Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Daniele Luchetti |
Attori | Elio Germano, Giorgio Colangeli, Luca Zingaretti, Isabella Ragonese, Raoul Bova Marius Ignat, Emiliano Campagnola, Stefania Montorsi, Alina Berzunteanu, Awa Ly. |
Uscita | venerdì 21 maggio 2010 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,00 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 3 marzo 2014
Claudio è un giovane operaio, padre di due figli e in attesa del terzo, la cui esistenza felice viene sconvolta dalla morte della moglie Elena. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 10 candidature e vinto 4 Nastri d'Argento, ha ottenuto 8 candidature e vinto 3 David di Donatello, ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office La nostra vita ha incassato 3,4 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Claudio è un operaio edile trentenne che lavora nei cantieri della periferia romana e vive con la moglie Elena e i due figli, in attesa del terzo. Gran lavoratore e marito devoto e innamorato, rimane sconvolto e impreparato dalla morte che raggiunge la donna, proprio mentre sta dando la vita al piccolo Vasco. Incapace di fronteggiare il dolore, si mette in testa di dover risarcire i figli, dandogli tutte quelle cose che, se non altro, si possono comperare. Si infila così in un affare più grosso di lui, dalle ripercussioni economiche e morali.
Daniele Luchetti non è tra i registi più prolifici del nostro panorama, ma quando parla lo fa con qualcosa da dire, con una formula di regia da sperimentare, con una curiosità sincera da soddisfare prima ancora per se stesso che per il pubblico.
Con La nostra vita, titolo troppo grande o troppo piccolo, a seconda della prospettiva, va a guardare il mondo delle nuove borgate romane (ma non solo): quei conglomerati di recente costruzione, esclusi dai servizi culturali della città ma abitati dalle giovani famiglie, dai bambini, luoghi tutt'altro che tristi o ignoranti. Sugli abitanti di questo mondo, molto più "persone" che "personaggi", e sugli immigrati con cui dividono l'ambiente di vita e di lavoro, lo sguardo di Luchetti è fermo, non solo apregiudiziale ma empatico, onesto, forse ottimista. Nulla, dei macrodifetti del cinema italiano borghese, pare riguardarlo. Eppure la squadra al lavoro è quello, alla sceneggiatura ci sono sempre Rulli e Petraglia (sempre bravi, certo, ma sempre loro), alle musiche Piersanti, alle scenografie Basili. Professionisti evidentemente in grado di lavorare vario e meglio, se messi nelle condizioni.
Il film di Luchetti può conquistare o meno, per esempio la performance di Elio Germano, così improntata al massimo del realismo psicologico, è sempre ad un passo dal finire sopra le righe e dal rivelare la recitazione anziché cancellarla, e il film soffre un poco del fatto di essere un film su un personaggio (in continuità ideale con quello di Mio fratello è figlio unico) più che su una storia, ma non c'è dubbio che segni un punto e a capo. Forse non è ancora un nuovo inizio, ma è certamente un film di transizione, che di una nuova modalità mette le basi e rispetto al quale non sarà più facile fare come se niente fosse i film di prima.
