futuro. Il grido ribelle di chi riconosce l'ingiustizia e non vuole tacere riporta tutto ad un senso di rettitudine ammirevole di cui il nostro paese avrebbe tanto bisogno.
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La storia di un regista in piena crisi creativa che viene travolto dalla realtà ed in questa trova l'unica via di uscita non è nuova. Ma quello che conta è la realizzazione. E qui ci sono battute abbastanza divertenti ed attori di tutto rispetto. La storia a volte è un po' tirata per i capelli in alcuni punti ed alcuni personaggi buttati un po' lì (per esempio, quello della Sandrelli; a dire il vero, [...] Vai alla recensione »
E' un film che si cala evidentemente nella realtà attuale del nostro paese, e che corre il rischio di essere "solo" comico (basta vedere il trailer, dopo aver visto il film, per rendersi conto che l'immagine suggerita è diversa, che il film non è così leggero o che non è una commedia all'italiana); invece, esprime un bisogno di spiritualità, di ricerca di una radice comune di tutti, tutti quelli "che [...] Vai alla recensione »
Film nel complesso gradevole, divertente. Trama debole, personaggi appena abbozzati, caratterizzazioni prive di profondità. La pellicola si salva per la lievità dell’umorsmo fatto di battute magari anche banali, e per la buona recitazione di orlando, nella parte del regista “sfigato” e di Battiston, nella veste di ex detenuto, che dà umanità [...] Vai alla recensione »
L’ultimo film di Mazzacurati è divertente, mai banale (nonostante che la vicenda di un’artista in crisi di ispirazione non sia esattamente una sbalorditiva novità) e assolutamente godibile… confermando così tutto il bene che si può pensare di questo regista che difficilmente sbaglia un film (se si esclude, forse, lo stanco “L’amore ritrovato”). Il regista emergente Gianni Dubois (se ancora si può [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Mazzacurati ha una trama, lunga, spezzettata, priva di una centralita' e piena di elementi inessenziali. Ma questo film di cosa parla? Del cinema e degli intellettuali senza piu' un ruolo? del conformismo dell'italietta? della provincia, nel bene e nel male? della possibilita' di una svolta? A tratti il film parla di questo, poi di quello, poi i temi [...] Vai alla recensione »
smitizzare la passione attraverso una farsa di paese,forse questo il fulcro del film,ottimi come sempre guzzanti e battiston,qualche tempo morto,e una riflessione sulla condizione umana attraverso i protagonisti.
Di solito il regista Mazzacurati indaga tra i segreti della piccola gente. ricrea un ambiente fatto di atmosfera da bassa du Ferrara o di New Orleans. Stavolta il film lo regge un Silvio Orlando in gran forma, meditabondo, compulsivo, che non crea come Woody Allen sotto la doccia. Ma sotto la pioggia, forse si. Improvvisando, descrive improbabili copioni che moriranno sul momento.
il regista Gianni Dubois (Silvio Orlando) sta davvero attraversando un momentaccio: da cinque anni non ha un'idea convincente per un film e per questo il suo produttore lo incalza sempre più sgarbatamente; la sua crisi però è più generale: si lascia vivere, si può dire, in una condizione di abulia, dimenticando persino di fare l'indispensabile manutenzione nella sua casa in un pittoresco villaggio [...] Vai alla recensione »
Quando un regista parla di un regista lo fa o per introspezione del proprio ruolo o perchè in carenza di idee, per Carlo Mazzacurati sembra che sia per entrambi i motivi, ma la "carenza di idee" non rende affatto una pellicola banale. Gianni Dubois (Orlando) è un regista che da cinque anni non gira film, la sua creatività sembra esaurita, inventa storie sul momento al [...] Vai alla recensione »
La Passione secondo Mazzacurati è il Vangelo del mondo confuso , illusorio, gramo della nostra epoca : il racconto parte dalle disavventure di un regista di fama, indolente, che per fuggire il declino si ostina a proporre sceneggiature romantiche desuete . La vicenda assume toni caustici e surreali .
