giacomogabrielli
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venerdì 13 maggio 2011
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-del toro +balaguero'. ****
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Guillermo Del Toro produce un bellissimo giallo a tinte thriller/horror. Le atmosfere ricreate sono inquietanti e davvero ben fatte. Lo stile registico, l'uso della fotografia e delle scenografie è sicuramente influenzato, oltre che da Del Toro, dallo spagnolo Jaume Baguerò. I movimenti di macchina, le atmosfere vecchie e malate e gli arredamenti che utilizzano l'antico e il legno scuro, sono tutti segni che ci dicono che il regista di REC ha dato ancora una volta il suo buon contributo, almeno come ispirazione, ad un giovane e promettente regista. Gli attori sono ottimi e il ritmo al cardiopalma della storia rende il tutto ancor più intrigante e agghiacciante.
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Guillermo Del Toro produce un bellissimo giallo a tinte thriller/horror. Le atmosfere ricreate sono inquietanti e davvero ben fatte. Lo stile registico, l'uso della fotografia e delle scenografie è sicuramente influenzato, oltre che da Del Toro, dallo spagnolo Jaume Baguerò. I movimenti di macchina, le atmosfere vecchie e malate e gli arredamenti che utilizzano l'antico e il legno scuro, sono tutti segni che ci dicono che il regista di REC ha dato ancora una volta il suo buon contributo, almeno come ispirazione, ad un giovane e promettente regista. Gli attori sono ottimi e il ritmo al cardiopalma della storia rende il tutto ancor più intrigante e agghiacciante. Il film contiene una delle scene più crude mai viste al cinema. Agli appassionati del genere, dunque, non resta che inchinarsi e ringraziare gli spagnoli d'esistere. -DEL TORO +BALAGUERO' ****
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[+] con gli occhi dell'assassino
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max taylor
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giovedì 19 maggio 2011
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con gli occhi di "nonno" hitchcock
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Thriller-horror di maniera (corridoi bui, rumori improvvisi e inaspettate mani sulle spalle, imposte sbattute dal vento…e tutto il campionario del genere), che strizza l’occhio a Hitchcock con sapiente e moderatissime aggiunte “pulp”, “Con gli occhi dell’assassino” è un film che funziona.
Uno strepitoso inizio, claustrofobico e angosciante ma con ottimo ritmo, al quale segue una suspence con rare cadute. La noia quasi mai fa capolino per tutta la durata della pellicola, sorretta da interpreti perfettamente in parte, e soprattutto da facce ancor più azzeccate. Su tutti giganteggia Belen (non Rodriguez) Rueda, che ci mette il viso, il corpo…e soprattutto gli occhi nei quali, come ama dirle il consorte nella finzione, si vede l’intero universo…nonostante il buio ormai incombente.
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Thriller-horror di maniera (corridoi bui, rumori improvvisi e inaspettate mani sulle spalle, imposte sbattute dal vento…e tutto il campionario del genere), che strizza l’occhio a Hitchcock con sapiente e moderatissime aggiunte “pulp”, “Con gli occhi dell’assassino” è un film che funziona.
Uno strepitoso inizio, claustrofobico e angosciante ma con ottimo ritmo, al quale segue una suspence con rare cadute. La noia quasi mai fa capolino per tutta la durata della pellicola, sorretta da interpreti perfettamente in parte, e soprattutto da facce ancor più azzeccate. Su tutti giganteggia Belen (non Rodriguez) Rueda, che ci mette il viso, il corpo…e soprattutto gli occhi nei quali, come ama dirle il consorte nella finzione, si vede l’intero universo…nonostante il buio ormai incombente.
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guidobaldo maria riccardelli
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mercoledì 6 aprile 2016
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regia sapiente per un'opera ben congegnata
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Non delude questo bel prodotto dal sapore tipicamente spagnolo, servendosi sì di tòpoi classici arricchiti però con una regia fantasiosa e brillante, alternando alle brevi soggettive le riprese con figure tagliate, volte et a mantenere vivi i dubbi sulla risoluzione del mistero et ad immergere lo spettatore nel dramma affrontato dalla protagonista Julia, convincentemente interpretata da Belén Rueda. Questa riuscita scelta stilistica, declinata di conseguenza tramite un narratore puramente omodiegetico a focalizzazione interna, comporta un grado di tensione costantemente sostenuto per l'osservatore, alla ricerca, disperata, di un qualche appiglio in uno scenario via via sempre più drammatico.