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Claudio (Elio Germano) è sposato, padre di 2 figli e la moglie Elena (Isabella Ragonese) è incinta. Lavora nell’edilizia, ha una sua squadra di operai (la maggior parte sono irregolari e lavorano in nero) e uno splendido rapporto con la moglie e i fratelli. Durante il parto Elena muore, dando comunque alla luce il terzogenito, Vasco. Il dolore sconvolge Claudio, che inizia a tirar fuori il peggio [...] Vai alla recensione »
Il film racconta la storia di Claudio, lavoratore edile alle dipendenze di un appaltatore palazzinaro mediamente ricco, grazie allo sfruttamento spregiudicato di manodopera in nero, per lo più straniera. La vita di Claudio si divide fra lavoro e famiglia: ama Elena, la moglie che gli ha dato due bambini e che ora ne attende un terzo. Direi che le cose migliori del film sono qui, nel racconto di un [...] Vai alla recensione »
Daniele Lucchetti voleva descrivere l’Italia al Festival di Cannes. E c’è riuscito attraverso “La nostra vita“, un film difficilmente categorizzabile come difficilmente digestibile. Senza aver visto il trailer (cosa che consiglio per qualsiasi film e libro) già i primi dieci minuti risultano scioccanti. L’amore, il lutto, i sentimenti ed i soldi. Il rapporto tra italiani ed immigrati, spacciatori [...] Vai alla recensione »
C’è un’Italia che non conosciamo. “La nostra vita” è quasi un trattato sociologico su una fetta di nazione senza stato, quello che l’Italia è diventata, dove ognuno mette a fuoco il pezzo di realtà nel modo che più gli conviene. Elio Germano, attore dal clamoroso e inavvicinabile (in Italia) talento, mette in scena [...] Vai alla recensione »
La nostra vita film di D.Lucchetti recensione Non è facile raccontare certe storie, dice un’amica. Ha ragione. Raccontare, come fa il regista, un pezzo della vita di un muratore che diventa piccolo padroncino, ricattando e sfruttando i muratori stranieri, non è facile. Soprattutto se quel padroncino lo presenti anche con la lente della vita familiare e delle tragedie che [...] Vai alla recensione »
“La nostra vita” è un altro film politico di Daniele Luchetti, nel senso che mostra quali effetti perversi una brutta politica, una guida mal fatta, può avere sulla vita delle persone. Ci fa soffermare sulla nostra Italia, come fu il caso di “Mio fratello è figlio unico” e “Il portaborse”; il commento più appropriato è quello di Elio Germano al ritiro del premio per la migliore interpretazione maschile [...] Vai alla recensione »
Una nuova folgore (ri)scuote il cinema italiano,a conferma che il Divo e Gomorra,per quanto opere teoricamente pseudoinarrivabili,non sono state gli unici,sparuti sussulti ultraqualitivi del nostro cinema recente:in una stagione di per sé ottima(le),il ritorno alla regia di Luchetti,uno dei nostri migliori direttori d'orchestra in termini attoriali,si sobbarca l'onere/onore della sparuta,monografica [...] Vai alla recensione »
Daniele Lucchetti ci propietta una storia triste ma colma di essenzialità..in un dramma improvviso che porta ad un cambiamento radicale nella vita di Claudio, (Elio Germano) che dopo la morte improvvisa della moglie Elena (Isabella Ragonese) si trova ad affrontare la vita con due figli e l'ultimo neonato vasco nato con la sparizione della madre.
Claudio è un giovane uomo che vive un'esistenza tranquilla e felice, ama la moglie e i suoi figli, è legato al fratello e alla sorella con i quali si ritrova per trascorrere in allegria le domeniche.Ma basta un attimo per cancellare tutto questo,quest'attimo è devastante, è l'attimo in cui Elena mette alla luce Vasco, il "terzo incomodo", e muore senza che lui abbia avuto il tempo e il modo di fare [...] Vai alla recensione »
Veramente ottima l’occasione che la Sala Pastrone, tramite il Circolo Vertigo, ha offerto agli spettatori astigiani di rivedere, ora che la bravura di Elio Germano è stata unanimemente riconosciuta, “La nostra vita” di Daniele Luchetti. Ma forse si dovrebbe appunto dire “La nostra vita” di Elio Germano, perché ci vuole un talento non comune di attore per tenere insieme il mondo privo di scrupoli dei [...] Vai alla recensione »
Un ottimo Elio Germano interpreta il ruolo di Claudio, un operaio edile che lavora in nero in una palazzina alla periferia di Roma. Un giorno scopre però che nel vano ascensore, non protetto dalle dovute transenne, c'è il cadavere del guardiano notturno romeno. Della tragedia era già a conoscenza Porcari, l'appaltatore, che aveva maldestramente tentato di seppellirlo, [...] Vai alla recensione »
Roma. Un operaio che lavora sempre a nero scoperta la morte del guardiano rumeno del cantiere ricatta il capo cantiere per avere la palazzina in subappalto. Nel frattempo la moglie muore a seguito del parto e lo lascia solo con due figli piccoli più il neonato. Nel frattempo le cose al cantiere non si mettono bene e arriva la compagna del guardiano rumeno a chiedere notizie.
