Il figlio più piccolo

Arianna Finos

Dopo una teoria di mogli nevrotiche e recriminanti, Laura Morante disegna per Pupi Avati una ex consorte morbida, passiva, perfino naif. In Il figlio più piccolo (in sala da oggi), il regista bolognese racconta l'Italia dei furbetti del quartierino attraverso le vicende di un faccendiere, evasore fiscale, corruttore, padre degenere, incarnato da Christian De Sica, ottimo nel suo primo ruolo drammatico. Laura Morante è Fiamma, l'ex moglie abbandonata, derubata di tutti i suoi averi, eppure ancora innamorata e disposta a credere al padre dei suoi due figli. «Una donna devota e neanche tanto intelligente, che il marito ha ribattezzato "la scemina"», racconta ridendo l'attrice, 53 anni portati splendidamente. Fama di stakanovista e professionista pignola ed esigente, Laura Morante seleziona i ruoli con determinazione, in attesa di debuttare dietro la macchina da presa: «Sogno di dirigere un film, mi piace scrivere soggetti e qualcuno sono riuscita a venderlo» racconta.
Ai registi italiani che le offrono ruoli matrimoniali lei continua a dire tanti no e qualche sì. A Sergio Castellitto ha detto infatti sì: e ora è sul set della tragicommedia La bellezza del somaro. Il ruolo? Un'altra moglie, un'altra madre: «Stavolta però un'intellettuale. Interpreto una psicologa impegnata nel volontariato. Che entra in crisi, come il marito, quando la figlia diciassettenne porta a casa un improponibile fidanzato».
Da Il Venerdì di Repubblica, 19 febbraio 2010


di Arianna Finos, 19 febbraio 2010