Green Zone

Un film che non racconta nulla di nuovo sulla guerra in Iraq: tutti sappiamo che nessun'arma di distruzione di massa e' mai stata trovata, fu solo un casus belli. Questa "rivelazione" forse puo' indignare un americano medio che si informa leggendo le pubblicita' sui pacchetti di patatine, ma per un europeo che legge almeno un quotidiano alla settimana, non e' niente di nuovo.
Debole anche l'idea che un ufficiale di basso grado riscriva la storia recente, contro tutto e contro tutti, semplicemente con una email. Le figure del personaggio CIA fuori dai ranghi, ma che la sa lunga, e del politicante maneggione senza scrupoli, sono importati di peso da pellicole molto piu' interessanti, penso a Spy Game, ma non confondiamo il riso con la pula. Matt Damon e' inespressivo come sempre, caso vuole che in alcune pellicole questa sua dote risulti simpatica, ma non e' questo il caso. Non possono mancare i muscoli tecnologici americani, con ingente spiegamento di elicotteri d'ogni fazza e dimensione, carri armati, fucili, visori notturni, avionica senziente, che un po' ricorda un Tom Tom che azzecca tutte le strade, e cosi' via.
La figura della giornalista poco furba e' quasi imbarazzante, anche perche', proprio alla sua incapacita' e quella dei colleghi, il buon Miller affidera' le sorti di quanto ha "scoperto".
La tensione e' mediamente bassa, e pensando ad un Jason Bourne che non ha avuto un attimo di respiro per tre pellicole, anche se con alterni successi, oppure ad un Hurt Locker in grado di insinuare silenziosamente il senso dell'imminenza della morte in guerra, Green Zone appare un fumettone costruito in fretta e furia e infilato con la giuste dose di pubblicita' tra le uscite primaverili. Non bastano tante esplosioni e una vaga retorica antimilitarista di fondo a rendere la visione interessante.

Se poi vogliamo cercare qualche interessante spunto di riflessione sulla guerra in generale, ed in particolare su quella in Iraq, e' meglio cercare altrove.

Francamente, mi aspettavo un po' di piu' di un film di maniera che si attesta senz'altro al di sotto dei canoni minimi del genere.