siper
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giovedì 16 dicembre 2010
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asicutto e interessante, ma niente di più.
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Il terzo episodio della saga dedicata a Tony Blair, dopo “The Deal” e “The Queen” , è “I due presidenti-the special relationship”. Quest’ultimo episodio, per la regia di Richard Loncraine, si interssa sull’intenso e stretto rapporto di collaborazione tra Tony Blair (Michael Sheen) e Bill Clinton (Dennis Quaid) che ha occupato la scena politica internazionale nella seconda metà degli anni ’90. Accomunati da idee democratiche di centro sinistra, Clinton caldeggia la candidatura di Blair a primo ministro britannico e lo prende sotto la sua ala protettrice. Tra i due nasce oltre che una stretta collaborazione politica, the special relationship appunto, anche una profonda amicizia. Il film attraversa tutti i momenti salienti dell’epoca.
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Il terzo episodio della saga dedicata a Tony Blair, dopo “The Deal” e “The Queen” , è “I due presidenti-the special relationship”. Quest’ultimo episodio, per la regia di Richard Loncraine, si interssa sull’intenso e stretto rapporto di collaborazione tra Tony Blair (Michael Sheen) e Bill Clinton (Dennis Quaid) che ha occupato la scena politica internazionale nella seconda metà degli anni ’90. Accomunati da idee democratiche di centro sinistra, Clinton caldeggia la candidatura di Blair a primo ministro britannico e lo prende sotto la sua ala protettrice. Tra i due nasce oltre che una stretta collaborazione politica, the special relationship appunto, anche una profonda amicizia. Il film attraversa tutti i momenti salienti dell’epoca. Dalla questione nord’irlandese nella quale l’intervento di Clinton risulterà decisivo, alla liberazione del Kosovo dalla pulizia etnica serba dettata da Milosevic, la più grande vittoria politica di Blair. Il tutto è corredato dal “sexgate” che travolse Clinton in quegli anni. A differenza di quanto si possa pensare non siamo di fronte ad un docufilm in stile Moore, ma piuttosto ci imbattiamo in una ricostruzione talmente fedele dei fatti reali da sembrare a tratti finta. Il risultato è che la proiezione è piacevole e scorre via liscia liscia, altalenante la critica nei confronti di Blair dapprima sembra si tessano le lodi dell’inquilino del n°10 di Downing Street, poi però se ne sottolineano le colpe e la propensione a prendersi i meriti nel caso del Kosovo. Quello che manca al film di Loncraine è una continuità critica, non c’è una posizione netta. Ne viene fuori un film asciutto, pulito, interessante ma nulla di più.
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luca scialò
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domenica 12 dicembre 2010
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giudizio impietoso su clinton e blair
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Nella seconda metà degli anni anni ’90, la Socialdemocrazia aveva raggiunto il suo massimo livello di potere, grazie a due leader politici al governo rispettivamente delle due principali superpotenze dell’epoca: Bill Clinton, Presidente degli Stati Uniti, e Tony Blair, Primo Ministro del Regno Unito. L’attuale recessione economica era ancora lontana, la Cina e l’India erano solo agli inizi della loro incredibile ascesa capitalista, il terrorismo islamico non era ancora esploso. Il Mondo occidentale sembrava avere saldamente tra le mani il controllo sul resto del Mondo, trascinato da quei due Paesi i cui leader furono invidiati e imitati dai partiti di sinistra degli altri Paesi europei.
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Nella seconda metà degli anni anni ’90, la Socialdemocrazia aveva raggiunto il suo massimo livello di potere, grazie a due leader politici al governo rispettivamente delle due principali superpotenze dell’epoca: Bill Clinton, Presidente degli Stati Uniti, e Tony Blair, Primo Ministro del Regno Unito. L’attuale recessione economica era ancora lontana, la Cina e l’India erano solo agli inizi della loro incredibile ascesa capitalista, il terrorismo islamico non era ancora esploso. Il Mondo occidentale sembrava avere saldamente tra le mani il controllo sul resto del Mondo, trascinato da quei due Paesi i cui leader furono invidiati e imitati dai partiti di sinistra degli altri Paesi europei.