Una storia apparentemente senza attrattive, un operaio di cantiere che vive in uno dei tantissimi quartieri dormitorio sorti a Roma negli ultimi anni, povero con moglie e figli che vive a contatto con la reale realtà italiana di oggi. Poi la tragedia, i pasticci vari e la vita che continua.... cosa c'è di interessante in tutto ciò? Il realismo puro del film.
La nostra vita è un’opera che ha alla base una semplicità estrema nell’esposizione dei più comuni sentimenti umani di rabbia, dolore, voglia di rivincita. Nella sua emotività spinta è un film comunque riuscito, sebbene non sia esente da qualche pecca. Lo stile di ripresa, molto minimalista con una camera che si limita a “seguire” il reale [...] Vai alla recensione »
Nel film di Lucchetti si muove la grigia vita di persone semplici. Sono persone e mai personaggi di una Roma dura, arida,confusa e variegata. Claudio,operaio con moglie e due figli, rimane vedovo e pieno di problemi quando la moglie muore di parto. Ha un figlio in più ,pochi soldi ed una famiglia che ruotava intorno alla moglie.Decide di vivere in modo diverso, provando piccole speculazioni sul lavoro, [...] Vai alla recensione »
Emotività ed emozioni con uno stile nuovo. In una sorta di neorealismo minimalista melodrammatico semo tutti na grande famija eccetera, ci si lascia guidare volentiieri in questo ritratto di un uomo e del suo dolore, di queste nuove periferie espressione e nemesi, come sempre, di come pensa e sente la gente "bbene" del Centro (il kafkiano "Consorzio.
Il nuovo film di Lucchetti lascia due impressioni opposte: appena finita la visione lascia l'amarezza per la triste situazione in cui versa l'Italia e per la triste vita del protagonista; ma il giorno dopo l'amarezza diventa quella di aver visto un film fintamente critico, che non lascia speranze e che, anzi, dice che l'Italia è così e solo i personaggi come Claudio sono [...] Vai alla recensione »
Alla periferia di Roma, nel centro di una serie di vite che contraddistinguono la gente comune, proletaria e che fatica ad arrivare dignitosamente a fine mese, Luchetti, Petraglia e Rulli cuciono una storia che è profondamente debitrice della commedia di ‘casa nostra’ ma modificandone i contenuti e trasformandone i possibili toni scanzonati in una ‘beffa del destino’ [...] Vai alla recensione »
Claudio è un giovane operaio edile romano. Vive in periferia con la moglie Elena e i due figli, con un terzo in arrivo. La vita della famiglia è molto semplice, fatta di pochi svaghi, lavoro e famiglia. Sono molto innamorati. Quando Elena partorisce, qualcosa va storto e Claudio si ritrova solo con i due figli. Decide di concentrare tutte le sue energie sul lavoro, per guadagnare quei [...] Vai alla recensione »
" La nostra vita " è un racconto mite di vicende aspre , una nitida descrizione della periferia romana ,non di borgate popolose , ma di ampie distese con palazzi muti e piccole case , un film senza suggestioni ,nè inutili ricerche di stile . Ogni cosa si svolge all'interno di un gruppo familiare ,con pochi intimi conoscenti , e nei cantieri di lavoro , dove gli [...] Vai alla recensione »
Definire il nuovo film di Luchetti "eliocentrico" non è poi un azzardo così grande, resterà da decidere se alla fine della pellicola risulterà una cosa positiva oppure negativa. Certo che i presupposti sono ottimi: si prende il miglior attore italiano in circolazione, si crea una storia in cui lui è il protagonista assoluto, in cui decide lui i ritmi [...] Vai alla recensione »
Lucchetti ci invita alla sagra del buonismo. Al trentesimo minuto de "LA NOSTRA VITA" viene spontaneo domandarsi se la Roma descritta nella pellicola, con i suoi abitanti veraci che vivono all’insegna “del volemose bene” o “del damose ‘na mano”, sia un po' dovuta all’esigenza di proporre sempre e comunque quel modello di romano tutto “core e grinta” che oggi va alla grande nelle varie fiction televisive. [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film neorealista, sia pure con finale accomodante e familista. Da vedere. Vi risparmio la trama, perchè anche troppo spoiling viene già fatto da altri post. Discesa agli inferi (e graduale risalita) di un ruspante piccolo imprenditore edile nella Roma periferica e popolana. Lontano anni luce dai personaggi leziosi di Maurizio Arena e Renato Salvatori, pure da quelli beceri e 'persi' [...] Vai alla recensione »
Un bel film, scorrevole, ben recitato soprattutto da Germano che infatti ha vinto il Festival di Cannes come migliore attore. Il protagonista lavora come capo cantiere e ha una moglie incinta e due figli piccoli. Il dramma fa capolino quando trova sepolto nell’area dove lavora il corpo di un guardiano rumeno; e si definisce del tutto quando la moglie muore di parto.