..è la frase che ritengo più azzeccata del film. Il regista intellettuale, Orlando, in crisi di ispirazione, costretto a misurarsi con attrici presuntuose e impresari ignoranti, viene coinvolto, suo malgrado, nell'allestimento di una sacra rappresentazione della passione in un paesino toscano. Depresso, inaridito, trova una mano validissima ed una iniezione di speranza e positività [...] Vai alla recensione »
Dopo il drammatico "La giusta distanza", Mazzacurati torna al cinema con una commedia. Il film, diciamolo subito, non brilla certo di originalità, dato che il tema del regista in crisi creativa e alla ricerca dell'ispirazione non è sicuramente una novità, ma grazie soprattutto ad alcuni interpreti azzeccati, come Silvio Orlando, Giuseppe Battiston e Corrado Guzzanti, riesce nell'intento di coinvolgere [...] Vai alla recensione »
Certo che è una bella responsabilità per un regista come Mazzacurati abituarci a film alti, che mostrano le bassezze della nostra società, come Notte Italiana, La giusta distanza, Vesna và veloce, Il toro, Un’altra vita e poi rischiare di non piacere in un film come La Passione, un bel po’ decantato dopo Venezia 2010. Resta come il gusto di una commediola costruita con pretesti o trovate varie, che [...] Vai alla recensione »
E' costruita con il legno dell' albero del cinema la croce della passione? Quell' albero dove non si trova traccia del regista. Cristo attore la vuole vera e pesa perchè solo così pensa di essere capace di recitare, ma non è in grado di portarla. Forse non è stata fatta per lui. Il vero Cristo - molto belle le parole con cui il regista lo riconosce nel [...] Vai alla recensione »
Un film sul cinema? Forse qualcosa di più. Un ottimo film che affronta, anche se in maniera “leggera”, molti argomenti attuali sulla nostra società ed in particolare del mondo dello spettacolo. La ragazzetta ignorante, protagonista di una serie televisiva probabilmente idiota, che è ammirata come la più grande delle attrici, un lettore di “previsioni [...] Vai alla recensione »
Un regista in crisi, anzi, un uomo in crisi che di lavoro fa il regista si trova a doversi svegliare: il passato che ha trascurato gli sta cadendo addosso. Il produttore ha superato il limite della sopportazione dopo 5 anni di mancanza di idee e la trascuratezza ha fatto marcire l'impianto idraulico di una casa nella maremma causando la rovina di un affresco del 500 nella chiesa adiacente.
Il titolo del film farebbe pensare ad un film drammatico, serio, religioso...invece è tutt'altro, è un film piacevole, di certo è insolito e particolare, ironico e divertente, con qualche frecciatina critica sulla situazione di alcuni registi....racconta infatti di un regista(S.Orlando) demotivato, che ha smarrito la sua creatività e sebbene venga sollecitato dal [...] Vai alla recensione »
Tutto sembra girare attorno a quella Croce che alla fine potrebbe diventare la via della Risurrezione. Non é così. Non c'é Speranza nel film di Mazzacurati. La vita é solo il susseguirsi di eventi dolorosi che si alternano a piccole e casuali soddisfazioni, invischiati assieme in una quotidianità fatta di miserie e orrori [...] Vai alla recensione »
Per una volta cominciamo dal regista al quale proprio alcune sere fa mi era capitato di pensare per tutta la produzione precedente. Infatti in tv davano una delle sue opere più efficaci ed organiche, La giusta distanza (2007), a suo tempo passata quasi sotto silenzio nelle nostre sale. E dire che almeno per tre lungometraggi Mazzacurati è un personaggio fuori norma e interessante nel panorama un po’ [...] Vai alla recensione »
Lento, prolisso, privo di idee, presuntuoso. Non funziona niente, annoia a morte. L'unico un po' accettabile è Guzzanti, stralunato e assurdo, ma almeno coerente con il suo personaggio e unico attore vero. Sceneggiatori e regista riescono a rovinare tutto e tutti. Nessuno crede al film, neppure chi l'ha messo in piedi. Alla fine è un tira a campà, un tran tran [...] Vai alla recensione »
Questo film presenta, ovviamente, diverse chiavi di lettura. Quella che mi è più congeniale corrisponde alla metafora della situazione socio-politica della nostra Italia, dove non c’è creatività, originalità, fantasia e dove la voce degli intellettuali è debole e priva di senso e dove il grigiore predomina. Silvio Orlando rappresenta con il suo aspetto, a volte simpatico, a volte buffo, a volte [...] Vai alla recensione »
Non è un film entusiasmante, ma è un prodotto di buona fattura perchè figurano attori di buon livello e c'è una giusta dose di battute e situazioni divertenti che rendono godibile il film. Interessante anche la figura della Capotondi/ Laurina, smaniosa di fare il salto verso il grande schermo perchè ormai schiacciata dal ruolo nel fumettone TV; significativa [...] Vai alla recensione »
Questi si che sono film che mi piacciono. Film semplice, attori bravi, ironia e comicità su uno sfondo drammatico che assume forma di parodia. Ottima la scelta di Guzzanti come attore non protagonista: la sua comicità avrebbe surclassato tutto il resto del film! Mentre la scelta della Capotondi a recitare la parodia di se ha messo in luce una sua notevole umiltà professionale. [...] Vai alla recensione »
Silvio Orlando interpreta una leggera commedia dolce-amara che non deve far necessariamente ridere. Ottima la regia di Mazzacurati che immortala in maniera simpatica la realtà di provincia, senza sforare però nello stereotipo. Bravo Orlando che non è mai sopra le righe e simpatico anche Giuseppe Battiston. Inutile lodare il sempre bravissimo Corrado Guzzanti.