A raccontarci tutto ciò ci pensa il lungometraggio di Richard Loncraine – regista inglese con altri 12 film all’attivo – dal titolo: “I due Presidenti”(titolo originale “The Special relationship”). Per la parte di Clinton, Loncraine si è affidato a Dennis Quaid, 56 anni, attore con un curriculum di ben 60 film: in quelli di esordio ha interpretato ruoli di personaggi in precario equilibrio morale; poi arrivò l’anoressia che lo ha tormentato nella prima metà anni ’90, fermando temporaneamente anche la sua carriera. Per poi ritornare soprattutto in film di fantascienza e visionari.
Il ruolo di Blair, invece, Loncraine lo ha affidato a Michael Sheen. Attore che malgrado la giovane età (41 anni) ha già ben 21 film alle spalle, più altri 5 in uscita (tra cui appunto il presente). In realtà, Sheen ha già interpretato altre due volte il ruolo di Blair, diretto però da Stephen Frears, il quale ha dedicato al leader britannico “The Deal” e “The Queen”. Del resto, Sheen ha avuto “a che fare” anche con altri presidenti americani, come in “Frost vs Nixon”, dove interpretò il giornalista “scomodo” Frost.
“I due Presidenti” racconta il rapporto tra i due leader come fosse una relazione sentimentale, nella quale il delfino Tony s’infatua del più vecchio ed esperto Bill. Prende a vestirsi come lui, lo cerca al telefono nel cuore della notte, gli parla dal bagno, quasi in clandestinità, o dal talamo; pende irrazionalmente dalle sue labbra e gli si dichiara apertamente, citando la Bibbia, nel momento del bisogno. Dall’altra parte dell’oceano, anche Clinton commenta con la consorte il fascino del nuovo alleato.
Ma l’idillio tra i due subisce una brusca interruzione, causa lo scandalo Lewinsky che investe Clinton, e la successiva guerra in Kosovo, operazione militare che segna lo strappo definitivo. Blair pugnalerà “alle spalle” l’amico-modello Clinton, con un discorso pubblico inaspettato, niente meno che sul suolo americano.
Il modo in cui sono dipinti i due leader politici da questo film, è alquanto desolante e imbarazzante. Blair viene bocciato dal punto di vista morale e politico, forse per aver seguito fin troppo Clinton. Un atteggiamento che sarà ancora più evidente con George Bush. Mentre il secondo è irriso dal punto di vista estetico, apparendo Quaid più un macchiettista e un caratterista, anziché un attore che interpreta seriamente e in modo coinvolgente il Presidente degli Usa.
Ma in fondo, entrambi i giudizi che emergono sono forse quelli che gli americani e gli inglesi hanno provato verso i loro leader. Non a caso, il consenso nei confronti dei due calò visibilmente.
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dado1987
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giovedì 7 aprile 2011
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sheen è blair!
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I due presidenti è un film basato sul rapporto tra Clinton e Blair che va dal 1997 al 2000. I due presidenti si trovano a condividere gli stessi interessi, grazie al fatto che sono entrambi del centro-sinistra, ma vengono travolti da due grandi eventi, lo scandalo Clinton -Lewinsky e la guerra in Kosovo contro i serbi di Milosevic. Questi eventi secondo il film portarono i due ad avere sia opinioni comuni che contrastanti. Sinceramente guardando i fatti realmente accaduti, ciò che viene visto nel film potrebbe essere tranquillamente accaduto realmente. In The Special relationship risaltano Charlie Sheen che ormai è associato al primo ministro inglese (l'ha interpretato anche in The Queen), penso che sia la prima volta che lo stesso attore interpreti il medesimo personaggio in due film completamente indipendenti l'uno d'all'altro; bisogna dire che Sheen è un ottimo attore aiutato dalla fortuna, visto che fisicamente assomiglia molto a Blair.