Un film verità su ciò che accade più o meno tutti i giorni in qualsiasi città italiana: lavoro nero, sfruttamento, clandestinità, ricatti, morte denaro e dolore. Il merito del regista, molto maturato nelle sue ultime opere, è quello di lasciare spazio agli attori e ai fatti. E Germano, Zingaretti e Colangeli su tutti lo premiano con interpretazioni all'altezza.& [...] Vai alla recensione »
COME NELLA MIGLIORE TRADIZIONE ITALIANA, UN FILMINO PIENO DI TUTTO E DI NULLA. IL ROMANTICISMO, L'AMORE, LA FAMIGLIA, IL LAVORO, LA POVERTA' ECONOMICA E MORALE ECC.... TUTTI INGREDIENTI MESSI INSIEME, FRULLATI MA CHE NON SI SONO AMALGAMATI. DEL FILM SALVO LA RECITAZIONE DI GERMANO MA QUESTO E' TUTTO. NON E' MORALMENTE CORRETTO PUO' FAR PASSARE IL MESSAGGIO DELLO SPACCIATORE BUONO, DELLA PROSTITUTA [...] Vai alla recensione »
ho visto il trailer, forse la classificazione come 'commedia' va rivista. Ciao
La nostra vita? Signor Luchetti ci faccia capire. Nostra di chi? Di lei? Degli italiani? Perché davvero sarebbe molto gradito che chi fa cinema in Italia oggi spiegasse fino a dove può spingersi l’arroganza intellettuale. La vita di Claudio, protagonista del film, non è la mia. Non è la nostra. Perché vedete: è pur vero che in questo pazzoide paese la storia di un farabutto, di un ciarlatano, di uno [...] Vai alla recensione »
Ecco un altro film tanto politicamente corretto da risultare stucchevole,con l'italiano bello e carogna ,gli immigrati buoni e sfruttati,la romena che accusa gli italiani di pensare solo ai soldi,come se lei fosse qui per amore.Francamente certo buonismo ha proprio stancato.
