Draquila - L'Italia che trema

Maleducata è, ovviamente marezia, la quale è sicuramente molto più antipatica della Guzzanti, se non altro perché il suo furore, la sua presunzione e la sua impulsività le impediscono di leggere i commenti con attenzione. Lei non sa niente di me, nemmeno capisce se sono maschio o femmina (se fosse un tantino meno rozza potrebbe intuirlo dal mio nick), e non ha nemmeno capito quello che penso di Sabina Guzzanti. Io Sabina la seguo dai tempi di Tunnel e di Avanzi, sono una vecchia ragazza come lei, la penso e l'ho sempre pensata come lei, l'ho seguita, passo per passo, in tutta la sua carriera, insieme al grandissimo - forse anche più di lei - fratello Corrado. Ancora oggi mi rivedo su Youtube gli interventi di Corrado-Rutelli a l'Ottavo Nano, li ho fatti conoscere ai miei figli all'epoca troppo giovani per capire, e ho scoperto con orrore quanto fossero profetici. Detto questo, che Sabina sia una donna di carattere lo si capisce dal suo stile, dalle sue franche ed oneste ammissioni su se stessa (anche quelle che ha fatto nel suo libro, che a suo tempo comprai), lo si è sentito anche dire dalla Dandini, che ha dichiarato più volte di aver avuto sempre con lei un rapporto, diciamo, stimolante, fatto di grandi incazzature, nonché dai suoi spettacoli, forti come pugni allo stomaco, ferocemente ed appassionatamente irriverenti, tanto ideologici ed idealisti da spingere, spesso, all'adesione ed alla commozione. Ascoltare Sabina è come assistere ad una predica laica, ad un'orazione civile. Le imitazioni le faceva, probabilmente, soprattutto perché le venivano richieste, ma si capisce che lei punta molto più in alto. Dicendo rigida, io intendevo "austera"; ecco, austera è il termine che più mi sembra calzarle, e credo che lei non se ne avrebbe a male, sicuramente meno del suo avvocato difensore non richiesto. La sua satira non fa ridere, perché è seria, serissima, drammatica, direi, come Draquila. D'altronde i nostri non sono tempi per farsi quattro risate. Detto questo, e ribadendo qui (come ho scritto anche in altri post di commento) la mia profonda e sentita convinzione dell'autorevolezza e della necessità di film come Draquila, affermo che la Guzzanti non ha il dono della leggerezza, quella verve, quella vena di follia dissacrante che, ad esempio, pervade Daniele Luttazzi, ma probabilmente è giusto così, ognuno è fatto a modo suo, ed è un bene. E che sono idioti quelli che non accettano questa diversità, e con essa la possibilità di non esser d'accordo con i commenti degli altri.