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Non delude questo bel prodotto dal sapore tipicamente spagnolo, servendosi sì di tòpoi classici arricchiti però con una regia fantasiosa e brillante, alternando alle brevi soggettive le riprese con figure tagliate, volte et a mantenere vivi i dubbi sulla risoluzione del mistero et ad immergere lo spettatore nel dramma affrontato dalla protagonista Julia, convincentemente interpretata da Belén Rueda. Questa riuscita scelta stilistica, declinata di conseguenza tramite un narratore puramente omodiegetico a focalizzazione interna, comporta un grado di tensione costantemente sostenuto per l'osservatore, alla ricerca, disperata, di un qualche appiglio in uno scenario via via sempre più drammatico. Salvo quindi una prima parte non troppo convinta, una volta iniziato il rullaggio ci si mantiene ad una quota del tutto sostenuta, con continui ribaltamenti di fronte.
Buona anche la fotografia, basata sull'opposizione luce-buio, col secondo carattere a farla chiaramente da padrone.
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francismetal
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giovedì 27 luglio 2017
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non ci posso credere!
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Io non so chi sia questo regista, ma ha creato qualcosa che io personalmente non avevo mai visto. Mi chiedo perché sul web quando si parla di horror tutti parlano del ritorno di It, di Annabelle, di The Conjuring, ecc... mai che si parli di film come questo!
Questo film mette ansia per davvero, perché non ci sono fantasmi, mostri, splatter, o le solite cose, ma qui si parla della cecità, una cosa che è dietro l'angolo, ognuno di noi potrebbe diventarlo all'improvviso.
E già non ci si deve fidare di nessuno, figuriamoci se non si può vedere.
All'inizio la scena negli spogliatoi dove ci sono le donne non vedenti poteva risparmiarla, le fa sembrare dei mostri!
L'espediente di non mostrare in volto l'assistente è notevole, anche quello che quest'ultimo usa per vedere se lei ci vede oppure no.
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Io non so chi sia questo regista, ma ha creato qualcosa che io personalmente non avevo mai visto. Mi chiedo perché sul web quando si parla di horror tutti parlano del ritorno di It, di Annabelle, di The Conjuring, ecc... mai che si parli di film come questo!
Questo film mette ansia per davvero, perché non ci sono fantasmi, mostri, splatter, o le solite cose, ma qui si parla della cecità, una cosa che è dietro l'angolo, ognuno di noi potrebbe diventarlo all'improvviso.
E già non ci si deve fidare di nessuno, figuriamoci se non si può vedere.
All'inizio la scena negli spogliatoi dove ci sono le donne non vedenti poteva risparmiarla, le fa sembrare dei mostri!
L'espediente di non mostrare in volto l'assistente è notevole, anche quello che quest'ultimo usa per vedere se lei ci vede oppure no...
Ci sono vari colpi di scena che non mi sarei aspettato, vari sospetti, varie piste, tra cui anche quella del sovrannaturale non è da escludere se prendi certi elementi, oltre che la paranoia.
Insomma è da vedere e rivedere anche se è molto drammatico.
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elgatoloco
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domenica 13 giugno 2021
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intelligente film di genere
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"Los Ojos de Julia"(Guillem Morales, scritto insieme con Oriol Paul, produzione e probabile influenza di Guillermo del Toro, 2010)racconta di due sorelle affette da una gravissima malattia degeneratvia alla vista, che colpisce dapprima l'una, che aveva subito(pare)un trapianto non riuscito di cornea, che sembra essersi suicidata, ma giustamente la sorella, che vede appropinquarsi per lei lo stesso male, sospetta giustamente che le cose stiano diversamente... Intelligente film di genere della migliore cinemtatografia spagnola in collaborazione con quella catalana, "Los Ojos de Julia", certo, non disdegna atrmosfere e scene à la tronçonneuse, grandguignolesche, e questo, se si vuole, nel finale, pesa negativamente, ma in complesso il film è ottimamente realizzato, per la"deviazione di prospettiva"su chi possa essere realmente il colpevole, dove il principale sospettato, almeno da parte della donna, si rivela non solo innocente, ma colui che le ha lasciato un "dono"positivo.