Germano protagonista unico Un grande elio germano in "La nostra vita" Un uomo qualunque, una vita come un altra , lui (germano) manovale lei (ragonese) aspetta il terzo figlio... Intorno a loro gravitano tanti personaggi...tra dramma e voglia di rivalsa Ne riperleremo con più' calma, il film e' duro come in parte e' dura [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film di Luchetti La nostra vita una sola volta. Quindi puo' darsi che i miei ricordi siano imprecisi. All'uscita, mi pareva che i mattoni che tenevano in piedi la famiglia di Claudio, andati in pezzi alla morte improvvisa della moglie Elena, si fossero alla fine tutti ricomposti. Proprio tutti. Fin troppo, mi sembrava. Poi lentamente, come se dal fondo si andasse liberando una sostanza [...] Vai alla recensione »
sarebbe stato quasi un capolavoro. Vicenda attuale, raccontata senza edulcoranti, attori molto bravi, tutti, anche i bambini... ma...questo romanesco é terribile, specie in un film non comico. Mi chiedo, qual é la ragione anche perché penso che ormai la realtà fotografata dal film non é solo italiana. Elio Germano é molto bravo ma vorrei vederlo alle prese con una parte più soft, le sue interpretazioni [...] Vai alla recensione »
Di corsa al cinema venerdì scorso per vedere il film candidato alla palma d'oro! Come spesso capita, forse ci sarà bisogno di una seconda visione per poter apprezzare anche le più piccole sfumature del film! Ciò che balza agli occhi, e alle orecchie, è sicuramente l'interpretazione di tutto il cast: vera, sentita, urlata e sofferta. Su tutti, un Elio Germano che dà sfogo alla romanità più verace che [...] Vai alla recensione »
commedie o film drammatici italiani. Non ne posso pìù! Non vedo film decenti da anni, beh forse il divo di sorrentino, per il resto buio totale! Bisogna cambaire, ci sono sempre i soliti 5 registi e 5 attori che fanno i film in italia, voglio vedere gente nuova e soprattutto progetti nuovi e idee nuove. Cambiare genere? ma figurati, adesso gli italiani sono fissati con le commedie e al [...] Vai alla recensione »
Uno dei miglior film che ho visto negli ultimi anni. Durante il film ho pianto, la trama è commuovente.
Ammazza quanto è ruffiano 'sto signore. Sta a vedere come corre se Mediaset gli offre un contratto di quelli bene imbottiti. Les italiens...
"I tacchi so' come i parenti. So' scomodi, però aiutano". Hai presente quell'attore che proprio non sopporti? Quello che può essere anche bravo come Mastroianni, però quando te lo vedi li' sullo schermo... non ci credi. Quello che dalla prima scena lo capisci subito che dietro c'è una macchina da presa.
Una storia moderna che si svolge in una borgata di Roma dove, nella quotidianità, si ha un continuo mescolamento del "sacro con il profano" come se fosse semplice normalità:lavoro in nero, furbizia, amicizia, ricatto, sfruttamento e morte, spaccio di droga, violenza, sesso, amore e morte. Da tutto questo emerge con forza, però, il sentimento umano che costituisce il motore delle relazioni sociali e [...] Vai alla recensione »
Penso sia la consacrazione artistica di Elio Germano,che dimostra grande maturita',inoltre dimostra di trovarsi a proprio agio con un ruolo drammatico e serio. Il Film pur parlando di un dramma,ha un retrogusto dolce e parla comunque di un riscatto sociale e sentimentale. Da segnalare anche la buona regia,supportata senz'altro da un cast che ha dimostrato un buon feeling con la sceneggiatura.
Film italiano che ha tutti gli elementi dei bei film italiani un po' impegnati. Ma non snob. Quasi tutto parlato in dialetto romanesco, narra le vicende di un'innamoratissima coppia con due figli e un terzo in arrivo. Fra piaceri semplici ma intensi, e tragiche virate, un ritratto curato fin nei minimi particolari della realtà della vita; un viaggio fra pregi e difetti [...] Vai alla recensione »
Film profondo.... Nella nostra vita c'è una fine? Si puo' ripartire?? Storia triste, film ben girato e buone interpretazioni......peccato solo che a volte diventi leggermente pesante!! Complessivamente da vedere....
Appello alla Rai: "Fate condurre la premiazione ad un attore (l'esempio di Tullio Solenghi per i David è ILLUMINANTE) oppure ad un professionista come Daniele Piombi oppure a Daniele Formica o a Lorella Cuccarini perché la Martinez è stata UNA PENA. Ci vuole gente con il ritmo nel sangue, dalla battuta pronta oppure signorile e impeccabile ma non UNA MUMMIA come la miracolata di quest'anno.
