Brava l'Aragonese, bellissima la fotografia, suggestivo il paesaggio eppure... .Forse la prima perplessità nasce dal periodo in cui si svolge la vicenda: troppo vicino per essere ritenuto lontano nel tempo ma nello stesso tempo difficilmente definibile. Non so quanti giovani sappiano cosa volesse dire essere " ai primi incarichi " allora: la disponibilità a trasferirsi in luoghi difficili da raggiungere, il dover insegnare a più bambini di diverse età contemporaneamente ( le pluriclassi) il problema , che qui non viene affrontato e questo mi sembra molto strano, della comprensione fra l'Insegnante che parla e scrive in Italiano e gli alunni che faticano a comprenderla e parlano e capiscono solo il loro dialetto.Io queste cose le so perchè mi sono state raccontate da mia madre , maestrina sballottata qua e là in sedi diverse e difficilmente raggiungibili. Questa difficoltà( oggettiva) , non viene neanche sfiorata: meglio sarebbe stato un film alla Olmi de " L'Albero degli zoccoli" magari con i sottotitoli. Così, invece, mentre si presenta come realista, l'opera lo è solo in parte. Non sono nemmeno accennate le scarse condizioni igieniche , per esempio. Nessuno trema dal freddo o suda in questa piccola aula bucolicamente ricostruita.
Ottima invece la scelta dei bambini fra i quali nessuno spicca per bellezza e hanno spesso facce un po' ottuse proprio come doveva essere in quella condizione (ed era così, ripeto, date le esperienze raccontatemi.)
Le figure maschili sono appena accennate e , sempre secondo me, non corrispondono a quella che poteva essere la realtà in quei luoghi. Non c'è mai violenza, aggressività o irritazione negli atteggiamenti di Giovanni: respinto la prima notte di nozze dopo essere stato cercato, mi risulta difficile credere che potesse rassegnarsi ad accettare una moglie che non sapeva neanche cucinare e faceva la valigia quando voleva.. ( ricordiamoci che fino agli anni '80 in Italia vigeva ancora "il delitto d'onore " e questo la dice lunga sul conto in cui erano tenute le donne ). Allo stesso modo non c'è una forte critica da partedegli abitanti del paese nei confronti della "straniera" e anche questo è inverosibile. Per quelli che si scandalizzeranno di fronte alle mie affermazioni posso citare " Respiro " di Crialese, ambientato ancor più vicino ai tempi nostri ma che descrive realisticamente le reazioni della gente di fronte all'anticonformismo della Golino.
Tutto questo potrebbe essere superato, mi si può dire, dalle emozioni che il film trasmette, in realtà a me ne ha trasmesse ben poche Forse la recitazione misurata dell'Aragonese, è fin troppo misurata.. Emozionante il momento in cui si lascia cadere nel pozzo come fosse la cosa più naturale del mondo.. Il finale è aperto: come reagirà il marito al suo ritorno? Riusciràdavvero a rinunciare all'ambiente lussuoso che l'avrebbe accolta con il primo fidanzato e adattarsi ad un marito analfabeta e alla vita rude dei campi ? Dato che non fa ritorno per amore ...( sarebbe davvero inverosimile dopo come ha trattato Giovanni ) perchè fa ritorno?Per una speranza di autonomia? Non lo sapremo mai...
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