Devo dire la verità, quando ho letto il titolo non ero molto convinta di vololerlo guardare, ma poi mi son detta : dai diamogli una possibilità ed in effetti non ho fatto male. Il film si è rivelato divertente, due ore che sono volate.. Anche se il soggetto non è proprio originale, il cast è eccezionale, complimenti a tutti, finalmente un bel film in tv!..
Divertente e commovente al tempo stesso... per fortuna il cinema italiano è anche questo
Mi accomunano a Mazzacurati l'aver studiato a Bologna, l'aver vissuto e lavorato a Roma e l'aver frequentato la Toscana. Luoghi adatti a una formazione caratteriale ed alla capacità di comprendere tipi umani, situazioni strane ed il loro evolversi, l'intimità della provincia. Questo film é sia un' eccellente analisi della vita italiana del momento, della decadenza della comunicazione e del comune sentire [...] Vai alla recensione »
Questo film di Mazzacurati. La vicenda che subito sembra buffa man mano diventa una sorta di commedia agro/dolce - più agro - che pone buoni spunti di rflessione e narrata con intelligenza, senza volgarità con ottimi interpreti. Battiston che interpreta Gesù é bravissimo e spero riceva un riconocimento per questa parte assolutamente tra le più belle della [...] Vai alla recensione »
Il film comincia dando l'idea di essere una commedia in cui un regista è in crisi creativa e non trova pace; se la deve vedere con tutto ciò che comporta il mondo del cinema, nel bene e nel male e lo spettatore può così scoprire cosa ci può essere dietro questo fantastico mondo della celluloide. Silvio Orlando è grandioso, perfetto in ogni scena ed [...] Vai alla recensione »
Film con qualche spunto divertente ma un pò troppo banale. Buona interpretazione di Orlando.
Sintetizzerei il messaggio di questo filma e l'emozione profonda che mi ha suscitato in questa frase: Il vuoto a perdere cade sotto il peso della Croce che oscilla non solo a causa di un peso corporeo consistente, ma anche per il carico di dolore ed amore. L'inquadratura finale del flm è uno splendido condensato di stupore e, forse, di presa [...] Vai alla recensione »
Buona commedia italiana, diverte e fa riflettere sull'Italia e sul cinema italiano. La regia ha qualche guizzo interessante, bravi gli attori uno su tutti Battiston che come Cristo può essere poco credibile ma la sua parte se la gioca alla grande. Mi è piaciuto meno Orlando che ormai ripete sempre se stesso. Buona anche la sceneggiatura sebbene alcune scene sono girate solo per strappare [...] Vai alla recensione »
Il film in alcuni momenti diverte e in altri commuove, ma per la maggior parte del tempo annoia. La storia si trascina seguendo un protagonista irrisolto, debole, insignificante. Alla fine ti chiedi che cosa il regista volesse raccontare, anche perchè prende numerosi spunti durante il racconto, ma il tutto finisce in situazioni irrisolte.
un cast eccezionale, ma la storia è inconsistente
3 stelle e` un'approssimazione benevola, 2 e mezza sarebbe più corretto. ma in quest'inizio di stagione i film da vedere sono davvero pochi, e questo, pur non eccelso, merita comunque più di altri. parecchi bravi attori, ma uno più bravo degli altri è Giuseppe Battiston, che regge tutto il film come del resto il suo personaggio regge tutta la sacra rappresentazione.
Non ho mai stimato questo regista, dai primi film che ho conosciuto quali "Notte italiana"sino al più recente "La giusta distanza": devo dire però che questo f, un "Saggio" a metà tra l'artista (auto)isolato(si?) ed uno spaccato della società di oggi (O forse sulla connessione tra entrambe le cose), non mi è dispiaciuto, nonostante alcuni difetti tra cui un umorismo un pò greve.
Film mediocre: ammicca allo spettatore con qualche battuta carina, ma per il resto è pieno di situazioni senza sviluppo nè senso. Orlando è stato ridotto a una maschera che fa le facce, la Smutniak è solo un elemento decorativo senza un vero perchè, la Capotondi sembra una bambina che fa i capricci perchè vuole il gelato, Guzzanti non c'entra niente. [...] Vai alla recensione »
>Tutti sti commenti positivi sono davvero poco credibili, andate al cinema e vedrete che avrete speso male i vostri 8 euro. La storia non c'è. Gli attori si perdono dietro a ruoli che non stanno in piedi e ci si chiede che cosa debbano rappresentare. Alla fine è solo una sfilata di volti noti che abbozzano questa improbabile storia.