Non sembra un film di Luchetti; se non fosse per le facce note di Germano e Bova , sembrerebbe di assistere ad un film di Ken Loach .Il quale , lo rammentiamo , é quel regista inglese che ha dedicato tutta la sua opera cinematografica alla descrizione delle condizioni di vita della classe operaia. I cantieri , gli operai , le case degli operai , le problematiche sociali della gente che lavora .
Un film davvero interessante; uno "spaccato" di una realtà per niente lontana da quella che viviamo o sentiamo raccontare ai tg. A differenza di altri film italiani che hanno trattato argomenti di questo tipo, La Nostra Vita, è stata raccontata ed interpretata in un modo certamente diretto e senza filtri. Meritato il premio dato ad Elio Germano, che in questo film ha dimostrato tutto il suo valore [...] Vai alla recensione »
E' un film che mostra realisticamente lo stato di precarietà, non solo materiale, in cui versano, in una sorta d'inedita contiguità sociale, i sottoproletari (anche rom) e alcune frange della piccola borghesia nell'Italia di oggi. A Goffredo Fofi il grande merito di aver innescato ad arte, sulle pagine de "l'Unità", una deflagrante miccia ideologica ad orologeria i cui frutti si stanno vedendo nella [...] Vai alla recensione »
C’è un’Italia che non conosciamo. “La nostra vita” è quasi un trattato sociologico su una fetta di nazione senza stato, quello che l’Italia è diventata, dove ognuno mette a fuoco il pezzo di realtà nel modo che più gli conviene. Elio Germano, attore dal clamoroso e inavvicinabile (in Italia) talento, mette in scena un personaggio perfetto: operaio in gamba non specializzato, padre-bambino che [...] Vai alla recensione »
Sempre la stessa pappa nei filmetti italiani; sempre lo stesso realismo stereotipato e ridicolmente minimalista senza non dico una presa di posizione politica (assurdo solo pensarlo in un paese come il nostro e in tempi come quelli attuali) ma nemmeno etica o morale o magari. al limite, religiosa. Sempre lo stesso atteggiamento marpione di chi vuole prima di tutto accattarsi lo spettatore facendo [...] Vai alla recensione »
Premesso che Germano a mio parere è attualmente il miglior attore italiano sul panorama, la storia è coinvolgente nonostante il momento topico del film passi abbastanza velocemente e con unica narrazione il volto dello stesso Germano (poco viene raccontato delle reazioni del resto della famiglia ma probabilmente è perchè il film è quasi esclusivamente incentrato sul [...] Vai alla recensione »
Un film interessante cui, però, manca qualcosa per essere davvero brillante. E' una storia di Italiani e lavoro, ma soprattutto è un ritratto psicologico dell'italiano medio. Si perde un po' nel finale, dove non riesce a prendere una posizione netta su tutti gli eventi che narra.
Nel titolo del nuovo film di Daniele Luchetti, La nostra vita sono contenute almeno due indicazioni. Innanzitutto che non è una storia di pura fantasia, è un soggetto originale, questo sì, concepito dal regista con Stefano Rulli e Sandro Petraglia, ma volutamente ancorato alla realtà e a uno stile che fa della verosimiglianza il suo credo; e poi che non è la storia di un uomo solo, anche se il protagonista unico e indiscusso è Elio Germano, ma piuttosto è un film che fotografa il paese, l'aria che si respira, i valori in cui crediamo, le parole che (non) diciamo.
«C'è poco tempo e poco guadagno», avverte l'imprenditore edile (e ovviamente faccendiere) Porcari (nomen est omen) prima di affidare un cantiere a Claudio, l'antieroe di La nostra vita, con cui Daniele Luchetti ha partecipato in concorso al festival di Cannes. È questo il dramma dell'Italia di oggi: lavori precari da svolgere in fretta e furia per cavarne il minimo indispensabile, perché, come dice [...] Vai alla recensione »
Claudio e Elena si amano, chiamano i rampolli con i nomi "esotici" che i poveri danno ai bambini, non si lamentano della modesta condizione economica. Quando la sventura si abbatte sulla famigliola, però, Claudio decide di risarcire i figli con una vita più agiata. Da muratore si converte in imprenditore edile; entrando in un mondo di compromessi e illegalità.