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"Los Ojos de Julia"(Guillem Morales, scritto insieme con Oriol Paul, produzione e probabile influenza di Guillermo del Toro, 2010)racconta di due sorelle affette da una gravissima malattia degeneratvia alla vista, che colpisce dapprima l'una, che aveva subito(pare)un trapianto non riuscito di cornea, che sembra essersi suicidata, ma giustamente la sorella, che vede appropinquarsi per lei lo stesso male, sospetta giustamente che le cose stiano diversamente... Intelligente film di genere della migliore cinemtatografia spagnola in collaborazione con quella catalana, "Los Ojos de Julia", certo, non disdegna atrmosfere e scene à la tronçonneuse, grandguignolesche, e questo, se si vuole, nel finale, pesa negativamente, ma in complesso il film è ottimamente realizzato, per la"deviazione di prospettiva"su chi possa essere realmente il colpevole, dove il principale sospettato, almeno da parte della donna, si rivela non solo innocente, ma colui che le ha lasciato un "dono"positivo... , dove l'alternanza cromatica tra luce e tenebre(e la luce, presente, assente o gradatamente ridotta è notoriamente il principio anche dei colori e ciò per il cienma, che è anche e soprattutto ottica, ha una certa importanza...)è fondante e introduce ogni nuova sequenza, appunto nel segno di un'alternanza che è il perno, in questo caso,anche dello stesso plot del fikm . Bene gli interpreti prinicpali, a inziare soprattutto da Belén Rueda nel doppio ruolo delle due sorelle, Lluis Homar, il mairto della donna, Francesc Orella, l'invesgiatore-ispettore, Joan Dalmau, un anziano "Misterio", in un film che non nasconde di voler essere"solo di genere", ma come tale risulta efficace al pari di molte opere notevoli. El Gato
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time_traveler
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venerdì 19 agosto 2011
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con gli occhi e il cuore di julia
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Julia e Sara,due gemelle, soffrono della medesima malattia degenerativa che,progressivamente,porta alla cecità. Il rapporto tra le due si incrina per diverso tempo, ma quando Sara viene trovata morta per impiccagione in casa propria, Julia farà di tutto per far luce sulla vicenda. La polizia non ha trovato nulla, nessun indizio che farebbe pensare ad un omicidio, eppure quello che sembrerebbe essere un caso di suicidio per depressione, nasconde dietro sé una terribile verità.Un film molto coinvolgente: sebbene la prima mezzora è utile solo a rendere indizi e a rendere più contorta la trama, la seconda parte del film si riscatta. Infatti, ad un certo punto, sarà impossibile per lo spettatore non fare proprie ipotesi e cercare di anticipare il finale del film.
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Julia e Sara,due gemelle, soffrono della medesima malattia degenerativa che,progressivamente,porta alla cecità. Il rapporto tra le due si incrina per diverso tempo, ma quando Sara viene trovata morta per impiccagione in casa propria, Julia farà di tutto per far luce sulla vicenda. La polizia non ha trovato nulla, nessun indizio che farebbe pensare ad un omicidio, eppure quello che sembrerebbe essere un caso di suicidio per depressione, nasconde dietro sé una terribile verità.Un film molto coinvolgente: sebbene la prima mezzora è utile solo a rendere indizi e a rendere più contorta la trama, la seconda parte del film si riscatta. Infatti, ad un certo punto, sarà impossibile per lo spettatore non fare proprie ipotesi e cercare di anticipare il finale del film. L'ottima Belen Rueda, già diretta in El Orfanato da Del Toro, rende al massimo e il suo personaggio è più che convincente. Un film da non perdere,per nessuna ragione al mondo,e soprattuto da guardare "con gli occhi del critico".Meraviglioso!
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