Che dire di questo film. Di Mazzacurati ho amato molto il film precedente "La giusta distanza" per il suo modo asciutto di raccontare la provincia italiana, senza fronzoli. Ma quel film trattava della provincia ricca del nord-est e aveva il retrogusto del dramma. Qui invece ci troviamo di fronte ad una commedia di genere con un registro più comico ambientata nella provincia toscana.
Davvero soldi buttati, quelli del biglietto. Una storia costruita male e portata avanti peggio. Tutto scontato e poco approfondito. Si ride solo per nervosismo dopo minuti di situazioni indecise nonostante la sfilata di attori che potrebbero fare decisamente di meglio. Peccato. Il trailer è sicuramente la cosa migliore del film e tra l'altro si sente anche l'unica battuta carina (quella del gatto che [...] Vai alla recensione »
Quest'anno, in occasione della sessantasettesima edizione della mostra veneziana, Carlo Mazzacurati è presente con tre film: il suo esordio, Notte italiana, programmato nella sezione "Settimana della Critica", il documentario Sei Venezia, che verrà proiettato nei prossimi giorni e, naturalmente, con La passione, mostrato oggi in concorso. La pellicola racconta la crisi creativa di un "giovane" regista cinquantenne, Gianni Dubois, una ex promessa della settima arte, alle prese con un film interpretato da una star televisiva.
Una commedia amara intelligente e divertente. Silvio Orlando è un regista di grande insuccesso: da anni non dirige un film, viene dimenticato persino negli elenchi di cineasti, una divetta televisiva può trattarlo malissimo. Nel paese toscano dove ha una casa, per incidente si trova costretto a dirigere una sacra rappresentazione, Ultima Cena, Calvario, Crocefissione di Gesù.
A far leggere la sinossi de La passione di Carlo Mazzacurati a un religioso ci sarebbe da temere. Passione per il cinema uguale passione di Cristo. Come se una parola potesse unire l'ineguagliabile. Immaginiamo il periodo in cui Mazzacurati è andato in giro a parlare dell'idea ad amici e parenti. Immaginiamo gli sguardi e forse gli imbarazzi. Personalmente, avremmo taciuto e pensato a una masturbazione [...] Vai alla recensione »
Da Venezia sottolineavamo l'anomalia della Passione, film non classificabile in un genere e difficilmente collocabile nel panorama del nostro cinema (tanto che, non a caso, pare sia stato l'unico dei 4 italiani in concorso a colpire favorevolmente la giuria). Ora che il film arriva nelle sale, sarà bene rimarcarne le caratteristiche più riconoscibili, per dare allo spettatore una pista che invogli [...] Vai alla recensione »
A pensarci un po' il film di Carlo Mazzacurati bene racconta le questioni del cinema italiano. Difatti il suo protagonista, il regista romano Gianni Dubois - Silvio Orlando - è in crisi nera, e una volta lontano da Roma, a contatto con un luogo più «vero», riuscirà di nuovo a immaginare delle storie anche se assai sgangherate. Tanto che non viene di dare del tutto torto ascoltandolo infervorarsi per [...] Vai alla recensione »
Ci sarebbe una chiave di lettura veramente interessante del nuovo film di Carlo Mazzacurati, La passione: quella di satira del cinema italiano contemporaneo. Purtroppo è una satira spesso involontaria, come la risata che suscita la caduta dopo uno scivolone su una buccia di banana. Protagonista della storia è Gianni Dubois (Silvio Orlando), un regista «de sinistra» descritto dalla stampa «de sinistra» [...] Vai alla recensione »
Un regista sull'orlo di una crisi di nervi (Orlando). Un paesino sospeso fra tradizione e imbarbarimento (anche la Toscana non è più quella di una volta). Una sindachessa ipocrita e feroce (Sandrelli) ma non più della media nazionale. E uno spettacolino da allestire per ricatto, nello sperduto borgo toscano, che parte come una trappola ma poi diventa una grande occasione di riscatto artistico ed esistenzial [...] Vai alla recensione »
Dopo il passaggio a Venezia, una commedia semplice, dove si ride e si sorride. A patto, però, di non detestare in modo viscerale il mondo dello spettacolo e le sue atmosfere. Perché qui di questo si tratta, d'una riflessione scanzonata sul mestiere del regista, che se non è arrivato, è nessuno e quindi patisce le pene dell'inferno, aspettando un ingaggio qualsiasi e rodendosi il fegato.
Silvio Orlando torna con un suo tipico personaggio: un intellettuale di sinistra simpaticamente sfigato. Si ride molto con La passione di Carlo Mazzacurati. Soprattutto nella prima parte, giocata con modi e tempi della grande commedia. Orlando è un regista che non riesce più a fare un film. E proprio quando gli capita l' ultima occasione arriva la doccia fredda: deve correre nel paesino toscano dove [...] Vai alla recensione »