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I due presidenti è un film basato sul rapporto tra Clinton e Blair che va dal 1997 al 2000. I due presidenti si trovano a condividere gli stessi interessi, grazie al fatto che sono entrambi del centro-sinistra, ma vengono travolti da due grandi eventi, lo scandalo Clinton -Lewinsky e la guerra in Kosovo contro i serbi di Milosevic. Questi eventi secondo il film portarono i due ad avere sia opinioni comuni che contrastanti. Sinceramente guardando i fatti realmente accaduti, ciò che viene visto nel film potrebbe essere tranquillamente accaduto realmente. In The Special relationship risaltano Charlie Sheen che ormai è associato al primo ministro inglese (l'ha interpretato anche in The Queen), penso che sia la prima volta che lo stesso attore interpreti il medesimo personaggio in due film completamente indipendenti l'uno d'all'altro; bisogna dire che Sheen è un ottimo attore aiutato dalla fortuna, visto che fisicamente assomiglia molto a Blair. Anche l'attrice che ha il ruolo di Hilary Clinton (Hope Davis), oltre ad essere molto brava è anche una goccia d'acqua dell'ex First Lady.
Questo è un film corto e interessante, con qualche battuta qua e là; mi è piaciuto molto e perfortuna riesce a raccontare la storia di un presidente degli USA senza aver bisogno di 3 ore, come in Nixon-Gli intrighi del potere che fu un bel film, ma mortalmente noioso.
Voto : 8
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elgatoloco
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lunedì 27 gennaio 2020
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tipico film tv, non disprezzabile
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"The Relationship"(2007, Richard Loncraine, screenplay di Peter Morgan)è un film TV tipico:alterna commedia, con qualche tratto guittesco a dramma, parlando di due capi di Stato(non "due Presidenti", però, cosa sbagliata in punto di diritto costituzionale, dato che in Gran Bretagna non c'è presidente, essendoci la monarchia, ma solo "Primo ministro", appunto, dunque sbagliano i traduttori italiani, forse per attirare il pubblico); il rapporto tra Tony Blair e Bill Clinton, dove il primo era solo candidato "Labour"alla cancelleria quando Clinton si stava già accingendo alla seconda presidenza, amichevole ma anche conflittuale quando si tratta dell'intervento in Kosovo(ex-Jugoslavia), Si parla abbastanza della"quaestio lewinenins"(l'affaire Lewinsky di Bill Clinton,non del morigerato Blair, ovviamente), c'è qualche accenno alla querelle dell'"Ulivo Mondiale", sciocca denominazione speranzosa dell'ex-leader italiano Prodi(per fortuna non si usa il termine, ma nella italian version si dice"centro.
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"The Relationship"(2007, Richard Loncraine, screenplay di Peter Morgan)è un film TV tipico:alterna commedia, con qualche tratto guittesco a dramma, parlando di due capi di Stato(non "due Presidenti", però, cosa sbagliata in punto di diritto costituzionale, dato che in Gran Bretagna non c'è presidente, essendoci la monarchia, ma solo "Primo ministro", appunto, dunque sbagliano i traduttori italiani, forse per attirare il pubblico); il rapporto tra Tony Blair e Bill Clinton, dove il primo era solo candidato "Labour"alla cancelleria quando Clinton si stava già accingendo alla seconda presidenza, amichevole ma anche conflittuale quando si tratta dell'intervento in Kosovo(ex-Jugoslavia), Si parla abbastanza della"quaestio lewinenins"(l'affaire Lewinsky di Bill Clinton,non del morigerato Blair, ovviamente), c'è qualche accenno alla querelle dell'"Ulivo Mondiale", sciocca denominazione speranzosa dell'ex-leader italiano Prodi(per fortuna non si usa il termine, ma nella italian version si dice"centro.sinistra"che in inglese vale solo"liberal", ma tutto sommato si vede almeno come l'amicizia dura quando i due e soprattutto il più potente(il presidente USA)sono al potere, mentre poi, quando negli States viene eletto George Bush junior, i rapporti si raffreddano, Coproduzione USA/GB, dunque anche questione di calibrare le situazioni, ma in complesso non vediamo granché, ovviamente, delle"segrete stanze"(nei paesi capitalistici, ma non solo, i poteri si difendono...): Intepreti di tutto rispetto: Charlie Sheen è Blair, il più maturo Dennis Quaid è Clinton, Hope Davis è l'antipatica quanto ipocrita Hillary Clinton, che, quando il film si chiude diventa senatrice-il film è di quasi tredici anni fa... El Gato
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elgatoloco
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martedì 4 maggio 2021
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special relationship ...
