Il viaggio?
Seduti sui carboni ardenti?
Lontani dalla luce alla ricerca dell'anima ?
Preferisco il viaggio
ll nostro viaggio dell' uomo è imprevisto, imprevedibile, pieno di trappole ;chi si addormenta nel viaggio non veda il film perché chi perde l'attenzione non può sopportare le pause introspettive proposte dalla regia.
Cercando di non banalizzare dobbiamo un tributo a questo grande regista russo per la sua forza interire nel andare contro corrente, con la determinazione di chi sempre è tentato dal capire, decifrare l'essenza della vita . Da questo mondo soporifero Sokurov vorrebbe risvegliarci!!Ma non siamo andati troppo lontani e ..........dentro una palude dove è oramai impossibile districarsi ?
Mentre si dipana il film , due anime differenti confrontano quella pittorica estetica e quella filosofica introspettiva.
Quale prevale ? Nessuna delle due perché si compenetrano facendo vibrare nelle nostre coscienze un film che merita tutta la nostra attenzione e rispetto : complimenti .
Il faust di di Aleksander Sokurov,libera trasposizione della tragedia di Johann Wolfgang Goethe é piuttosto incursione filosofica sulle aspettative dell'essere umano, rappresentato come qualcosa di veramente imperfetto che del resto lo è tutto ciò che lo circonda.
La scelta Aleksander Sokurov,nell'ambito della sua ricerca esistenziale sul potere , stigmatizza le dinamiche dell' essere umano mentre scivolano all'interno di un groviglio esistenziale .
Il contrasto della pellicola di Sokurov fra una ricerca estetica esasperata ed un ambientazione opaca, piena di sporcizia, quasi melmosa è la caratterizzazione che di primo acchito del film traspare .
Lo studio medico del dott. Faust è ,quasi stanza di tortura, con strumenti sacrificali tipici del medioevo, uno studio dove la morte e la violenza contaminano ogni inquadratura. Un Dio pervadente è ovunque come il suo interlocutore ossessivo Il diavolo,ma a volte abbiamo bisogno di totem ed ecco apparire il nostro diavolo personificato che assume le sembianze di un 'orribile vecchio deforme che elargiesce comunque potere, di vita ,di morte e di ossessione .
La bruttezza e l'orrore del mondo che vengono rappresentati da Aleksander Sokurov, hanno in se un potente contenuto pittorico, molto studiato a tavolino , con una fotografia spesso surreale , onirica introspettiva.
Il viaggio nella contaminazione dell'essere prosegue con intensità introspettiva lasciando lo spettatore appollaiato su se stesso nel tentativo di decifrare messaggi che la regia forse tiene ben celati: del resto la centralità dello spettatore che osserva e rielabora è la chiave unica per non far disperdere un'opere cinematografica.
La salvezza dell'anima è persa inevitabilmente il nostro ex medico è oramai all'interno del suo girone dantesco.
Per concludere questo lavoro cinematografico è lontano da Faust di Goethe , dalle filmografie che hanno caratterizzato la regia di Sokurov; come qualcuno ha detto è un poco un film "alieno " che tenta la su strada di leggere l'infinito contatto dell' uomo con la parte negativa di cui è parte, un contatto ,senza tempo, originale,dentro al viaggio dell' uomo che rende l'anima al diavolo.
Il tema del "Patto con il male" è stato ampiamente trattato in molte filmografie :vedi il dott. Parnassus l'uomo che voleva ingannare il diavolo Devil.s Advocate, Dorian Gray , oppure oppure Rosmarie Baby di Roman Polanski. La figura del diavolo ,Mr Nick., interpretata da uno speciale Tom Weit, non ha nulla da invidiare alle interpretazioni del maligno di Robert Denirio in Angel Hert né a quella di Pacino in "Devil's Advocate.
Preferiamo ricordare Parnassus l'uomo che voleva ingannare il diavolo,per la regia di Terry Gilliam , anche sceneggiatore unitamente a Charles McKeown, film che fu girato interamente fra Londra e Vancouver con un pieno di fantasia e creatività.
Ma come è il diavolo nel nostro Faust??
Affatto intrigante, per nulla accattivante.........Non ci tenta proprio: è solo oscuro ,onirico, destabilizzante , senza speranze, ha un lento incedere ossessivo .
Il Faust di Aleksander Sokurov ci ricordare che non siamo all'interno di una spettacolarizzazione del conflitto esistenziale dell'uomo ;piuttosto , al cospetto di una sorta di girone dantesco dove la speranza sembra perdere ogni senso.
Quindi ,con il giusto spirito di chi accetta di assaggiare il dolore , affrontiamo quest'opera che spero,non aumenti ulteriormente la nostra propensione al delirio.
buona visione
weach illuminati
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|