Parabola moralistica per un bel film caldo, affettuoso, di un realismo di grande naturalezza. La giovane famiglia di un operaio edile romano viene travolta dal dolore per la morte di parto della moglie ragazza; come per vendicarsi della sfortuna e della pena, lui si concentra sui soldi e sulle cose, si vuole piccolo imprenditore, non riesce; si indebita, fallisce, mentre le sue disavventure esemplificano [...] Vai alla recensione »
Un operaio forse non specializzato ma bravo. Neanche 30 anni, moglie, due figli più uno in arrivo, un solo stipendio. Ieri sarebbe stato un proletario, oggi è un aspirante borghese piccolo piccolo che vive in un trilocale di borgata romana, dove i centri commerciali hanno preso il posto delle piazze. Tuta giallorossa, sogna la Sardegna. Canta e battezza in nome di Vasco: a un inaspettato funerale [...] Vai alla recensione »
Ancora famiglie per Daniele Luchetti. Secondo una voga, del resto, ormai abbastanza diffusa nel cinema italiano. Questa Volta, però, a differenza di «Mio fratello è figlio unico» che si riferiva al passato, o comunque agli anni roventi del dopo ‘68, con uno sguardo decisamente rivolto al presente, anzi all’attualità di questi nostri armi così contraddittori e turbati.
Infine un film sul mondo del lavoro, con le sue durezze. E pazienza se nella Nostra vita sono stemperate dal finale, poco realistico anche in un paese familista. Luchetti firma il suo miglior lavoro ed è giusto che esso sia in concorso al Festival di Cannes. Se il film durasse un'ora e venti, sopprimendo personaggi superflui, il quadro della prospera miseria morale nazionale sarebbe più asciutto.
Oggi in concorso a Cannes, unico film italiano in campo per la Palma d’oro, e domani nelle sale. E La nostra vita di Daniele Luchetti, titolo altamente simbolico, che spiega molto se non tutto. Pur avendo inviato in extremis gli auguri, suoi personali e a nome del popolo italiano (sempre esagerato), il ministro Bondi difficilmente apprezzerà il film, peraltro valutato «di interesse culturale nazionale». [...] Vai alla recensione »
Elio Germano, diventato celebre presso le persone che del cinema di solito se ne sbattono, ha dichiarato a Cannes di dedicare il premio di migliore attore ex aequo agli italiani che sono molto migliori della loro classe dirigente (ma quale, quella di sempre o quella degli ultimi 5, 10, 15 anni? E solo di quella nazionale o anche di quella regionale o municipale, metti della Campania come della Puglia, [...] Vai alla recensione »
Trentenne, sposato con due figli e un terzo in arrivo, Claudio (Elio Germano) è un manovale romano. Proletario, innamorato e onesto, dopo la morte della moglie (Isabella Ragonese), si scoprirà traffichino, pronto a riscattare nei soldi le stigma sociale, elaborare nella “roba” il lutto del cuore. Novello Mazzarò, si inventa padroncino e rischia la servitù: starà a galla solo grazie all’amico pusher [...] Vai alla recensione »
Ponteggi, deserti di grano, alienazione, caschi in testa e pur bisogna andar in una periferia romana che somiglia a tutte le altre. Centri commerciali, vuoto cosmico, sentimenti che resistono, nonostante tutto, sotto le luci del neon. L'educazione sentimentale di Elio Germano è un buco nero in cui l’unica speranza è sopravvivere e ai figli, a qualunque prezzo, bisogna provare a dare: “Quello che non [...] Vai alla recensione »
Un guardiano notturno che precipita in un cantiere a rischio; l’amata moglie che muore al terzo parto. Sconvolto dai due lutti, il giovane operaio capo (Germano, è bravo e parla bene) reagisce buttandosi sulla cattiva strada del lavoro nero e dello sfruttamento dei più deboli. Duro e teso nella prima parte, il film perde pian pìano senso e direzione: peccato. Da Sette, 03 giugno 2010