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La chiave di Sara |
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Un film di Gilles Paquet-Brenner.
Con Kristin Scott Thomas, Mélusine Mayance, Niels Arestrup, Frédéric Pierrot, Michel Duchaussoy.
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Titolo originale Elle s'appelait Sarah.
Drammatico,
durata 111 min.
- Francia 2010.
- Lucky Red
uscita venerdì 13 gennaio 2012.
MYMONETRO
La chiave di Sara   
valutazione media:
2,61
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una bella inchiesta, brava la giornalista
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| venerdì 20 gennaio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Sono rimasta molto colpita da questo film perché mette in luce, ancora una volta, l'orrore dell'orrore e ciò non è una novità, quanto l'orrore del collaborazionismo e qui mi sarebbe piaciuto che il regista calcasse di più la mano, come quando fa gridare a un testimone della maxiretata contro gli ebrei. "Non si rende conto che dopo tocca a noi!" Il fatto che nelle case lasciate libere, contro la loro volontà, dagli ebrei s'installassero dei placidi piccolo borghesi che non hanno mosso un dito quando i loro vicini di casa venivano deportati, proprio come hanno fatto i suoceri di Giulia la quale giustamente se ne scandalizza e mette in crisi il suo matrimonio, purtroppo è accaduto anche in Italia (c'è un bel film di Scola sulla retata dell'ottobre 1943 a Roma e non se ne parla tanto di questa pur pregevole pellicola). Meno bene mi pare svolta la seconda parte del film , con il figlio di Sara troppo duro inizialmente rispetto alla ricerca della verità sulla sua giovane madre, morta in un incidente d'auto dubbio. Poi però sarà il padre, come già il suocero di Giulia, a svelare la verità. E così si mette in chiaro un particolare che a molti sembra ancora inspoegabile: tanto fu l'orrore del nazismo e di chi lo favorì non combattendolo, che le stesse vittime i sopravvissuti non ne parlavano volentieri; sono stati i nipoti piuttosto che i diretti interessati a parlarne. E questo film dunque va visto come un documentario; come tale, non so bene perché, non strappa lacrime eppure dovrebbe! Forse perché la protagonista, pur essendo sconvolta dal dramma di Sara, non riesce a trasmetterlo allo spettatore, resta un po' troppo algida eppure è un'attrice coi fiocchi ma...
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