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"The Special Relationship"(Richard Loncraine, su sceneggiatura di Peter Morgan, che avrebbe dovuto essere lui a dirigere il film, in realtà, 2007)è un film TV, con largo uso di materiale di repertorio. Inizia con Tony Blair che"prende lezionii"dal presidente USA Bill Clinton, quasi attteggiandosi al suo modello(tecnicamente sbaliato il titolo italiano, semplificatorio, che recita"I due presidenti", in quanto Clinton era presidente USA, mentre Blair era stato "cancelliere", prima monistro, vigendo in the Hreat Britain la monarchia), ma poi, constatando che Clinton aveva mentito sull'affaire Lewinski, vede di prenderne la distanze, cosa che fa, in segutio, in particolare sulla questione dell'intervento in Kossovo.
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"The Special Relationship"(Richard Loncraine, su sceneggiatura di Peter Morgan, che avrebbe dovuto essere lui a dirigere il film, in realtà, 2007)è un film TV, con largo uso di materiale di repertorio. Inizia con Tony Blair che"prende lezionii"dal presidente USA Bill Clinton, quasi attteggiandosi al suo modello(tecnicamente sbaliato il titolo italiano, semplificatorio, che recita"I due presidenti", in quanto Clinton era presidente USA, mentre Blair era stato "cancelliere", prima monistro, vigendo in the Hreat Britain la monarchia), ma poi, constatando che Clinton aveva mentito sull'affaire Lewinski, vede di prenderne la distanze, cosa che fa, in segutio, in particolare sulla questione dell'intervento in Kossovo. Addirittuta si finirà(o quasi)con Blair che si distanzia pubblicamente da Clinton sllla grave questione di politica e dipolomazia internazionale, tanto che "uncle Bill"(era il più vecchio dei due)lo definirà "A little son a Bitch"... Decisamente, pur se non è un grande film, che comunque rinuncia ad essere docufiction, cosa della quale gli va reso merito, il film mostra, quasi nelle pieghe che il sogno, coltivato in varie parti d'Euroopa di un"Ulivo Mondiale"era una bufala, un mero accordo di convenienza tra politici di centro.sinistra, dove il centro è dimensione onnivora e di"sinistra"non c'è nulla, ancora un vero"gigante dai piedi d'argilla". A livello interpretativo, Dennis Quaid quale Clinton è forse più convincente di Michael Sheen(Blair), in quanto quest'ultimo calca troppo sulla parte mimica(sottisetti ipocrtii dell'ex-leader inglese, anzi britannico), Hope Davis e Helen Mc Croy sono, rispettivamente, la first lady "grinda"e quella britannica, dando luogo a un cicaleccio da cui però spesso spuntano(emergono, se vogliamo(punte di saggezza utili ai rispettivi mariti. UN telefilm in buona bostanza non convienziale, non celebrativo, che riesce persino ad avere qualche punta di veleno rispetto ai potenti di turno. Per concludere, sulla questione kosovara, Blair era stato molto più pesante e interventista di Clinton, dando luogo a quella che considero una vera e propria aggressione dell'imperialismo internzionale a un libero Stato indipendente, ma questo, ovviamente, il film televisivo non può né vuole dirlo in alcun modo, mantendosi fin troppo"neutrale". El Gato
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